Cerca

Aviazione e crisi climatica, i professionisti lanciano l’allarme

Un gruppo di professionisti ha lanciato un forte allarme sulla mancanza di progressi dell’industria aeronautica nella lotta contro la crisi climatica.

Aviazione e crisi climatica, i professionisti lanciano l’allarme
Vai ai commenti 21
Linda Brunelli
Linda Brunelli
Pubblicato il 7 mag 2025

Le emissioni di gas serra legati al settore dei trasporti, in particolare quelle dell’aviazione, rappresentano una sfida considerevole per l’ambiente. Proprio per questo motivo, un gruppo di professionisti ha lanciato un forte allarme sulla mancanza di progressi dell’industria aeronautica nella lotta contro la crisi climatica. 

Il collettivo, chiamato Call Aviation to Action, è formato da ingegneri, piloti, dirigenti e altri operatori del settore che condividono una crescente frustrazione verso un modello industriale ritenuto insostenibile. Denunciano una grave disconnessione tra la passione per il volo e la consapevolezza del suo impatto ambientale, chiedendo una trasformazione radicale del sistema, a partire dal controllo della crescita dei voli.

VISIONE TROPPO OTTIMISTICA

Secondo i fondatori del gruppo, l’industria dell’aviazione si affida a una visione eccessivamente ottimistica della futura tecnologia per tagliare le emissioni, mentre continua a basarsi su un modello di business che necessita di un’espansione costante del traffico aereo. 

Karel Bockstael, co-fondatore del gruppo ed ex vicepresidente per la sostenibilità di KLM, ha dichiarato che il settore deve essere ripensato affinché possa tornare a dare un contributo positivo al mondo. Ha inoltre criticato duramente l’Organizzazione internazionale dell’aviazione civile (ICAO), l’ente ONU incaricato di gestire le emissioni dell’aviazione – escluse dagli impegni climatici nazionali – accusandola di aver fallito nel suo compito.

La principale iniziativa dell’ICAO, nota come CORSIA (Carbon Offsetting and Reduction Scheme for International Aviation), prevede che le emissioni di CO₂ generate oltre un certo livello vengano compensate attraverso l’acquisto di crediti di carbonio. Tuttavia, i critici ritengono che questo meccanismo sia poco efficace e poco ambizioso, poiché consente alle compagnie aeree di continuare ad aumentare le proprie emissioni delegando ad altri settori il compito di ridurle, invece di intervenire direttamente sulle proprie attività. 

AGIRE SUBITO

Il gruppo avverte che, senza interventi decisi, entro il 2050 il settore aereo potrebbe rappresentare fino a un quarto delle emissioni globali prodotte dall’uomo. Nonostante l’amore condiviso per il volo, i professionisti coinvolti temono che l’attuale traiettoria condanni l’aviazione alla rovina, soprattutto se sarà necessario introdurre regolamentazioni esterne sempre più severe.

Anche altri gruppi di lavoratori dell’aviazione, come Safe Landing, si uniscono all’appello. Tom Reynolds, pilota di linea e membro del gruppo, sottolinea che la crisi climatica rappresenta un rischio evidente e richiede una risposta immediata. Secondo lui, con il giusto coraggio politico, investimenti mirati e una visione innovativa, è possibile costruire un futuro sostenibile per il settore.

Le emissioni per passeggero del trasporto aereo sono le più alte in assoluto tra tutti i mezzi di trasporto, e il fenomeno è spinto in gran parte dai viaggi frequenti di una piccola élite. L’1% della popolazione mondiale è responsabile del 50% delle emissioni del comparto. Gli attuali piani climatici dell’industria, secondo Climate Action Tracker, risultano “criticamente insufficienti”. Il gruppo Call Aviation to Action spera di rompere il silenzio che regna tra i professionisti del settore e di accelerare il cambiamento attraverso una mobilitazione collettiva.

Ti potrebbe interessare:
Commenti Regolamento