SolarEdge e LC3: il rimorchio produce energia come una casa (e non solo)
Impianto fotovoltaico sul tetto del rimorchio che, con 24 metri quadrati a disposizione, può ospitare un impianto che produce fino a 6 kWp, esattamente come quelli di molte case

Sotto il sole dello spazio espositivo esterno del Transpotec a Rho, un rimorchio di nuova concezione sonnecchia tranquillo, esattamente come accade a molti altri rimorchi in tutto il mondo durante le fasi di carico e scarico, o alla fine delle "missioni" di trasporto.
Qui, però, c'è qualcosa di più dato che si tratta di un partnership di LC3 per rivoluzionare i trasporti su gomma grazie al progetto di SolarEdge che Francesco Mittica mi racconta nei panni di cicerone direttamente a bordo del semirimorchio.
FOTOVOLTAICO E BATTERIE
Tutte le innovazioni di questo progetto sono (quasi) invisibili. La prima riguarda i pannelli dell'impianto fotovoltaico sul tetto del rimorchio che, con 24 metri quadrati a disposizione, può ospitare un impianto che produce fino a 6 kWp, esattamente come quelli di molte case.
Il sistema può essere proposto di primo equipaggiamento, con un'integrazione invisibile e più "pulita" a livello di cablaggio, ma si può anche adattare a rimorchi esistenti con una canalina sviluppata apposta.
Sotto al semirimorchio (Powered Trailer) c'è un sistema modulare di batterie (5 da 15 kWh ognuna, totale 75 kWh massimo) che consente di aggiungere nel tempo ulteriore capacità. A seconda delle esigenze del cliente, stiamo parlando di distribuzione e in generale del mondo delle flotte aziendali, il progetto viene dimensionato per massimizzare il ritorno dell'investimento. Questo, ovviamente, è variabile, ma 3/4 anni sono realistici e soprattutto sono contestualizzati anche tenendo in considerazione i tassi odierni rispetto ai tempi in cui il costo del denaro era prossimo allo zero.
ASSALE ELETTRICO… COME LA PEDALATA ASSISTITA
Il terzo elemento, oltre al fotovoltaico e alle batterie (celle cilindriche, NMC di "uno dei principali produttori cinesi" mi dicono), è quello dell'assale elettrico. In pratica si può andare a sostituire l'assale centrale del rimorchio con uno che si comporta in maniera simile al motore di una eBike a pedalata assistita. Quando la motrice fornisce trazione, l'assale elettrico usa le batterie per aiutarla a fare meno sforzo, e non importa che tipo di motore monta il truck: il sistema funziona con motrici diesel o elettriche.
Questo permette di usare l'energia del fotovoltaico, quella del recupero in decelerazione o quella della rete visto che il rimorchio si ricarica anche "alla spina") per aiutare la trazione e consumare meno, ma esiste anche una variante più "leggera" per compiti specifici.
Usando una pompa di calore che sostituisce il generatore termico dei rimorchi, ad esempio, si possono usare i pannelli e le batterie per alimentare un rimorchio refrigerato fondamentale per non spezzare la catena del freddo nei trasporti alimentari deperibili.
A tutto ciò si aggiungono altre tecnologie, tra cui la ricarica bidirezionale che permette di integrare il semirimorchio all'interno dell'impianto aziendale, lavorando come batteria di accumulo per il fotovoltaico sul tetto dell'azienda (oltre che per il FV integrato) oppure cedendo energia agli edifici aziendali durante i tempi di fermo macchina.
Escluse le celle, componenti che arrivano dalla Cina, il resto del progetto è realizzato in Italia ed Europa, con SolarEdge e-Mobility che si occupa di motori elettrici, inverter, elettronica di potenza, software, batterie e VCU (unità di controllo del veicolo) e che ha già fornito l'hardware per il Ducato elettrico di Fiat. I pannelli invece arrivano da un mix di fornitori, inclusi alcuni italiani ed altri extra-UE.