Hyundai Inster Cross per capire se sei elettrocompatibile | Video
Con la nuova Hyundai Inster Cross ci siamo posti una domanda: ma siamo così lontani dall'essere elettrocompatibili? Ecco le risposte confrontando tutti i dati

Nel 2025 l’auto elettrica ancora non piace a tutti e, per quanto se ne voglia parlare, il costo di listino rimane comunque più elevato di una corrispondente termica. Ma siamo sicuri che l’elettrocompatibilità sia un concetto così lontano? E’ vero, ad oggi ancora non tutti sono pronti a questo tipo di transizione, e infatti, prendendo l’esempio di Hyundai, le alternative disponibili in gamma sono tante dal diesel alle ibride, più o meno elettrificate. Ci sono però persone che, ad oggi, potrebbero tranquillamente passare ad un’auto elettrica senza stravolgere le proprie abitudini e anzi, trarne alcuni vantaggi sia dal punto di vista dell’utilizzo che economico.
In questa prova cercheremo di spiegare perchè ci sono diversi elementi che avvicinano molte persone ad essere elettrocompatibili, proponendo differenti scenari di utilizzo e spiegando alcuni fattori che non sempre vengono considerati.
DESIGN E INTERNI
Dopo il debutto della versione standard, la nuova Hyundai Inster si arricchisce della variante Cross, pensata per chi cerca un’elettrica compatta ma con un tocco di off-road. Con i suoi 3,8 metri di lunghezza, resta perfetta per la città, ma guadagna una serie di dettagli robusti ed esclusivi pensati per affrontare anche strade meno asfaltate.
Il design si fa più grintoso grazie a paraurti squadrati, passaruota in rilievo, minigonne laterali e cerchi in lega da 17" dal disegno specifico. Le barre portatutto di serie e il portapacchi opzionale ampliano la praticità, mentre i fari a LED, sedili e volante riscaldabili arricchiscono la dotazione.
Tra le novità, spicca anche la tinta esclusiva Amazonas Green Matte e interni con finiture grigie e dettagli lime, che donano un tocco vivace all’abitacolo. Massima la flessibilità interna: tutti i sedili sono adattabili e regolabili, per modulare lo spazio in base alle esigenze.
Dal punto di vista telematico ritroviamo le stesse qualità che abbiamo avuto modo di apprezzare sulla sorella “standard" quindi tanta tecnologia e tanta innovazione dal punto di vista della sicurezza per un segmento A.
SCENARI DI AUTONOMIA E RICARICA
Uno dei dubbi più ricorrenti quando si parla di mobilità elettrica è: Come faccio a ricaricare se non ho una colonnina a casa? Una domanda legittima, soprattutto per chi vive in città e non dispone di un box privato. Tuttavia, con la nuova Hyundai Inster Cross, questo dubbio può essere ridimensionato.
Parliamo infatti di un’elettrica compatta che sorprende per efficienza e autonomia reale: in ambito urbano, è in grado di percorrere fino a 420 km con una sola carica, con un consumo medio di circa 11,5 kWh/100 km. Dati concreti, non solo teorici.
Per capire meglio l’impatto di questa autonomia sulla vita quotidiana, vediamo due scenari tipici:
Nel primo caso supponiamo di percorrere 40 km al giorno. Su base settimanale fanno circa 280 km. Considerando che Inster Cross offre un’autonomia reale di circa 420 km in contesto urbano, una sola ricarica a settimana è più che sufficiente, lasciando anche buon margine di sicurezza. Questo significa che basta programmare una ricarica pubblica – magari nel weekend, mentre si fa la spesa o ci si gode un caffè al centro commerciale – per coprire tutti gli spostamenti della settimana, senza stress.
Se invece si percorrono 80 km al giorno, il totale sale a 560 km a settimana. In questo caso, è naturale dover fare due ricariche settimanali. Anche qui, però, nulla di complicato: basta sfruttare i momenti “morti" della giornata – una sosta al supermercato, alla palestra o in un parcheggio attrezzato – per completare una ricarica veloce e tornare in strada senza interruzioni.
In entrambi gli scenari, la gestione della ricarica è semplice e integrabile nella routine quotidiana, a dimostrazione di quanto possa essere pratica ed accessibile la mobilità elettrica urbana, anche per chi non ha una colonnina a casa.
CON UN BOX SEI A META’ STRADA
Se si dispone di un box o un posto auto, si è già a buon punto per passare all’elettrico. E non serve nemmeno una wallbox per iniziare: con la Hyundai Inster Cross, è sufficiente una normale presa di casa, la classica Schuko, e il caricatore fornito in dotazione. Nessuna installazione complicata, nessun impianto dedicato.
