Strade con asfalto ultra resistente anche al Sole? Con gomma di pneumatico
Lo studio ha dimostrato maggior protezione dal Sole a parità di sicurezza.
Le strade, lo sappiamo bene, invecchiano presto e richiedono frequente manutenzione che non solo crea disagio al traffico, ma rappresenta una voce di costo importante per le amministrazioni pubbliche. Per non parlare delle toppe che vengono applicate alle buche (a volte vere voragini) che si creano soprattutto dopo la stagione invernale, tra lo spargimento del sale per evitare che l'acqua si trasformi in ghiaccio ed il passaggio dei mezzi pesanti, 365 giorni all'anno. Di progetti e sperimentazioni per migliorare lo stato delle strade ce ne sono in abbondanza – si veda LIFE NEREiDE, testato in Toscana qualche anno fa – ma nessuno di questi, finora, ha preso in considerazione un altro fattore che incide negativamente sullo stato di salute dell'asfalto: il Sole. I raggi UV sono causa di crepe e rotture, e le strade di tutto il mondo sono soggette a questo rischio in quanto realizzate con materiale incapace di proteggerle.
UN ASFALTO CON GOMMA DI PNEUMATICO
Filippo Giustozzi, Professore Associato presso la RMIT University di Melbourne. Credits: RMIT
La RMIT University – Royal Melbourne Institute of Technology – ha sviluppato un nuovo tipo di asfalto in grado di resistere sia alle sollecitazioni dei camion, sia ai potenziali danni causati dal Sole. Al classico bitume è stata aggiunta una miscela di gomma estratta da pneumatici usati: il risultato è stato sorprendente, le strade in questo modo riescono a durare addirittura il doppio. La speciale "crema solare" fa sì che la strada sia più resistente a parità di altre condizioni – non può ad esempio essere troppo morbida. In pratica, sino ad oggi ci si era concentrati sulla resistenza ad eventi atmosferici, a variazioni termiche ed al carico del traffico, ma mai si era valutata la possibilità che i raggi UV portassero ad un invecchiamento precoce del manto stradale.
Dunque maggiore sicurezza e una durata decisamente superiore rispetto alla media attuale, nonché – fatto non trascurabile – vantaggio in termini ambientali in quanto si è in grado di riciclare materiale altrimenti difficile da smaltire. I risultati della sperimentazione in laboratorio sono stati pubblicati sul Journal of Cleaner Production. Queste le parole di Filippo Giustozzi, professore associato della RMIT University e prima firma dello studio:
Abbiamo scoperto che la tendenza all'invecchiamento viene effettivamente rallentata quando si aggiunge la gomma sbriciolata, riciclata da pneumatici di scarto, nello strato superiore di una strada. Questo agisce così efficacemente come protezione solare per le strade che in realtà fa durare la superficie il doppio del normale bitume.
UNA GIUSTA DOSE PER GARANTIRE LA SICUREZZA
Sono state simulate in laboratorio diverse percentuali di miscela gomma-bitume, dal 7,5 al 22,5%. Un mese e mezzo di esposizione alla macchina UV dell'università (sinora utilizzata per altri scopi, come per valutare la resistenza delle vernici per mobili da esterno) corrisponde a un anno di radiazione UV della città di Melbourne. Dopo questo periodo sono state analizzate le variazioni delle proprietà chimiche e meccaniche del composto, ed è stato verificato come la miscela sia stata in grado di dimezzare i danni da raggi ultravioletti rispetto al bitume tradizionale.
Il miglior bilanciamento gomma-bitume che garantisce protezione dai raggi UV e sicurezza per i mezzi di trasporto prevede l'utilizzo tra il 18 e il 22% di mollica di gomma. E il bello, dice il professor Giustozzi, è che molte strade già hanno al loro interno una piccola percentuale di gomma da pneumatici, ma nessuno fino ad oggi aveva intuito che questo potesse portare benefici anche dal punto di vista della protezione dal Sole.
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