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Nel 2027 McLaren lancerà due nuovi modelli ibridi plug-in: in arrivo un SUV e una berlina

Fibra di carbonio e aerodinamica attiva per la nuova gamma che affiancherà le supercar.

Nel 2027 McLaren lancerà due nuovi modelli ibridi plug-in: in arrivo un SUV e una berlina
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Daniele Di Geronimo
Daniele Di Geronimo
Pubblicato il 24 set 2025

Il 2027 si appresta a essere un anno fondamentale per la storia di McLaren. Tradizionalmente dedicata allo sviluppo delle supercar, la casa di Woking introdurrà nel 2027 due modelli che segneranno un cambio di rotta importante. Si tratta di un SUV e di una berlina a quattro posti, entrambe con motorizzazioni ibride plug-in e un’impostazione che rimane fedele al DNA sportivo del marchio. L’obiettivo è quello di ampliare la gamma ed entrare in segmenti più redditizi senza rinunciare alle caratteristiche che hanno reso celebre il marchio.

Il nuovo corso di McLaren

La nuova strategia del marchio si inserisce nel contesto aziendale rinnovato anche dal passaggio sotto il controllo del fondo CYVN Holdings con sede ad Abu Dhabi, che ha favorito la fusione con la start-up britannica Forseven. Questa operazione porterà a un’integrazione di competenze e progetti con l’intento di accelerare l’evoluzione della gamma. Il debutto di un SUV McLaren, ipotesi fino a pochi anni fa impensabile, è ora una realtà in fase avanzata di progettazione.

Dal punto di vista tecnico le prime indiscrezioni riferiscono l’ampio uso della fibra di carbonio e titanio, materiali che consentiranno di mantenere contenuto il peso delle vetture nonostante le dimensioni. L’aerodinamica sarà sviluppata con soluzioni avanzate, sia passive sia attive, per garantire stabilità alle alte velocità e agilità in curva. Entrambi i modelli adotteranno batterie di capacità superiore a quelle viste con la Artura (da 7,4 kWh), offrendo così maggiore flessibilità d’uso senza compromettere la leggerezza.

McLaren ha già avviato il processo verso l’elettrificazione con la Artura, che abbina un motore V6 biturbo a un’unità elettrica per una potenza complessiva di 690 CV. Lo stesso approccio si ritroverà anche nei nuovi modelli previsti per il 2027, con una motorizzazione plug-in pensato più per esaltare le prestazioni che per garantire lunghe percorrenze in modalità elettrica.

La decisione di lanciarsi nei nuovi segmenti non è soltanto tecnica ma anche strategica. Ferrari con la Purosangue e Aston Martin con la DBX hanno dimostrato che queste vetture possono garantire volumi e profitti importanti. Porsche, Lotus e Maserati hanno già compiuto la stessa scelta e per McLaren, che ha costruito la propria identità su coupé e spider, l’apertura a nuovi segmenti rappresenta una necessità per restare competitiva e allinearsi al mercato. Il piano industriale non prevede però un abbandono totale del motore a combustione. Al contrario, i vertici hanno confermato che la nuova gamma manterrà un legame forte con le emozioni della guida tradizionale. Anche la prossima hypercar W1 sarà un ibrido ad alte prestazioni con un motore V8 e un’unità elettrica capace di erogare oltre 1.200 CV.


Il futuro di McLaren si muove quindi lungo due binari. Da una parte la fedeltà a un’eredità sportiva fatta di leggerezza, materiali pregiati e potenze da primato e dall’altra la volontà di allargare i confini della propria offerta con modelli più versatili e in linea con la domanda del mercato. Il futuro di molti marchi passa anche da questa capacità di adeguare la propria tradizione alle richieste più remunerative del mercato. Operazioni che però potrebbero non piacere a chi aveva identificato in quei marchi caratteristiche ben precise.

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