C’è ancora l’idea che senza una wallbox non si possa ricaricare davvero un’auto elettrica, ma non è affatto così. Una presa standard può erogare circa 2,3 kW, che in una notte di ricarica (circa 8 ore) permettono di recuperare circa 18 kWh. Tradotto nella pratica: sono circa 160 km di autonomia, considerando che in città l’Inster Cross consuma in media 11,5 kWh ogni 100 km. E tutto questo senza fare nulla, semplicemente collegando l’auto la sera, proprio come si fa con lo smartphone.
Nella vita di tutti i giorni, è più che sufficiente. Se percorri 40 km al giorno, ti bastano un paio d’ore di ricarica notturna per coprire il consumo giornaliero. Anche con 80 km al giorno, una notte intera ti permette di reintegrare quasi tutto. Non si tratta di “fare il pieno" ogni volta, ma di ricaricare poco e spesso, in modo comodo e continuo.
In definitiva, se hai un box o un posto auto con una presa, sei già o un posto auto con una presa, sei già pronto per usare un’elettrica. E se in futuro vorrai installare una wallbox, potrai solo migliorare l’esperienza elettrica. Ma nel frattempo, puoi partire da subito, in modo semplice e senza complicazioni.
MA QUANTO MI COSTA RICARICARE?
Un aspetto spesso trascurato quando si parla di mobilità elettrica è il costo della ricarica domestica. C’è la convinzione diffusa che, senza un impianto fotovoltaico, l’elettrico non sia realmente conveniente. In realtà, anche utilizzando la normale energia di rete e senza incentivi, il costo per ricaricare un’auto elettrica a casa è inferiore a quello di un pieno di GPL.
Prendendo come riferimento la Hyundai Inster Cross, che in ambito urbano consuma in media circa 11,5 kWh ogni 100 km, è possibile fare un calcolo concreto. Con una tariffa elettrica domestica compresa tra 25 e 30 centesimi al kWh, il costo per percorrere 100 km si aggira tra i 2,90 e i 3,45 euro.
Confrontando questo dato con un’auto a GPL di piccole o medie dimensioni, che consuma mediamente 7 litri ogni 100 km, e tenendo conto di un prezzo medio del GPL di 0,75-0,80 €/litro, il costo per percorrere la stessa distanza arriva a circa 5,25 euro, o anche di più in caso di consumi più elevati o amenti del prezzo del carburante.
La differenza è evidente: la ricarica elettrica domestica può costare quasi la metà rispetto al GPL, con in più il vantaggio della praticità, poiché avviene direttamente a casa, durante la notte, senza doversi recare a una stazione di servizio.
E tutto questo senza la necessità di un impianto fotovoltaico. E’ sufficiente un box auto, una presa elettrica e qualche ora di ricarica notturna. Naturalmente, l’eventuale presenza del fotovoltaico può ridurre ulteriormente i costi – in alcuni casi fino quasi ad azzerarli – ma non rappresenta un requisito indispensabile per iniziare a risparmiare con un’auto elettrica.
E LA MANUTENZIONE?
Quando si valuta l’acquisto di un’auto elettrica come la Hyundai Inster, un altro elemento spesso trascurato è la manutenzione. Eppure si tratta di un aspetto che, nel tempo, può incidere in modo significativo sui costi complessivi di utilizzo.
Un confronto diretto con le offerte ufficiali Hyundai rende subito evidente la differenza. Il piano di manutenzione per cinque anni, ad esempio, ha un costo di €1.220 per la Hyundai i10 a benzina, che sale a €1.550 per la versione GPL. La Inster, invece, richiede solamente €789 per lo stesso periodo.
La ragione di questa differenza è insita nella meccanica stessa di un’auto elettrica. Il motore ha meno parti soggette a usura, non necessita di olio motore, filtri, candele, né richiede interventi su elementi come lo scarico o la frizione. Di conseguenza, le operazioni di manutenzione sono meno frequenti, meno complesse e, soprattutto, meno costose.
Tutto ciò si traduce in un duplice vantaggio: costi di gestione ridotti e meno tempo speso in officina. Inoltre, i prezzi citati non sono stime ipotetiche, ma pacchetti ufficiali Hyundai, comprensivi di IVA, quindi perfettamente confrontabili.
Nel complesso, dunque, la manutenzione della Hyundai Inster si conferma più semplice ed economicamente vantaggiosa rispetto a quella di un’auto tradizionale, anche nel breve periodo. Un ulteriore punto a favore della mobilità elettrica, spesso sottovalutato.
VANTAGGI SU STRADA
Dal punto di vista dinamico, una volta alla guida della nuova Hyundai Inster Cross si ritrova una guida già conosciuta sulla sorella Inster. Giusto ricordare i suoi numeri: la potenza è di 84,5 kW (115 CV) e la coppia massima arriva a 147 Nm, con un accumulatore da 49 kWh. Questi numeri si traducono in prestazioni cittadine brillanti, che schiacciano quelle di una equivalente termica, considerato l’ottimo spunto al semaforo verde e l’autonomia elevata che si riesce ad ottenere in urbano. La trazione è anteriore e quindi non mi sbilancerei in pazzie off-road ma bisogna sottolineare che il carattere c’è tutto.
