Tesla accetterà di nuovo Bitcoin solo quando sarà più "verde", dice Elon Musk
Musk ha spiegato che Tesla tornerà ad accettare Bitcoin quando il mining utilizzerà almeno il 50% di energia pulita.
Un nuovo capitolo della querelle tra Tesla, Elon Musk e Bitcoin è stato scritto nel weekend, rigorosamente su Twitter come oramai consuetudine. Musk, in risposta a un tweet, ha spiegato che Tesla tornerà ad accettare Bitcoin come forma di pagamento per le sue vetture quando almeno il 50% dell'energia utilizzata dai miner sarà pulita e con questa tendenza in crescita.
Tutto è iniziato il marzo scorso quando, dopo aver acquistato una quantità considerevole di Bitcoin attraverso Tesla, Musk ha annunciato che l'azienda avrebbe anche permesso ai suoi clienti di sfruttare la criptovaluta per pagare le autovetture. L'iniziativa, che non sappiamo di preciso quanto sia stata abbracciata dai clienti, è durata però giusto fino a maggio, quando l'imprenditore ha annunciato che la novità di un paio di mesi prima era già stata rimossa. Le ragioni per quel cambio di programma sono state, almeno ufficialmente, legate alla preoccupazione che i miner di Bitcoin, impegnati in un'attività che notoriamente richiede grandi quantità di energia elettrica, sfruttassero fonti energetiche inquinanti.
Si tratta di un discorso molto complesso e la natura decentralizzata di Bitcoin e quindi del suo mining, non aiutano ad avere un'idea precisa di quale sia la distribuzione delle fonti energetiche utilizzate. Di certo, può far sollevare un sopracciglio l'idea che Tesla abbia prima investito 1,5 miliardi di dollari in Bitcoin e poi si sia posta eventuali dubbi sulla sostenibilità energetica del progetto.
Did you see?
Elon Musk is catching flak again, but what's it for this time? Sygnia CEO Magda Wierzycka lambasted him saying “What we have seen with Bitcoin is price manipulation by one very powerful and influential individual." https://t.co/W5WYgGnKPR
— Cointelegraph (@Cointelegraph) June 13, 2021
Nello stesso tweet, Musk ha voluto rimarcare un'altra cosa, ovvero che la vendita del 10% della posizione in Bitcoin di Tesla, emersa durante l'ultimo meeting finanziario dell'azienda, non fosse altro che un test per verificare la liquidità del mercato, quindi la possibilità di vendere (ma idealmente anche di acquistare) senza spostare significativamente il prezzo.
La storia d'amore e odio tra Musk e le criptovalute continua dopo un numero oramai innumerevole di capitoli. Solo nell'ultimo mese, il boss di Tesla è stato minacciato da un gruppo online e ha spiegato al mondo la sua visione per il memecoin Doge.