
Auto 07 Set
Intel porta avanti il suo piano per fronteggiare la crisi dei chip ed ha scelto il palcoscenico dell'IAA Mobility di Monaco - lo abbiamo seguito in questi giorni - per annunciare nuovi importanti investimenti in Europa. Sì, anche il salone europeo dell'auto è il luogo giusto per spiegare come il chipmaker intenderà affrontare un problema ad ampio raggio che interessa non solo il comparto dell'elettronica di consumo, ma anche quello dell'automotive.
L'amministratore delegato Pat Gelsinger ha confermato il piano volto alla creazione due nuovi impianti per la produzione di chip situati in Europa - l'area esatta sarà annunciata entro fine anno e Intel non ha avvalorato le precedenti indiscrezioni che citavano la Baviera. Gli stanziamenti iniziali potrebbero essere ulteriormente ampliati siano a raggiungere gli 80 miliardi di euro entro un decennio. L'obiettivo ultimo è naturalmente cercare di fronteggiare la domanda di semiconduttori destinati all'impiego nei computer, nelle autovetture e più in generale nei dispositivi tecnologici. Gelsinger ha sottolineato:
Questa nuova epoca con una domanda sostenuta per i semiconduttori richiede di pensare in grande e coraggiosamente.
Un cambio di mentalità e approccio rispetto agli ultimi anni caratterizzati da una progressiva riduzione degli investimenti per la produzione di semiconduttori negli Stati Uniti e nel Vecchio Continente, che ha fatto parallelamente aumentare la dipendenza dai partner asiatici. Del resto Intel lo aveva anticipato in primavera e gli investimenti annunciati ieri non fanno che rafforzare il più ampio progetto di ripensare l'organizzazione delle proprie strutture produttive.
Per quanto riguarda più da vicino il settore automotive, Intel ha ricordato le attività già in atto in Irlanda con uno stabilimento che si dedicherà esclusivamente alla produzione di chip automotive. Sforzi importanti ma giustificati dalla posta in gioco che nel mercato dell'auto resta alta: Gelsinger ha riportato una stima sull'espansione del mercato dei chip per auto che nei prossimi dieci anni potrebbe arrivare a valere 115 miliardi di dollari.
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Commenti
Avevo frainteso il tuo ultimo post... la produzione Intel presso TSMC deriva in massima parte dalle soluzioni Altera, che fu acquisita da Intel per 17 miliardi di dollari nel 2015, e che già allora faceva produrre tutto o quasi da TSMC. Quel contratto è proseguito, ed anzi dal 2018 Intel ha iniziato ad affidare a TSMC anche la produzione dei chipset e dei SoC entry level (Atom, Celeron e Pentium Silver). Ma non capisco cosa vorrebbe dimostrare quel tuo post...
Senti ma ci sei o ci fai?!
Ma che c'entra, quel dato include SoC ed APU!
Intel è vent'anni che non produce GPU non integrate nella CPU!
Certo come no GPU fin dal 2019! https://uploads.disquscdn.c...
Ma va là,ma va là!
Ma va là... Intel a TSMC fa produrre solo le GPU, posto che le proprie fonderie sono sature, e le GPU sono una divisione nuova e marginale (per adesso) per Intel.
E dato che nemmeno si sa come verranno recepite dal mercato, ne hanno affidato la produzione in outsourcing, in modo che anche un eventuale flop sia irrilevante sulle strategie e sui bilanci aziendali.
Se la divisione sarà redditiva, si porteranno a tempo debito la produzione in house.
Quanto alla competitività di Intel, parlano mezzo secolo di bilanci.
E le prospettive degli analisti continuano a migliorare: Intel nella sua storia non è mai stata forte, potente ed innovativa come lo è oggi.
In Olanda costruiscono le macchine per fare i chip utilizzate da tsmc.
solo le spa fanno investimenti?
La densità dei 10nm attuali Intel è analoga ai 7nm TSMC che usa AMD nelle attuali CPU
Questa e' la solita storia che siccome hanno densità equivalenti sono per forza equivalenti e/o migliori. Niente di piu' falso. I 10nm di Intel semplicemente non funzionano ed hanno rese a tal punto basse che Intel e' dovuta ricorrere alla concorrenza di TSMC sbattendo fuori Huawei con tesi quantomeno difficili da dimostrare.
Vogliamo parlare delle future roadmap di Intel? Con un colpo di teatro hanno cancellato i due nodi completi di ritardo perche' tanto non comunicheranno piu' le effettive misure. Cioe' non si sapra' piu' nulla. Geniale.
In pratica noi Europei andremo a finanziare pesantemente una multinazionale la cui competitivita' e' compromessa a tal punto da farsi produrre parte del venduto a maggior ricavo sui migliori nodi disponibili..
Complimenti.
Vero! Gli altri riportavano dollari, grazie!
La densità dei 10nm attuali Intel è analoga ai 7nm TSMC che usa AMD nelle attuali CPU (la prossima generazione sarà a 6nm), ed è superiore agli 8nm che usa Nvidia sulle GPU della serie 3000.
Processi produttivi più densi di questi al momento si usano solo o quasi in campo SoC per smartphone, settore che ad Intel non interessa.
Pertanto non si vede dove non sia competitiva Intel (che peraltro è piena di soldi, essendo una delle aziende a maggior redditività del pianeta).