A padroneggiare un’esperienza di livello si trova anche l’integrazione di una guida ad un pedale molto efficiente, Hyundai infatti, lavorando sulla tecnologia i-Pedal, ha permesso agli utenti di godere di una guida ancora più comoda e senza complicazioni.
Il suo habitat naturale è la città e, a dimostrarlo, sono consumi irrisori nel contesto urbano che permettono di superare ampiamente i 400 km di autonomia, lasciando margine di sicurezza per chi si muove quotidianamente in contesti cittadini. Questo elemento, non solo permette di evitare l’ansia da ricarica, ma contribuisce anche a renderla un oggetto molto versatile e pratico per la quotidianità.
Punto bonus per lo spazio che può sembrare di livello superiore vista la comodità di viaggio anche quando si viaggia in quattro, il che, su una citycar, non è mai banale.
Rispetto ad una vettura termica va poi segnalata la migliore insonorizzazione di bordo: parliamo infatti di un’auto che, complici il motore elettrico praticamente silenzioso e una buona risposta del sistema sospensivo alle asperità del manto stradale, riduce ai minimi termini tutti gli scossoni o i rumori portati in abitacolo.
Altro elemento che sorprende, e che avevamo già denotato positivamente sulla Inster “tradizionale", è sicuramente la grande integrazione di tecnologia portata su questa vettura. Si tratta infatti di un’auto che, nonostante appartenga al segmento delle piccole, vuole elevare l’esperienza tecnologica e di sicurezza ad un livello superiore, considerata la quantità di assistenti alla guida a disposizione del conducente (e la loro sorprendente taratura) e la centralità che assume l’interazione uomo-macchina.
HYUNDAI I10 VS INSTER SUL TCO
Quando si mettono a confronto due modelli come la Hyundai i10 e la Hyundai Inster, la prima cosa che emerge è la differenza di prezzo iniziale: la i10 parte da circa €18.250, mentre per la Inster sono necessari €24.900. Una differenza importante, che giustamente attira l’attenzione. Ma il prezzo di listino è solo il punto di partenza. Per capire davvero quanto costa un’auto nel tempo, è necessario guardare al TCO (Total Cost of Ownership), cioè il costo totale di possesso su più anni. Questo comprende non solo il prezzo d’acquisto, ma anche manutenzione, consumi, tasse e altri costi ricorrenti.
Uno dei primi elementi che incide sul TCO è la manutenzione. I pacchetti ufficiali Hyundai per 5 anni indicano chiaramente la differenza: €1.220 per la i10 a benzina, contro i €789 per la Inster. Un risparmio immediato di oltre €400.
Considerando poi una percorrenza media di 12.000 km l’anno, si arriverebbe a 60.000 km in cinque anni.
- Con la i10, che consuma circa 5,3 litri/100 km, e un costo medio della benzina di 1,80 €/litro, si spendono circa €5.725 in carburante.
- La Inster, invece, ha un consumo medio (WLTP) di 15,3 kWh/100 km. Ricaricando da casa, con un costo medio dell’energia di 0,28 €/kWh, la spesa per l’energia è di circa €2.565.
La differenza è significativa: si parla infatti di oltre €3.100 di risparmio in cinque anni a favore dell’elettrica.
Sul fronte del bollo auto, la i10 comporta un costo medio di circa €200 l’anno, pari a €1.000 in cinque anni.
La Inster, in quanto elettrica, è esentata dal pagamento del bollo per cinque anni in gran parte delle regioni italiane. Anche qui, si tratta di un risparmio concreto.
Sommando quindi tutti questi elementi – prezzo d’acquisto, manutenzione, carburante/energia e bollo – il costo totale in cinque anni si attesta su:
- €26.200 per la Hyundai i10
- €28.254 per la Hyundai Inster
La differenza reale, quindi, si riduce a circa €2.054, contro i quasi €6.700 di scarto iniziale tra i due prezzi di listino. Una riduzione significativa, che rende l’elettrico molto più competitivo di quanto possa sembrare a prima vista.
E’ bene precisare che in questo confronto non è stata considerata l’assicurazione, troppo variabile per fornire una stima uniforme (dipende da età, residenza, classe di merito, ecc…) Tuttavia, anche senza includere questa voce, è evidente che la Hyundai Inster riesce a compensare buona parte del suo maggiore costo iniziale già entro i primi cinque anni, offrendo al contempo vantaggi legati al comfort, silenziosità, accesso alle ZTL e sostenibilità ambientale.
In sintesi, quando si guarda al lungo periodo, il confronto tra elettrico e benzina cambia radicalmente prospettiva.