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Mercato auto usate Italia: a settembre 2025 crescita del 6,8%

Per la prima volta nei trasferimenti netti il benzina supera il diesel. Crescono anche le ibride.

Mercato auto usate Italia: a settembre 2025 crescita del 6,8%
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Daniele Di Geronimo
Daniele Di Geronimo
Pubblicato il 21 nov 2025

Dopo due mesi (luglio e agosto) in cui il mercato dell’usato ha visto una sostanziale stabilità, il mese di settembre sorprende registrando la crescita più sostenuta dell’anno. Questi gli ultimi dati dell’UNRAE che riporta che sono stati oltre 480 mila i passaggi di proprietà con il mese di settembre che ha ottenuto una crescita del 6,8% rispetto allo stesso mese del 2024. Il bilancio dei primi nove mesi del 2025, quindi, segna un aumento complessivo del 3,5% rispetto al 2024 e dello 0,4% rispetto al 2019, confermando un andamento solido e ormai consolidato di questo settore. I numeri di settembre raccontano un potenziale cambiamenti strutturali nelle preferenze degli automobilisti che potrebbe rappresentare l’inizio di una nuova fase.

L’inversione di tendenza sulle motorizzazioni

Tra le novità più rilevanti emerse a settembre c’è il sorpasso del motore a benzina sul diesel nei trasferimenti netti. È la prima volta che accade nel mercato dell’usato, un cambiamento che segnala un’inversione di tendenza rispetto alla lunga predominanza del diesel.

La quota della benzina si è attestata al 39,6% nel mese, superando quella del diesel, ferma al 39,4%. Sul lungo periodo il diesel continua a perdere terreno, rappresentando il 41,9% nei primi nove mesi dell’anno. Al contrario le alimentazioni ibride proseguono la loro ascesa, arrivando al 10,6% a settembre, mentre Gpl e metano si mantengono rispettivamente al 5,6% e al 2,2%. Le auto elettriche pure e quelle ibride plug-in si confermano ancora su quote marginali, poco oltre l’1% ciascuna.

Gli altri numeri di settembre

Sul piano della tipologia di acquirenti, le transazioni tra privati o aziende restano predominanti, rappresentando il 56,6% dei passaggi di proprietà. Rispetto ad agosto, questa modalità guadagna qualche decimale, a scapito delle vendite da operatore a cliente finale, che scendono al 38,2%. In lieve aumento anche gli scambi provenienti da auto-immatricolazioni, mentre restano marginali le auto provenienti dal noleggio.

Per quel che riguarda le ragioni più attive, la Lombardia si conferma al primo posto per quota di trasferimenti, stabile al 16% del totale nazionale. Seguono il Lazio (9,9%), la Campania (9,2%), la Sicilia (8,5%) e il Veneto (8%).

Quanto all’anzianità delle auto oggetto di compravendita, quasi la metà dei trasferimenti ha riguardato vetture con oltre dieci anni di vita. Si tratta del 49,6% del totale, un dato in leggero aumento rispetto al 2024. Le auto con un’età compresa tra sei e dieci anni rappresentano il 17%, quelle tra quattro e sei anni il 10,5%, mentre le vetture più recenti, fino a due anni di età, hanno coperto una quota complessiva dell’11,5%. Le auto con meno di un anno di vita sono salite al 6,5% del totale, contribuendo a portare la quota complessiva delle vetture fino a quattro anni al 23%.

Anche nel segmento delle minivolture si rilevano segnali interessanti. Rispetto allo stesso mese del 2024, cresce la quota degli operatori che ritirano auto usate (+29,4%), mentre calano le permute da parte di privati o altre società (-56%). Diminuiscono anche le auto provenienti dal noleggio a lungo e a breve termine, rispettivamente al 9,8% e al 2,8%. In tema di alimentazioni, le minivolture continuano a vedere il diesel come scelta prevalente, anche se in calo rispetto al passato. La quota del diesel è scesa al 42,4%, mentre quella del benzina è salita al 33%. In crescita anche le ibride, che raggiungono il 13,3% delle auto ritirate. Il Gpl avanza al 5,7% e il metano resta stabile. Le plug-in e le elettriche pure restano sotto il 3,5% complessivo, ma in leggero aumento.

Infine, l’analisi dell’anzianità nelle minivolture evidenzia un recupero della fascia con oltre dieci anni, che sale al 38% del totale. Diminuiscono le auto con un’età tra quattro e dieci anni, mentre cresce la quota di quelle tra uno e due anni, che tocca il 7,3%. Complessivamente, le vetture con meno di quattro anni rappresentano il 29% del totale, in lieve aumento rispetto a settembre dello scorso anno.

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