Elon Musk twitta, Tesla crolla: in Borsa un tonfo da 14 miliardi di $
Un altro terremoto finanziario all'orizzonte per Tesla: a provocarlo è sempre Elon Musk.
Basta che Elon Musk apra bocca per creare terremoti in Borsa: così era successo nel 2018 quando aveva minacciato il ritiro di Tesla da Wall Street, e altrettanto accade ora con un tweet di sole 7 parole:
Tesla stock price is too high imo
— Elon Musk (@elonmusk) May 1, 2020
"Il prezzo delle azioni di Tesla è troppo alto secondo me": e a chiusura dei mercati se ne vanno in fumo 14 miliardi di dollari. Due anni fa Musk aveva pagato il "tweet galeotto" prima con l'accusa di frode da parte della SEC (l'autorità che controlla il mercato azionario di Wall Street), poi con una multa salata e la destituzione da Presidente Tesla. E con quest'ultimo messaggio rischia di pagarla ancora cara.
COSA E’ SUCCESSO
Pazzia o comunicazione ragionata? Il dibattito è aperto: da un lato, come si è visto, non sarebbe la prima volta che Musk esce con una frase "non opportuna", e alcuni analisti ritengono che possa essere l'ennesimo errore causato da una mente non sempre lucida, offuscata da un passato abuso di medicinali contro l'insonnia. Dall'altro, però, non è affatto da escludersi una mossa finanziaria raffinata e studiata nei minimi termini.
Certo è che messaggi successivi al "parere personale" sul prezzo delle azioni Tesla qualche dubbio lo fanno venire… In questo, ad esempio, si scaglia contro il Governo USA, accusato di aver tolto la libertà agli americani con il lockdown dovuto al coronavirus:
Now give people back their FREEDOM
— Elon Musk (@elonmusk) May 1, 2020
Poi mette in vendita la sua casa ("posseduta in precedenza da Gene Wilder", e dunque con la clausola che "non può essere abbattuta o perdere la sua anima"), così come tutti i suoi beni:
I am selling almost all physical possessions. Will own no house.
— Elon Musk (@elonmusk) May 1, 2020
E dopo queste esternazioni pare ovvio leggere in un altro tweet che "la mia ragazza Grimes [cantante canadese, ndr] è arrabbiata". Il messaggio originale – quello del prezzo delle azioni – sembrerebbe però nascondere una strategia ragionata. Nel 2018 la SEC aveva infatti impedito a Musk di intervenire sui social con frasi in grado di influire sui valori in Borsa: John Coffee, professore presso la Columbia University, ritiene invece che il messaggio esprima solamente un "parere personale" dello stesso Musk, che dunque non rischierebbe ulteriori sanzioni da parte dell'ente americano.
E ci sarebbe anche un super-bonus di mezzo…
UNA MOSSA INTENZIONALE?
Musk appannato o lucido? Meglio non sbilanciarsi, ma a maggio Tesla gli ha promesso un super bonus superiore a 600 milioni di dollari qualora fossero stati raggiunti un certo livello di ricavi e di utili, nonché una capitalizzazione media degli ultimi sei mesi di almeno 100 miliardi di dollari. Condizioni che, in questo preciso istante, sarebbero soddisfatte, sbloccando di fatto un'opzione che consentirebbe a Musk di acquistare 1,69 milioni di azioni Tesla al prezzo di 350$, per poi rivenderle al doppio.
Il timore dello stesso Musk potrebbe dunque riguardare l'incongruenza tra la grave crisi economica in corso negli USA (e non solo) e il ricco guadagno all'orizzonte. Il tweet potrebbe così essere nato dall'intenzione di mostrare all'opinione pubblica il suo "essere contrario" ad un valore così alto delle azioni: insomma, quasi una difesa per dire "non volevo poi guadagnare così tanto".