Montezemolo entra in McLaren: colpo di scena nel mondo dei motori
L’ex presidente della Ferrari entra nel consiglio di amministrazione McLaren, un passaggio storico tra due mondi da sempre in competizione.

Certe notizie, nel mondo dell’automobilismo, fanno più rumore di un motore V12 lanciato in piena accelerazione. Una di queste è arrivata in questi giorni da Londra. Luca Cordero di Montezemolo, storico volto della Ferrari, è ufficialmente entrato nel consiglio di amministrazione del gruppo McLaren. Sì, avete letto bene. Montezemolo e McLaren ora siedono allo stesso tavolo.
La notizia, che solo pochi anni fa sarebbe sembrata pura fantascienza da paddock, è stata confermata da un deposito ufficiale alla Companies House britannica. Il documento, firmato dalla McLaren Group Holdings, controllata dal governo di Abu Dhabi tramite la società CYVN, ha registrato il nome dell’ex presidente Ferrari tra i nuovi direttori del gruppo in data 27 giugno. Una decisione sorprendente, che in Italia ha subito acceso i riflettori e alimentato polemiche e stupore. Il quotidiano sportivo Tuttosport non ha usato mezzi termini: “Montezemolo-McLaren: che schiaffo alla Ferrari”.
Una vita in rosso
Ma facciamo un passo indietro. Montezemolo ha scritto alcune delle pagine più affascinanti della storia Ferrari. Oggi ha 77 anni, ma tutto cominciò nel lontano 1973, quando un giovane e brillante Luca entrò a Maranello come assistente personale del mitico Enzo Ferrari. Un battesimo di fuoco, un’esperienza che per molti sarebbe già bastata a riempire una carriera. Ma per lui era solo l’inizio.
Nel giro di un solo anno, si ritrovò a guidare il team corse, e nel 1975 fu al muretto quando un certo Niki Lauda, con il suo casco rosso e il talento glaciale, regalò alla Rossa il primo titolo mondiale dopo oltre un decennio. E poi arrivò la consacrazione. Montezemolo fu protagonista e regista dell’era Schumacher, l’uomo che trasformò il sogno Ferrari in un dominio senza precedenti. Tra il 2000 e il 2004, la Scuderia vinse tutto. Cinque titoli mondiali piloti, sei costruttori, e un posto fisso nella leggenda del pilota e del team del Cavallino.
Ma il suo talento non si è fermato ai box. Montezemolo è stato anche il presidente della Ferrari e del gruppo FIAT, contribuendo a trasformare il Cavallino Rampante in un’icona globale del lusso e dello stile italiano. Nel 2014 ha scelto di voltare pagina, lasciando l’azienda a cui aveva legato testa, cuore e una buona parte della sua vita. Un addio carico di emozione, ma anche di gratitudine per un percorso irripetibile.
Il grande salto, Montezemolo nella casa dei rivali
Proprio per questo il suo ingresso in McLaren, l’eterna rivale, fa tanto rumore. Ferrari e McLaren, infatti, rappresentano le due grandi dinastie della Formula 1. Squadre leggendarie, rivali storiche, protagoniste di sfide epiche in pista e anche fuori. Chi non ricorda lo scandalo “Spygate” del 2007? In quell’occasione, McLaren fu sanzionata con una multa record di 100 milioni di dollari e privata di tutti i punti in campionato, dopo che vennero scoperti documenti tecnici rubati alla Ferrari nelle mani del loro capo progettista.
Oggi però i tempi sono cambiati. Le due scuderie sono in mano a nuove dirigenze e, sebbene la rivalità in pista resti viva, i legami aziendali si fanno più fluidi. McLaren Automotive è ora parte di McLaren Group Holdings, una struttura creata ad aprile da CYVN, fondo controllato dal governo di Abu Dhabi. Il gruppo possiede anche una quota di minoranza di McLaren Racing, la scuderia di F1 il cui azionista di maggioranza è il fondo del Bahrein Mumtalakat.
Il team di Formula 1 resta però completamente autonomo, come ha ribadito anche Montezemolo, che ha precisato: “Il mio cuore è e resterà sempre rosso”. Il suo nuovo incarico, ha chiarito, riguarda solo il ramo automotive e non coinvolge la Formula 1. Tra gli altri membri del consiglio ci sono nomi illustri come Paul Walsh, presidente esecutivo di McLaren Racing, e Andrea Stella, attuale team principal della scuderia inglese ma con un passato proprio in Ferrari.
Ironia della sorte, oggi McLaren è campione del mondo in carica tra i costruttori, mentre Ferrari non conquista un titolo dal lontano 2008. A completare il paradosso c’è Lewis Hamilton: il sette volte campione del mondo, che vinse il suo primo mondiale con la McLaren proprio nel 2008, oggi guida… per la Ferrari. Montezemolo alla McLaren, Hamilton alla Ferrari: il mondo dell’automobilismo non smette mai di stupire. E se è vero che il cuore dell’ex presidente batte ancora rosso, è altrettanto vero che nel business, e in pista, nulla è davvero impossibile.