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3 tecnologie TOP di Mercedes, una inaspettata e una da wow | Video

Dal cambio di corsia automatico al Dolby Atmos, passano per il Plug-In di Mercedes che sembra un elettrico puro...

Luigi Melita
Luigi Melita
Pubblicato il 4 nov 2024

Un viaggio dalla Germania all'Austria per mettere alla prova tre tecnologie, tutte diverse, che Mercedes ha implementato sulla sua gamma dimostrando di essere ancora una volta uno dei produttori che più innova in termini di tecnologia e sicurezza attiva. E, anche se può sembrare che altre auto utilizzano sistemi simili, c'è una grande differenza tra il Cruise Control adattivo di una Mercedes e quello degli altri brand…

GUIDA AUTONOMA DI LIVELLO 2: IL MEGLIO IN EUROPA

Mercedes aveva da tempo raggiunto l'eccellenza per la guida autonoma di Livello 2, quella che obbliga il conducente a tenere le mani sul volante e l'attenzione sulla strada. Sappiamo che Tesla fa di meglio negli USA, dove le regole sono diverse, ma in Europa il produttore americano non ha investito particolari risorse nell'ottimizzare il suo sistema per farlo rendere al massimo restando nei limiti normativi. 

In Germania, nel 2025, ci sarà il Drive Pilot di Livello 3 che permetterà al conducente di non prestare attenzione alla guida in determinate tratte e a determinate circostante

Il risultato? Chi guida una Tesla, come il sottoscritto, si trova di fronte una versione castrata della guida (semi) autonoma americana che, nel suo limitarsi al livello 2, non risulta così efficace come quella di Mercedes che l'ha affinata per prestazioni al top all'interno dei confini legislativi del Vecchio Continente.

Così il cruise contro di Mercedes risulta più fluido, meno aggressivo nelle frenate e più dinamico nelle accelerazioni che variano con la modalità di guida. E nel centramento dell'auto in corsia, Mercedes è in grado di rendere meglio in quelle situazioni di coda, al punto che l'auto, quando c'è un traffico bloccato e molto lento, in Germania riesce addirittura a procedere sul lato (destro o sinistro) della corsia creando un corridoio centrale libero per i mezzi di sicurezza e soccorso. 

L'ultima novità riguarda l'evoluzione del cambio di corsia: Mercedes lo aveva già automatizzato in autostrada, ma bisognava mettere la freccia esattamente come accadeva nel mondo Tesla acquistando l'optional dell'Autopilot Avanzato (3.800€ in Italia). 

Con il cambio di corsia completamente automatico, le ultime Mercedes non necessitano dell'utente per spostarsi dalla corsia lenta a quella veloce e per tornare alla corsia più libera a destra quando serve. Tutto avviene in maniera automatica, con il risultato che dalla Germania all'Austria, una volta entrato in autostrada, non ho dovuto fare nulla. 

Impostato il limite massimo a 210 km/h per sfruttare la massima velocità nei tratti senza limite delle Autobahn tedesche, l'auto ha iniziato a viaggiare alla massima velocità consentita. Se una curva era troppo stretta per i 210 chilometri orari, la vettura rallentava leggermente per poi accelerare. Nel range operativo del sistema di cambio corsia automatico, tra gli 80 e i 140 km/h, la vettura cambiava corsia in maniera autonoma con una fluidità davvero ottima e con un buon anticipo rispetto al traffico che ci precedeva. 

Inoltre, nei tratti dove i limiti passavano a 120 km/h, il cruise control adattivo rallentava automaticamente e preventivamente, così da trovarsi al cartello all'esatta velocità massima imposta dal codice della strada in quel frangente, per poi accelerare nuovamente quando il tratto limitato terminava. 

LE PLUG-IN CHE SEMBRANO AUTO ELETTRICHE

Il secondo aspetto di innovazione tecnologica, stavolta non esclusivo di Mercedes ma condiviso anche con altri produttori, riguarda la tecnologia Plug-In di nuova generazione.

