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Alla guida dell'Alfa Romeo Giulietta 1.4 TCT. Le prime impressioni

Primi 500 chilometri a bordo dell'Alfa Romeo Giulietta 1.4 TCT e prime impressioni che vi raccontiamo in attesa di ulteriori approfondimenti che pubblicheremo a breve per spiegarvi nello specifico alcune componenti di questa vettura. In un segmento C che

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Pubblicato il 20 mag 2012

Primi 500 chilometri a bordo dell’Alfa Romeo Giulietta 1.4 TCT e prime impressioni che vi raccontiamo in attesa di ulteriori approfondimenti che pubblicheremo a breve per spiegarvi nello specifico alcune componenti di questa vettura.

In un segmento C che è sempre più affollato (nei prossimi mesi grande attenzione all’arrivo della nuova Classe A di Mercedes), Alfa Romeo aggiunge un cambio automatizzato a doppia frizione, il TCT appunto, che non costa poi così tanto (1700 euro) e che cambia per molti aspetti la destinazione d’utilizzo di Giulietta. Attualmente questo importante accessorio è proposto con il MultiAir benzina 1.4 e con il JTDm, e vale ogni euro che costa.

Abbiamo alternato nel nostro instant test (i primi 500 chilometri guidando una nuova vettura in prova) autostrada, città, e soprattutto strade di collina per verificare le prestazioni del cambio automatico e la sua integrazione con il DNA. I risultati sono stati ottimi anche a livello di consumi, dove non siamo mai scesi, pur strapazzando il motore, sotto i 10 litri per 100 chilometri percorsi.

In città, e quindi sulla modalità Normal (a meno di voler correre per circonvallazioni rischiando telecamere, T-Red, punti, salute e multe), il TCT si comporta molto bene, come un ottimo cambio automatico classico. Ovviamente la vettura va approcciata diversamente rispetto a un cambio manuale, quindi dovremo almeno inizialmente dare un’occhiata ai giri del motore per non avere dei momenti morti (2-3 secondi) in fase di ripresa dai bassi regimi.

E’ con la modalità Dinamic che però Giulietta cambia, perché oltre a gestire sospensioni, overboost e sterzo, su questa versione automatica la modalità gestisce anche la taratura del cambio. I tempi morti si azzerano, abbiamo più sprint e la vettura è più incollata alla strada, tanto da sembrare di viaggiare in alcuni casi su binari. In particolare, l’accelerazione trova il valore aggiunto di un motore che si fa più vivo e presente nell’abitacolo. I cambi marcia si fanno più netti, e se poi il guidatore ha la voglia di entrare ancor più direttamente, basta passare ai paddles dietro al volante, che abbiamo trovato comodi ed ergonomici. L’elettronica lascia più spazio al piacere di guida, tanto da avere tra le mani una vettura sportiva che offre molte soddisfazioni, e che aggiunge una domanda scontata: Ma adesso, chi comprerà Giulietta con il cambio manuale?

 

 

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