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NIO, la batteria allo stato semi-solido è un flop: stop alla produzione

Costano troppo e i clienti non hanno bisogno di così tanta autonomia: NIO ha interrotto la produzione delle batterie allo stato semi-solido

NIO, la batteria allo stato semi-solido è un flop: stop alla produzione
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 17 nov 2025

NIO ha puntato molto sulla sua batteria allo stato semi-solido da 150 kWh in grado di garantire un’autonomia di otre 1.000 km. Lo sviluppo di questo accumulatore è stato piuttosto travagliato. La casa automobilistica cinese ne aveva iniziato a parlare diversi anni fa ma poi la produzione vera e propria, dopo una serie di rinvii, era partita a metà del 2024. NIO comunque aveva reclamizzato molto questa tecnologia, effettuando anche delle prove di autonomia in condizioni di traffico reale, per dimostrare che i 1.000 km non erano solo marketing ma un traguardo assolutamente raggiungibile. Addirittura, si era scomodato il CEO di NIO William Li a provare le auto dotate del nuovo accumulatore con tecnologia allo stato semi-solido.

Tutto bene quindi? No, nel senso che pur mantenendo le promesse in termini di autonomia, alla fine le richieste della batteria da 150 kWh sono state pochissime e quindi la casa automobilistica è stata costretta ad interromperne la produzione.

COSTA TANTO E NON SERVONO AUTONOMIE COSÌ ELEVATE

Secondo William Li, la loro batteria allo stato semi-solido è stata prodotta solamente in poche centinaia di unità. NIO ha riscontrato scarso interesse da parte dei clienti nell’aggiornare i propri veicoli dalla batteria da 75 o 100 kWh alla versione da 150 kWh per un giorno o più presso le stazioni di battery swap.

Abbiamo distribuito i pacchi batteria offrendo ai nostri utenti la possibilità di passare in modo flessibile alla versione da 150 kWh, ma abbiamo scoperto che in realtà non la utilizzano con la frequenza che ci aspettavamo. Per non parlare del fatto che il pacco batteria da 150 kWh ha un costo di abbonamento piuttosto elevato, quindi riteniamo che non abbia senso né dal punto di vista aziendale né dal punto di vista del caso d’uso o dell’esperienza utente.

I motivi di questo flop sono diversi. Da una parte l’alto costo per poterle utilizzare rispetto alle batterie da 75 e 100 kWh. Inoltre, la capillarità dell’infrastrutture di battery swap di NIO sta rendendo superflue batterie di grandi capacità che offrono più autonomia ma sono anche più costose. Prova ne è, secondo il CEO di NIO, che oggi i clienti preferiscono gli accumulatori da 75 kWh a quelli da 100 kWh.

Anni fa, quando non avevamo così tante stazioni di scambio batteria, avevamo un tasso di utilizzo del 50/50 tra una batteria da 75 kWh e una da 100 kWh. Ma ora, con oltre 3.500 stazioni di scambio in Cina, in realtà il 97% degli utenti sceglie la batteria da 75 kWh rispetto a quella da 100 kWh.

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