Stellantis, per la crisi dei chip fino a 220 mila vetture prodotte in meno in Italia
Il Gruppo in Italia costruisce meno macchine della richiesta di mercato.

La crisi dei chip potrebbe costare molto cara a Stellantis in Italia. Infatti, secondo la FIM-CISL il 2022 potrebbe chiudersi con 200/220 mila vetture prodotte in meno. Il sindacato aggiunge che questo sarebbe comunque il quinto anno di fila con la produzione in calo in Italia.
Nello specifico, nei primi 6 mesi del 2022, c'è stato un calo della produzione in Italia pari al 13,7% rispetto al 2021. Tra autovetture e furgoni commerciali, sono state prodotte 351.890 unità contro le 407.666 dello scorso anno. In realtà, c'è stata una leggera crescita nella costruzione delle autovetture (+2,1%) ma c'è stato un crollo di quella dei veicoli commerciali (-37,2%).
Se i dati di produzione li rapportiamo al periodo pre-covid e quindi al 2019, la situazione riscontra una perdita complessiva nei volumi con un – 22,8% (auto + veicoli commerciali), con le autovetture a -18,8% e i veicoli commerciali a – 31%.
La situazione più pesante in termini di perdita di volumi si trova negli stabilimenti di Melfi (-17%) e Sevel (-37,2%) che sono quelli che contribuiscono maggiormente ai volumi di produzione. Nelle altre fabbriche, invece, il dato è positivo grazie al lancio di nuovi modelli.
Continua la crescita di volumi della 500 elettrica a Mirafiori, mentre l’entrata in produzione della Maserati Grecale e della Alfa Romeo Tonale danno spinta alla produzione di Cassino e Pomigliano D’Arco. Prosegue l’andamento positivo dello stabilimento di Modena con la Maserati MC20.
Dunque, se l'anno continuerà in questo modo, si rischia di arrivare ad una produzione annua complessiva inferiore alle 650 mila unità con una perdita, appunto, di 200/220 mila vetture rispetto alle potenzialità produttive generate dagli ordini acquisiti.
Ferdinando Uliano, segretario nazionale FIM CISL, sottolinea che questa situazione può essere paragonata ad uno stop produttivo di un anno di una delle fabbriche del Gruppo. Inoltre, il problema della fornitura dei chip continuerà ad influenzare la produzione e proseguirà anche nel 2023.
Inoltre, la guerra in Ucraiana e il rallentamento della fornitura di gas dalla Russia non fanno altro che peggiorare la situazione. Reuters afferma che un portavoce di Stellantis ha rifiutato di commentare i dati e le previsioni fornite dalla FIM CISL, ma ha ribadito che il Gruppo ha preso decisioni sulla gestione delle sue operazioni giorno per giorno, impianto per impianto dall'inizio della pandemia.