
Auto 06 Ott
Per scoprire come nascono le batterie non siamo dovuti andare in Cina o in America da Tesla, è bastato restare in Italia. L'occasione è stata la presentazione del monopattino di Askoll pensato per lo sharing e, visto che l'eclettico Marioni (classe 1950, Presidente di Askoll da ben 37 anni) aveva fatto costruire la pista di test proprio a ridosso degli impianti produttivi, la visita dietro le quinte era d'obbligo.
Il video vi porterà attraverso le fasi di produzione di uno scooter elettrico ma rende bene l'idea dei passaggi necessari alla produzione di un'auto elettrica e, scalato, permette di capire come nascono le batterie e perché non sono tutte uguali
La tendenza dei produttori è quella dell'integrazione verticale: Tesla ha estremizzato il concetto annunciando i suoi piani al Battery Day, ma anche altri marchi stanno puntando alla produzione di celle (lo ha annunciato Mercedes fra gli ultimi), così da avere una filiera controllata e non dover dipendere da navi che si incagliano nel canale di Suez, potenziali future pandemie o questioni geopolitiche.
Oggi, però, resta ancora predominante la costruzione delle batterie partendo dalle celle già pronte, ottenute da diversi fornitori. Askoll EVA, in particolare, utilizza celle di tipo cilindrico e le assembla in un impianto che realizza i pacchi batterie e gli scooter completi.
Oltre ad utilizzare macchinari progettati da una delle divisioni dell'azienda (Askoll Quattro), c'è un aspetto spesso sconosciuto e sottovalutato, quello dei test. Nel video, purtroppo, non potete vedere quella che ritengo essere la stanza più importante dello stabilimento, una camera climatizzata, dotata anche di un forno per simulare le temperature più calde, dove gli ingegneri hanno assemblato una parete dedicata al test delle singole celle, simulando diversi scenari di utilizzo.
A conti fatti, è la cosa più simile alla Ricerca & Sviluppo che un produttore che acquista le celle possa fare: non avranno le capacità e i soldi di una Tesla, ma è questa la differenza tra gli italiani di Askoll EVA e altri marchi low cost che lavorano in maniera più meccanica, limitando gli investimenti e i costi.
Potendo disporre di una simulazione completamente personalizzabile, non solo Askoll analizza i lotti di celle, accorgendosi quindi prima di eventuali difetti e chiedendo conto al fornitore, ma riesce anche a svilupparne le specifiche, richiedere modifiche per i prodotti futuri e ottimizzare il software del BMS.
Tutto questo lavoro si traduce in una qualità maggiore del sistema elettrico, non solo le batterie ma anche le linee di codice del sistema di controllo che, abbiamo visto qui, sono in grado di influire attivamente sull'autonomia.
La visita alla sede di Askoll è stata poi l'occasione per scoprire la strategia per il futuro dell'azienda che poggia su tre pilastri fondamentali per la divisione EVA, quella dedicata alla mobilità elettrica. e-Scooter, monopattino per lo sharing (e.sco) e motore a movimento centrale per le bici elettriche.
Interessanti i numeri degli scooter elettrici che, da soli, nel 2020 hanno realizzato il 91% del fatturato. Questi si dividono fra il 60% di vendite ai consumatori finali, 20% per il mondo delivery professionale e 20% per lo sharing, segno che l'azienda riesce ad arrivare anche al pubblico e non parla solo con le aziende.
Spesso, infatti, i numeri delle vendite elettriche sono fortemente drogati dal mondo sharing e dalle flotte, il caso di Fiat 500 è un esempio recente. Il restante 8% è rappresentato dalla categoria e-bike che è dominata dal segmento consumer (90%) rispetto a quello dello sharing.
Da notare che Askoll EVA non opera solo in Italia e l'Europa ha un mercato diverso dal nostro: in Francia, ad esempio, la quota degli L1 (i "cinquantini") è del 63% rispetto alla L3. L'Italia è sbilanciata invece verso la categoria L3 (84%) e punta a sostituire i 125 cc con gli elettrici. In Olanda invece la quota dei "cinquantini" è del 94%.
Infine, Askoll ha commissionato un sondaggio europeo per creare lo scooter elettrico ideale (L3). Per il 63% degli italiani, 80 km/h sono una velocità di punta più che sufficiente (se aggiungiamo la risposta "appena sufficiente" si arriva al 92%) e il 9% che la ritiene insufficiente vuole un modello da 119 km/h (media delle risposte).
Con uno scooter elettrico di categoria L1 si intende l'equivalente del classico "cinquantino" (50 cc) che non supera i 45 km/h di velocità massima. Con scooter di categoria L3 si intendono i modelli (elettrici o a benzina) che superano i 45 km/h.
Riguardo all'autonomia, il dato di 80 km con una ricarica è più che sufficiente per il 47% degli italiani intervistati e appena sufficiente per il 40%. Qui si nota che esiste un 14% che vuole una maggior autonomia, nello specifico la media delle risposte è stata di 147 km con una carica.
