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I robotaxi arrivano in Europa nel 2026 grazie alla partnership tra Lyft e Baidu

Il progetto partirà in Germania e nel Regno Unito dalla primavera del prossimo anno.

I robotaxi arrivano in Europa nel 2026 grazie alla partnership tra Lyft e Baidu
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Daniele Di Geronimo
Daniele Di Geronimo
Pubblicato il 4 ago 2025

Si torna a parlare di robotaxi, questa volta non per qualche uscita di Elon Musk, ma per l’annuncio ufficiale da parte di Lyft e Baidu di lanciare il servizio in Europa a partire dal 2026. Lo aveva anticipato il Wall Street Journal a maggio (parlando di un lancio prima in Svizzera e poi in Turchia), ma ora emergono nuovi dettagli da una possibile rivoluzione nella mobilità del Vecchio Continente.

Cosa prevede l’accordo tra Lyft e Baidu

Il progetto prenderà il via in Germania e nel Regno Unito, con l’obiettivo di estendersi rapidamente in tutta Europa. La flotta sarà composta dai veicoli Apollo RT6, sviluppati da Baidu e dotati di guida completamente autonoma, con una configurazione che prevede anche la possibilità di rimuovere il volante.

Alla base dell’accordo c’è una divisione chiara dei compiti. Lyft si occuperà della gestione del servizio, curando l’interfaccia con gli utenti, il supporto clienti e la logistica operativa delle vetture. Baidu, invece, fornirà i robotaxi elettrici e metterà a disposizione le proprie competenze tecnologiche nel campo della guida autonoma. L’operazione si appoggerà sull’infrastruttura europea di FreeNow, l’app per la mobilità appena acquisita da Lyft per 200 milioni di dollari. Grazie a FreeNow, Lyft potrà contare su una presenza in nove Paesi e oltre 180 città, consolidando così la sua prima espansione fuori dal Nord America.

Il 2026 l’anno dei robotaxi in Europa

L’annuncio dato da Lyft e Baidu arriva in un momento storico in cui l’Europa si sta preparando, anche dal punto di vista normativo, ad accogliere questo tipo di servizio. Il Regno Unito, infatti, ha già avviato una fase di accelerazione normativa che punta a rendere operative le prime flotte di robotaxi con passeggeri paganti entro la primavera del 2026. Una corsa regolatoria che si inserisce in una più ampia strategia europea per favorire l’adozione di veicoli autonomi, in particolare quelli a trazione elettrica, all’interno dei centri urbani.

Inoltre la mossa di Lyft rappresenta anche una risposta diretta alla crescente pressione competitiva esercitata da Uber che ha già avviato diverse collaborazioni con aziende leader nella guida autonoma (come Waymo, Pony.ai, WeRide e Momenta), e sta preparando un proprio lancio europeo nel settore robotaxi per il 2026.

Per Baidu, che ha già un’esperienza consolidata nel campo della mobilità autonoma con il suo servizio Apollo Go che ha superato gli 11 milioni di corse completate in 15 città, si tratta di una significativa evoluzione essendo fino a ora tutte le sue operazioni limitate all’interno della Cina.

Il futuro della mobilità europea guidato da realtà extraeuropee

Un dato interessante (anche nella sua criticità strategica per il Vecchio Continente) che emerge è quello legato al fatto che l’avvento dei robotaxi in Europa arriverà da realtà non europee. L’adozione di soluzioni di guida autonome, che potrebbero modificare radicalmente l’ecosistema della mobilità urbana nel giro di pochi anni, è attualmente guidata dalla statunitense Lyft e la cinese Baidu (superando le note tensioni politiche tra i due governi) o da realtà come Uber. Inoltre l’arrivo in Europa di più realtà per il servizio di robotaxi potrebbe rappresentare anche una sfida per Tesla che, dopo l’avvio del suo servizio di robotaxi ad Austin ha iniziato a operare anche a San Francisco, seppur come semplice servizio di ride-hailing.

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