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Scandalo Airbag Takata, ultimatum della Francia per la sostituzione degli airbag

Il Ministero dei Trasporti francese ha emesso un decreto che impone il richiamo di tutti gli airbag Takata a rischio entro la fine del 2026

Scandalo Airbag Takata, ultimatum della Francia per la sostituzione degli airbag
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 30 lug 2025

Lo scandola degli airbag Takata continua a far discutere molto e dalla Francia arriva una novità molto importante. Questo Paese è sempre stato particolarmente attento all’evoluzione di questa problematica ed il Governo francese è più volte intervento, anche in maniera molto decisa, per spingere affinché sulle strade non ci siano più vetture dotate di questi dispositivi per la sicurezza difettosi. Proprio il Governo francese è tornato ad alzare la voce, con Philippe Tabarot, l’attuale Ministro dei Trasporti, che ha puntato il dito contro i produttori coinvolti nello scandalo relativo agli airbag difettosi Takata. Il suo ministero ha infatti pubblicato un decreto che “mira a garantire che i costruttori si assumano pienamente le proprie responsabilità“.

UNA TEMPO LIMITE PER LA SOSTITUZIONE DEGLI AIRBAG DIFETTOSI

Con questo decreto, il Governo francese fa sentire nuovamente la sua voce in questo scandalo che ha colpito l’industria automotive. Ricordiamo che a seguito di un nuovo incidente mortale l’11 giugno che ha coinvolto un veicolo non identificato come a rischio, il Governo francese aveva già adottato misure più serve. Aveva innanzitutto imposto a Stellantis di mettere immediatamente in stop drive tutte le vecchie Citroen C3 e DS3 dotate di airbag Takata. Contestualmente, aveva richiesto a tutti i produttori che hanno su strada vetture dotate di questi airbag difettosi (30 marchi in totale) di implementare nuove misure di sicurezza.


Attraverso il nuovo decreto, il Governo francese impone il richiamo obbligatorio degli airbag Takata PSAN senza “essiccante" (ovvero senza sostanze in grado di assorbire l’umidità)  e di tipo NADI. Questo vale su tutto il territorio nazionale e indipendentemente dall’età del veicolo. I proprietari dei veicoli interessati dovranno essere avvisati entro un mese. Inoltre, le case automobilistiche sono tenute ad aggiornare la pagina del richiamo sui propri siti web “il prima possibile". 

Per i veicoli dotati di airbag Takata PSAN con essiccante, che presentano quindi un rischio inferiore nel breve termine, il Governo richiede l’attuazione di richiami a medio termine. Il decreto, tuttavia, impone l’attuazione di test e un programma di monitoraggio per questi veicoli su tutto il territorio nazionale, con l’obbligo di valutarne la durata in termini di sicurezza. Inoltre, ogni marchio dovrà inviare un rapporto semestrale al SSMVM cioè il Service de Surveillance du Marché des Véhicules et des Moteurs. Queste valutazioni potranno portare all’attuazione di stop drive, se necessario.

STOP DRIVE PER I MODELLI A RISCHIO

Ma c’è di più a dimostrazione che il Governo francese sta prestando molta attenzione al problema degli airbag Takata. Per tutti i veicoli situati nei dipartimenti e nelle regioni d’oltremare e in Corsica, nonché per tutti quelli immessi in circolazione prima del 31 dicembre 2011 nel resto del territorio, il Ministero impone il fermo dei modelli dotati di airbag ad alto rischio (tipo PSAN senza essiccante e tipo NADI). Tuttavia, possono essere concesse esenzioni “caso per caso” se i marchi possono dimostrare ” che la durata di vita di sicurezza dell’airbag ” supera i 3 anni. I proprietari interessati da questo fermo macchina devono essere avvisati entro 20 giorni dal 29 luglio 2025 (se non lo hanno già fatto) e devono ottenere un appuntamento entro 2 mesi.
 
Per ridurre al minimo i disagi per gli automobilisti coinvolti in una situazione di stop drive, il decreto richiede l’attuazione di misure di supporto come la riparazioni a domicilio o il traino del veicolo in officina. E se l’appuntamento è a più di 15 giorni di distanza, le case automobilistiche sono ora tenute a offrire “soluzioni di mobilità ” gratuitamente, come l’auto di cortesia. Il Governo impone inoltre un tempo medio di riparazione di 15 giorni e impone ai marchi di mantenere un livello minimo di scorte di airbag. Infine, i produttori sono tenuti a implementare un piano di comunicazione per informare i proprietari dei veicoli interessati e incoraggiarli ad effettuare la sostituzione degli airbag. Il decreto impone il richiamo di tutti gli airbag Takata a rischio entro la fine del 2026.

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