Incentivi auto: FCA propone l'allargamento alle Mild Hybrid
FCA propone che gli incentivi per le auto vengano ampliati anche alle Mild Hybrid ma per veicoli sotto i 18.000 euro di costo.

In Italia si fa un gran parlare, in questi giorni, della possibilità di poter allargare gli incentivi alle auto Euro 6 con l'obiettivo di aiutare il settore a risollevarsi dopo la crisi causata dal lungo lockdown. Da FCA e precisamente da Pietro Gorlier, responsabile attività europee del Gruppo, durante l'audizione in Senato via web, arriva la proposta di allargare il bonus alle auto ibride con tecnologia Mild Hybrid.
Una mossa che dovrebbe aiutare a rimettere in moto tutta la filiera, smaltire i veicoli in stock fermi presso i concessionari e svecchiare l'attuale parco circolante italiano. Una proposta che nasce pure dal fatto che sino a che le vetture già prodotte non saranno assorbite dal mercato, le fabbriche non potranno ripartire.
Il mercato italiano dell'auto potrebbe subire quest'anno un calo del 35%. Per rilanciare il settore bisogna ampliare gli incentivi all'ibrido leggero per rimettere in moto tutta la filiera e smaltire i veicoli in stock fermi presso i concessionari.
La proposta del dirigente di FCA va oltre. Infatti, suggerisce anche un limite di prezzo delle auto da incentivare, sotto i 18.000 euro, per fare in modo di evitare di offrire un bonus economico anche a chi comunque avrebbe cambiato la propria autovettura. Pietro Gorlier ha affrontato, poi, il tema delle auto elettriche e della loro diffusione. Per favorire l'adozione dei modelli a batteria, infatti, è fondamentale lavorare sull'ampliamento della rete di ricarica.
Per sostenere questa crescita serviranno in Italia 170.000 punti di ricarica, mentre oggi ce ne sono 10.000: bisogna accelerare questo processo, altrimenti ci sarà una barriera alle vendite di elettriche con effetto negativo per i costruttori che non riusciranno a venderle, per le emissioni che non si abbasseranno e perché i target europei non potranno essere raggiunti.
Altro problema indicato da Gorlier, il costo dell'energia per la ricarica che in Italia è più alto di quello di altri Paesi europei. Inoltre, il prezzo della ricarica pubblica è molto più oneroso di quella che si fa a casa. Parlando, invece, dell'occupazione, il dirigente di FCA ha sottolineato che non sarà spostata nessuna produzione all'estero. I siti rimarranno in Italia dove, anzi, aumenteranno la capacità produttiva.