La strategia di Askoll si concentrerà quindi sul dare una risposta a queste esigenze, ma dai dati emerge un'altra considerazione, quella relativa alle città. Se Milano e Roma sono terreno fertile per gli e-scooter, con rispettivamente il 20,5% e il 14% delle nuove immatricolazioni nel periodo gennaio-maggio 2021, sono poche le altre città già pronte alla mobilità a batteria: hanno quote interessanti solo Genova (6,8%), Firenze (4,5%) e Verona (3,3%).
Di contro, Napoli, Bologna, Catania e Brescia, roccaforti delle due ruote a benzina e territori dove gli scooter termici sono molto venduti e utilizzati, hanno quote molto basse nell'elettrico.
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Commenti
Vero. Quelle milanesi. Ma quelle di Bergamo, e della grandissima maggioranza delle città invece sono statali.
Nope, le tangenziali milanesi sono autostrade a tutti gli effetti (se non per i limiti di velocità purtroppo più bassi, 90 km/h) https://uploads.disquscdn.c...
Da possessore di eS3 invece sto notando grossi problemi di assistenze e reperibilità ricambi.
Una batteria nuova costa 800€ e la sola BMS non viene venduta.
Nel mio caso per un problema elettrico si è rotto alimentatore -300€- e la scheda di una delle due batterie. Avendo un modello di 3 anni fa (con un connettore più vecchio -e orrendo qualitativamente- rispetto al modello attuale più diffuso, è pure difficile ricevere assistenza dai centri ufficiali, che non hanno neanche un kit di pezzi per fare prove).
Interessante!
Interessante
Emozionante...
Eomozionante...
Ai Tomahawk di Vaper's Mood piace la prima parte del video.
Per me contano 2cose: abs e autonomia effettiva adeguata per andare e tornare in aeroporto con sosta notturna all’aperto d’inverno.
Sulla prima askoll non ce l’ha, neanche optional. Ed è inspiegabile, visto il costo ormai non elevato.
Sulla seconda non saprei, perché se l’autonomia dichiarata è la metà di quella effettiva non ci siamo. Di solito è così. Servirebbe una prova di autonomia a 80 km/h per saperlo
Luigi credo che sia uno dei più veterani qui dentro. Ricordo che si chiamava Luigi ironman melita.
Non credo che andrà via. Lui è strettamente legato a questo blog
Sono sempre quelle che trovi praticamente ovunque. Fino a che non iniziano ad usare il loro nuovo standard, le trovi pure dentro le tesla
Dal titolo pensavo che venisse mostrato il processo di creazione delle celle.
E' stato deludente anche per me
https://uploads.disquscdn.c...
150 minimo per entrambe.
E' al vaglio da anni l' abbassamento a 125 ma per ora è ancora 150cc
Interessante ma in realtà fa vedere poco, nel senso che il titolo prometteva ben altro.
Vedere un robot che assembla batteria per creare un pacco non è il massimo, essendo una catena di montaggio è un'operazione standard.
Mi sarebbe piaciuto vedere invece tutto il video incentrato sulle batterie.
La tangenziale la prendi anche col 125. È per l'autostrada che serve salire al 150. Almeno se non hanno cambiato una volta era così.
Dal colore e da quel poco che si vede dalle scritte sembrano delle samsung 18650 35E (ma ne fa altre rosa) , è un ottima batteria, grande capacità e ottima capacità di erogazione di corrente.
Il formato è quello
mi sembrano le 18650 che uso nelle sigarette elettriche
sarà x questo che non se ne trovano più in giro?!?!
Sei in errore. Nel testo è sritto che le risposte già da te citate sono alla domanda: "...per creare lo scooter elettrico ideale (L3)."
Con L3 si intendono proprio quelli che superano i 45Km/h.
Per "cittadino" si intende il caro e buon vecchio cinquantino. Ovvero scooter che si guida senza patente A.
Per andare in tangenziale occorrono minimo 149cc, ergo, serve la patente.
Dipende da cosa si intende per "cittadino". Già andare in città dall'hinterland milanese, potendo prendere la tangenziale, sarebbe un bel guadagno, ove qualche km/h in più (120 magari eccessivo) e un po' di autonomia in più non guasterebbero.
Eccellente
Parte e parte
Interessante, ma a me sembra una catena di montaggio.
Sarebbe carino sapere quali di tutti quei prodotti non provengono da fornitori asiatici.
La stanza segreta in realtà è dove le batterie vengono concepite, tramite accoppiamento.
Scherzi a parte gli articoli di Luigi ultimamente sono un paio di spanne sopra gli altri, non è che stai pensando di andartene vero?
Dal sondaggio se ne evince che il 12% circa degli intervistati voleva solo trollare (scooter elettrico cittadino da 120Km/h e 147km di autonomia)