I tedeschi sviluppano questo sistema da 10 anni, e sono oggi arrivati alla quarta generazione dove, a seconda del modello, si superano i 100 chilometri di autonomia in modalità elettrica e dove il motore elettrico è stato tarato per prestazioni continue e costanti. Infatti Mercedes utilizza un'unità elettrica da 110 kW e 440 Nm che, finché la batteria non si scarica, eroga costantemente i suoi 110 kW, anche utilizzandolo dal 100% allo 0%. E, con l'aggiornamento previsto per la gamma SUV, si passerà dai 100 kW attuali ai 115 kW dei modelli 2025, così da uniformare le prestazioni a quelle delle berline. 

Il Plug-In di Mercedes è simile all'elettrico puro anche per le modalità di ricarica: tutte le nuove Mercedes PHEV sono dotate di caricatore di bordo in corrente alternata che supporta gli 11 kW AC in trifase e di presa per la ricarica in DC (corrente continua) con connettore CCS Combo fino a 60 kW. Interessante, poi, anche la ricarica DC "Eco" che limita la corrente continua a 20 kW per ridurre le dispersioni. 

Gli affinamenti, però, sono tanti e spesso non presenti sulle vetture dei concorrenti: si tratta di ottimizzazioni hardware o software: le Mercedes Plug-In hanno un acceleratore aptico che si blocca quando raggiungiamo il "limite della potenza" della guida in solo elettrico, segnalandoci che ad una pressione ulteriore si attiverà il motore termico. 

Per il recupero dell'energia, poi, c'è l'integrazione con il radar che segnala quando lasciare il pedale per rigenerare il più possibile nel traffico a "tira e molla" e la sincronizzazione con la cartografia che aiuta a ottimizzare il recupero in discesa.

Inoltre, per le zone a basse emissioni, le ULEZ o i centri cittadini dove magari è consentita la circolazione alle sole auto elettriche, le PHEV di Mercedes possono attivare automaticamente la modalità EV dopo aver conservato la carica apposta se il passaggio in queste zone era preventivato nel percorso del navigatore. 

DOLBY ATMOS: LA MUSICA COME MAI PRIMA D’ORA

L'evento stampa organizzato da Mercedes è iniziato a Monaco, in Germania, all'interno di msm-studio Munic, una struttura dedicata alla creazione (e all'ascolto) di tracce registrate con il formato spaziale che cambia l'esperienza d'ascolto. 

In breve, il Dolby Atmos è un formato che ha cambiato il paradigma nel mondo dell'audio perché tratta le tracce dei vari strumenti come singoli oggetti, ognuna con i suoi metadati. Il formato si basa sulla posizione (e sull'eventuale movimento) di uno strumento o di un effetto audio ambientale. Registrando in questo modo, una chitarra che si muove avanti e indietro nel palco verrà riprodotta al meglio a prescindere dal numero di altoparlanti a disposizione di chi ascolta, restituendo – con ovvie differenze in base all'impianto – il miglior risultato possibile e la miglior corrispondenza rispetto alla realtà. 

In breve, e semplificando, se il sistema di ascolto è compatibile con Dolby Atmos, riuscirà a leggere quei metadati sulla posizione e, se è di tipo surround, la traccia di un coro posto alle spalle dell'ascoltatore sarà riprodotta dagli altoparlanti posteriori. Il vantaggio è che il sistema scala automaticamente a seconda dell'impianto, funzionando sia nei cinema con 50 altoparlanti, sia nell'impianto casalingo a 5 canali o nella soundbar, con rese ovviamente diverse. 

Mercedes supporta questa tecnologia sulle auto dotate di impianto Burmester, sfruttando ad esempio Apple Music che propone una ricca selezione di tracce compatibili ed è presente nell'infotainment delle vetture.

Ovvio che per avere il massimo serve una Classe S Maybach, ma anche una Classe E con i due eccitatori nei sedili anteriori e i suoi 15 altoparlanti restituisce una resa che, pur non essendo quella della sala di ascolto degli msm-studio, si avvicina davvero molto ai gusti degli audiofili.

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