Oltretutto, la vera crisi dei chip non è sui processi produttivi più evoluti (che costituiscono una parte infinitesima del mercato), ma su quelli da 28 nm o più, al punto che i cinesi (che ci vedono lungo) pur disponendo con SMIC già dei 14 nm in mass production ed i 7nm in sample, hanno appena investito 9 miliardi di dollari proprio per una nuova fabbrica da 100.000 wafer 12" annui, una delle più grandi al mondo, che sarà specializzato nei 28nm e superiori.
Che è poi lo stesso motivo per cui anche General Foundry, tre anni fa, annunciò di non essere interessata a scendere sotto i 12 nm, pur sapendo che così facendo avrebbe perso AMD come cliente, di cui un tempo era una divisione.
95 miliardi di dollari, pari a 80 miliardi di euro.
Quindi pagheremo un'azienda la cui tecnologia e' tutta da dimostrare (visto che al momento non ha nulla con cui competere,se non parole e colpi di teatro) per avere CPU,probabilmente, con un'ISA di quarant'anni fa?
https://uploads.disquscdn.c...
Ripeto Europei zerbini!
E' un ente inutile.
Una buona parte saranno soldi dei contribuenti, è ovvio.
Il Irlanda perché è un paradiso fiscale. Pessima notizia, non c'è nulla da festeggiare.
I processori ci costeranno di più ma faranno arricchire solo chi è già molto ricco.
si certo, e se non si pagano le spese di guerra dichiarano guerra di nuovo. difatti si vedono le multe ad altre nazioni, pagate tutte eh, sì, multe da qualche centesimo, perchè sai, se non si pagano le multe si rischia una guerra, c'è da avere paura.
non so se provare pena o imbarazzo guarda.
Quindi per sapere la verità basta lanciare una monetina
Ottimo! Cosi quando TSMC sfornerà i primi transistor molecolari, Intel inizierà a produrre in Europa i primi finfet a 10nm+++++++++
Ma con quali soldi? Ma con quale tecnologia che ha scavato il fondo del barile ed i processori sotto i 10nm (nodo gia' poco competitivo) se li fa fare da TSMC?!
Ridicoli gli americani e zerbini gli europei!
I libri di storia non sono scritti per i ragazzi, quelli sono i testi scolastici, i libri di storia sono scritti dai vincitori per dare una interpretazione dei fatti conveniente, i francesi, gli inglesi e i russi erano nella cacca e sono stati salvati dagli americani che li hanno riforniti di armamenti grazie alla loro potenza industriale.
Ma infatti è vero che hanno vinto gli Alleati, il problema è che l'Impero Inglese si è sfaldato dopo 10 secondi, la Francia la guerra l'ha persa e i Russi si sono sfaldati negli anni 80-90.
Un giorno si dirà che gli Alleati non sono stati rose e confetti e che hanno quasi pari responsabilità di Berlino, ma non è questo il giorno.
I partigiani ci sono stati, che poi abbiano avuto un'influenza relativa ok, ma ricordo anche che i libri di storia sono scritti per ragazzi, non per adulti.
Criticare la semplificazione dei libri di storia è un esercizio sterile.
ACCIAIO DICIOTTO DIECI
No, i libri dicono che hanno vinto gli alleati, non gli americani, si sono inventati anche la favola dei partigiani.
Per carità, chi lo nega? Sta a noi europei dire basta, ma al contrario ingolliamo tutto ciò che è USA come la Nappi al signor Rocco...
Beh, i libri scrivono proprio ciò che dici tu eh.
Desiderare qualcosa di diverso va appunto oltre i libri.
Dillo agli americani che stanno nelle basi militari europee, da noi hanno la base di Sigonella, non credo che ti risponderanno.
Sarà come dici tu, ma sta di fatto che sono gli americani ad avere basi militari in Europa, non gli europei ad avere basi militari in America, impara a ragionare sui fatti e non sulle fantasie scritte nei libri.
Ragazzo, ricordati che la guerra l'han vinta gli alleati non gli USA e dopo 70 anni direi che si son fatti dei bei soldi usandoci
All'Europa (in senso politico) sembra che ormai interessi solo di finte politiche green e sociali.
Culturalmente abbiamo paura di rischiare, per questo l'innovazione è guidata da altri Paesi..basta guardare alle start up
Sono passati 76 anni da quella maledettissima guerra, direi anche basta, no?
Ragazzo, ricordati che hai perso la guerra!
L'Europa non è una Spa!
* facciano
chips non chip...
c'è un errore nell'articolo!!! :)
https://media0.giphy.com/me...
shhhh non urlarlo troppo forte, gli States vogliono essere sempre i primi e i leader del mondo.
Guai se i fedeli suddit...emmm alleati dovessero raggiungerli e addirittura superarli
Ma che bello! Cavalli e cavalieri, armi e spadoni, sembra davvero divertente e in più risparmieremo su Netflix.
Ho intravisto i titoli di varie testate, il 50% dice 80 miliardi e il 50% dice 95.
mai, perchè ho come il sospetto che queste pratiche siano atte a permettere alle varie commissioni che ci piacciono tanto di pensare di avere una autosufficienza interna nella produzione di chip solo perchè c'è qualche fabbrica americana (sottolineato) che produce anche qualcosina qui da noi. intanto a livello pratico siamo succubi tanto quanto lo eravamo prima, disincentivati allo sviluppo di tecnologie alternative, con un decantato partner commerciale fidato che è tale solo perchè "non gli facciamo concorrenza", altrimenti ne vedremmo delle belle.
Interessante. Ora però qualcuno ci dica quando l' Europa investirà in Europa per la produzione di Chip
Speriamo che il nuovo centro lo faranno a San Severino Marche.
Troppo tardi! ormai l'europa vivrà nel medioevo