Genny Zero, c'è tanta Italia dietro il veicolo per persone con disabilità e per la micromobilità
Genny Zero è il primo mezzo personale in grado di offrire un'esperienza di guida senza conducente, sicura e intuitiva.

Genny Zero è un veicolo elettrico a due ruote per le persone con disabilità. Dietro a questo progetto c'è tanta Italia. Infatti ci hanno lavorato RadiciGroup, Acerbis e Genny Factory SA. Quello che viene definito come un “personal transporter auto-bilanciante" punta a ridefinire gli standard di mobilità, dal settore medicale alla micromobilità urbana, contribuendo a migliorare la qualità della vita delle persone con ridotta mobilità.
PER MUOVERSI PIÙ FACILMENTE
Genny Zero va dunque ad evolvere il concetto della classica carrozzina elettrica, combinando estetica, funzionalità e accessibilità. In grado di portare persone fino a 120 kg, permette grazie ai suoi due motori elettrici di poter superare pendenze fino al 20%. La velocità massima raggiunge i 20 km/h ed è pure presente la frenata rigenerativa.
Grazie alla tecnologia "autobilanciante", unisce mobilità e riabilitazione, aprendo nuove opportunità per migliorare la qualità della vita delle persone con diverse problematiche. Il tutto con un occhio al design.
Dotata di un modulo GSM con connessione worldwide, GPS e sistema di allarme satellitare, Genny Zero offre la massima sicurezza e tracciabilità del veicolo. La black box, sincronizzata in cloud, consente di monitorare costantemente lo stato del veicolo e di intervenire in caso di necessità.
Il cruscotto di Genny Zero è stato progettato per offrire un'esperienza di guida intuitiva e personalizzata, equipaggiato dal Display LCD touch da 3,25 pollici a colori. Lo sterzo elettronico offre un'esperienza di guida confortevole e grazie al rientro automatico dell'asta, con un semplice tocco, si potrà salire e scendere da Genny Zero in maniera semplice e rapida. Le batterie sono estraibili (non è stata menzionata l'autonomia).
Genny Factory SA, con sede in Ticino (Svizzera), ha scelto una supply chain totalmente Made in Italy, collaborando con RadiciGroup e Acerbis per la messa a punto di numerose parti strutturali ed estetiche del mezzo.
In particolare RadiciGroup ha fornito tecnopolimeri ad altissime prestazioni e ha supportato tutta la progettazione attraverso il suo Engineering Service – un servizio ingegneristico interno che, attraverso avanzati sistemi di simulazione numerica, consente di prevedere i comportamenti dei manufatti già nelle primissime fasi del loro sviluppo e di ottimizzare la progettazione – con l’obiettivo di sostituire le parti in metallo dei primissimi prototipi di Genny Zero con i propri materiali per renderla più leggera, garantendo naturalmente le caratteristiche di resistenza, sicurezza ed estetica richieste dall’applicazione.
RadiciGroup ha lavorato a stretto contatto con Acerbis in tutte le fasi del processo di industrializzazione, portando soluzioni specifiche per l’attuazione di questo ambizioso progetto di metal replacement, realizzando così una catena di fornitura completamente italiana e veloce che ha contribuito a mettere in campo una soluzione tecnologicamente avanzata e dal design innovativo.