Un pomeriggio con la Seat Leon Sportstourer: le nostre prime impressioni
Abbiamo provato per un pomeriggio la nuova Seat Leon Sportstourer con allestimento FR: le nostre impressioni.
Vi immaginereste mai una 27enne senza famiglia alla guida di una station wagon per le vie di Milano? Nemmeno io, ma dopo questo articolo vi ricrederete, esattamente come è capitato a me. In occasione del lancio delle sue nuove motorizzazioni, Seat Italia ci ha concesso una giornata in compagnia della nuova Seat Leon Sportstourer, la versione station wagon della Seat Leon che abbiamo recensito qualche mese fa. La Leon è tra le auto più apprezzate dai Millennial e, pur mantenendo in parte la tipica livrea "seriosa" della categoria, anche la sua versione station wagon strizza l'occhio ai giovani.
A me è toccata la Seat Leon Sportstourer con motore 2.0 TDI da 150 cavalli, cambio automatico DSG e allestimento sportivo FR. Una premessa è doverosa: essendo abituata all'agilità di una citycar, l'idea di addentrarmi a bordo di una wagon nella giungla del traffico milanese – con il suo corredo di kamikaze e gincane obbligate – non mi spaventava: mi terrorizzava. Una volta salita a bordo, scortata dalla pacatezza rassicurante di Roberto, è stato facile ricredersi nel giro di poco tempo.
Paragonata alle pari di categoria, l'auto non è eccessivamente "voluminosa": con 4.642 mm di lunghezza, 1.799 mm di larghezza e un passo di 2.686 mm (uguale a quello della cugina Skoda Octavia Wagon), le dimensioni della Sportstourer si mantengono fedeli a quelle delle wagon tradizionali, ma l'auto risulta più compatta e armoniosa.
IL DESIGN
Il design della nuova Seat Leon Sportstourer richiama quello della sorella berlina con allestimento FR, con qualche centimetro in più nel posteriore. L'aspetto è deciso e grintoso, con fari LED in posizione più arretrata e specchietti retrovisori con indicatori di direzione integrati. Le linee spigolose intervallate dalle nervature la rendono ancora più sportiva, ma nel complesso l'aspetto rimane filante. Il posteriore è reso ancora più imponente dal taglio allungato del gruppo ottico, ripreso dal disegno del lunotto, dallo spoiler e dagli scarichi, mentre la calandra anteriore con trama romboidale rimane aggressiva nella sua eleganza, soprattutto nella colorazione della nostra auto, Nero Midnight metallizzato con dettagli antracite.
La Sportstourer con allestimento FR monta cerchi in lega da 18 pollici a dieci razze, lavorati con effetto brunito che lasciano intravedere l'impianto frenante costituito da quattro freni a disco.
GLI INTERNI
L'abitacolo è stato ideato con l'intento di rendere confortevole l'esperienza di guida e di seduta. I sedili sportivi, di serie sulla versione FR, sono avvolgenti e comodi, ed è possibile regolare il supporto lombare. A contraddistinguere l'auto nel suo allestimento racing anche il volante multifunzione sportivo rivestito in pelle e le impunture rosse che serpeggiano lungo quasi tutti gli elementi che compongono gli interni.
Devo ammettere che, dal punto di vista ergonomico ed estetico, il selettore del cambio non mi ha entusiasmato particolarmente: oltre ad essere scomodo da impugnare, il design è piuttosto castigato e non rende giustizia alla sportività dell'allestimento. Tuttavia, la cambiata è rapida e reattiva e familiarizzare con il suo meccanismo è semplice anche per chi, come me, ha maggiore dimestichezza (per una questione di abitudine) con il cambio manuale. Su un'auto con allestimento FR, oltre all'automatico, mi sarei però aspettata la presenza del sequenziale al volante per cambiate più grintose.
Come la versione base, anche la Sportstourer si distingue per l'elevata tecnologia e connettività: è la prima Seat completamente connessa e trasuda innovazione da ogni poro. Fiore all'occhiello è, senza dubbio, lo schermo centrale di sistema di infotainment da 10 pollici, che tradisce l'anima iberica della vettura: oltre che con la normale modalità touch, si può interagire anche vocalmente attivando l'assistente con la frase "Hola, Hola" seguita dal comando desiderato. Il sistema dispone inoltre di navigatore, Android Auto e Apple CarPlay, quest'ultimo anche in modalità wireless. Tutte le info sono poi riportate sul virtual cockpit posizionato dietro il volante, che risulta di facile leggibilità e navigazione.
Restando in tema di dispositivi mobile, tramite l'App Seat Connect si possono controllare in remoto numerose funzioni: bloccare e sbloccare l'auto, controllare lo stato dell'illuminazione e della ventilazione, localizzare la posizione di parcheggio. monitorare l'autonomia residua e ricevere notifiche in caso di furto. Comodo anche il Park Assist con sensori di parcheggio su tutto il perimetro che, in abbinamento alla videocamera posteriore, permette di parcheggiare senza difficoltà ed è utile soprattutto in città.
Impossibile non menzionare l'illuminazione, studiata nei minimi dettagli e impreziosita da una striscia luminosa FulllLED (fino a 900 lumen) che percorre per intero la plancia sino alle portiere, rendendo l'abitacolo più caldo e accogliente.
IL BAGAGLIAIO
La vera sorpresa è stata, a mio avviso, il bagagliaio: il portellone elettrico con sistema "handsfree" svela un vano di carico davvero sorprendente (una specie di "salotto" che ho voluto testare di persona). La coda più lunga di 10 centimetri rispetto alla generazione precedente porta la sua capacità a 620 litri, che possono aumentare grazie ai sedili ribaltabili, accontentando chi in passato ne aveva contestato le dimensioni troppo poco generose. Una capienza che quasi raddoppia quella della Seat Leon berlina.
Per facilitare il carico di oggetti di grandi dimensioni, il piano del bagagliaio può essere regolato in altezza in modo da pareggiare il dislivello rispetto al paraurti posteriore. In questo modo, abbattendo i sedili (60:40), si ottiene una superficie completamente piana, su cui è possibile far scorrere più agilmente il carico.
ESPERIENZA DI GUIDA
Sebbene limitato, il tempo trascorso a bordo della Sportstourer è stato sufficiente per apprezzarne la guidabilità. Nonostante le dimensioni, l'auto è maneggevole e ha una buona tenuta di strada, con una posizione di guida piuttosto bassa ma in linea con la tipologia di vettura e con l'allestimento. Per testarne le prestazioni su strade extraurbane, abbiamo raggiunto la vicina Abbazia di Chiaravalle: un tragitto che ci ha permesso di apprezzare l'assetto, rigido ma senza eccessi, che ha assorbito efficacemente le piccole asperità delle stradine di campagna.
Il prezzo di listino è di 32.250,00 euro chiavi in mano, piuttosto contenuto rispetto ai modelli wagon dei competitor.
Approvata? Sì, anche da una 27enne senza famiglia che sfreccia per le vie di Milano.