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Porsche, il CEO Oliver Blume lascia: in arrivo Michael Leiters

Michael Leiters il principale nome per la successione con l’obiettivo di rilanciare il marchio.

Porsche, il CEO Oliver Blume lascia: in arrivo Michael Leiters
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Daniele Di Geronimo
Daniele Di Geronimo
Pubblicato il 17 ott 2025

Porsche ha avviato i colloqui con Oliver Blume per una conclusione anticipata e concordata del suo incarico come presidente del Consiglio di Amministrazione. La decisione, che arriva in un periodo critico per l’azienda, andrebbe a sanare una situazione considerata ambigua. L’uscita da Porsche permetterebbe a Blume di concentrarsi esclusivamente sulla guida di Volkswagen Group.

Le ragioni della possibile risoluzione anticipata

Al centro della transizione ci sarebbe il nome di Michael Leiters, ex amministratore delegato di McLaren Automotive, considerato il principale candidato alla successione. Il suo profilo manageriale e tecnico appare più in linea con la tradizione sportiva e la strategia di prodotto del marchio di Zuffenhausen. Leiters ha alle spalle una lunga esperienza proprio in Porsche, dove si è occupato, tra le altre, dello sviluppo del Cayenne, e in Ferrari, dove ha ricoperto il ruolo di Chief Technology Officer tra il 2014 e il 2019.

L’uscita di scena di Blume dalla guida operativa di Porsche segnerebbe la fine di un doppio incarico che, negli ultimi anni, ha sollevato più di una perplessità tra investitori e analisti. Le due poltrone occupate contemporaneamente dallo stesso manager, al vertice sia di Porsche sia del gruppo Volkswagen, sono state spesso indicate come una possibile causa di rallentamento decisionale, oltretutto in una fase storica particolarmente delicata per entrambe le realtà.

Porsche sta infatti attraversando un momento complesso con il crollo della propria capitalizzazione di mercato, l’uscita dall’indice DAX della Borsa di Francoforte e l’avvio di una revisione strategica che ha incluso anche un parziale ritorno ai motori a combustione, dopo aver puntato in modo deciso sull’elettrico. Una mossa costosa, che arriva in un momento in cui le vendite, soprattutto in Cina, stanno calando in modo netto. Solo tra gennaio e settembre 2025, i volumi nel mercato cinese sono scesi del 26% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, segnando una contrazione significativa rispetto al record del 2021.

Anche Volkswagen non se la passa meglio con il gruppo che, dopo anni di dominio, è stato superato da BYD come primo costruttore sul mercato cinese e rischia ora di perdere anche la seconda posizione a vantaggio di Geely. Il rallentamento dell’economia tedesca, i costi elevati e la concorrenza delle case asiatiche, sempre più agguerrite anche nel segmento premium, stanno mettendo a dura prova la leadership dei marchi automobilistici storici.

Un cambio che fa ben sperare

Il mercato ha accolto con favore la prospettiva di un cambio al vertice in Porsche. Le azioni del marchio sono salite dell’1,2% e quelle di Volkswagen dell’1,7%. Alcuni grandi azionisti hanno parlato apertamente di un segnale positivo. Secondo alcuni la fine dell’esperienza a doppia guida rappresenterebbe una risposta concreta alle critiche sollevate in questi mesi e un primo passo verso un nuovo equilibrio interno.

La nomina ufficiale, secondo indiscrezioni, potrebbe arrivare già entro la fine della settimana. L’ingresso effettivo di Leiters alla guida di Porsche avverrebbe poi nel 2026, così da avere tutto il tempo per un passaggio di consegne lineare, anche se potenzialmente decisivo per il futuro del marchio.

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