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Mobilità urbana, boom delle due ruote in Italia. Il nuovo Osservatorio Focus2R

Nel nuovo rapporto dell’Osservatorio emerge la fotografia delle politiche locali in favore di ciclisti e motociclisti.

Mobilità urbana, boom delle due ruote in Italia. Il nuovo Osservatorio Focus2R
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 18 gen 2022

L'esplosione della pandemia ha accelerato alcuni trend già iniziati prima dell'emergenza sanitaria. La mobilità è uno di questi ambiti visto che le persone hanno dovuto modificare le loro abitudini per rispettare le misure sanitarie. Se forme di mobilità come il trasporto pubblico hanno subito una battuta d'arresto, le forme di mobilità privata individuale hanno temporaneamente conosciuto una forte espansione. In questo quadro complesso si inseriscono i mezzi a due ruote, come le biciclette, gli scooter e i motocicli, che hanno saputo rispondere alle esigenze di mobilità delle persone durante la pandemia.

Da questo punto di vista è molto interessante il nuovo Osservatorio Focus2R promosso da Confindustria ANCMA e Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia Bike che sostanzialmente scatta una fotografia delle politiche locali in favore di ciclisti e motociclisti in epoca Covid.

Il rapporto mette in evidenza che in Italia sale la disponibilità media di piste ciclabili in città (+ 65,5 km soltanto a Milano) ma contestualmente cala il ricorso degli italiani al bike-sharing (- 47% rispetto al 2019), a causa del lockdown e in parte della concorrenza dei nuovi servizi di monopattino-sharing. Inoltre, cresce l’attenzione dei Comuni al miglioramento della sicurezza in bici, mentre per il 51% di essi quella legata ai motocicli non è ancora una priorità. I risultati dell'Osservatorio sono il frutto di un questionario rivolto nel corso del 2020 a 106 municipi, a cui hanno risposto 94 amministrazioni.

DIVARIO TRA NORD E SUD

Lo studio evidenzia che nonostante si evidenzi ancora un divario tra Nord e Sud del Paese nelle misure messe in campo, si nota, comunque, una positiva e graduale ascesa dell’attenzione alla mobilità su due ruote nell’agenda politica delle città italiane.

Un interesse in rialzo, che ha riguardato i principali indicatori del report, ma ancora non allineato al rinnovato protagonismo di biciclette e motocicli e alla loro crescente presenza in ambito urbano. Il mercato di riferimento descrive infatti  un vero e proprio boom delle due ruote, con il settore bici che si avvia molto probabilmente a replicare il successo del 2020 con oltre 2 milioni di pezzi venduti e quello moto che segna un sorprendente + 21,2%, immatricolando quasi 290 mila veicoli.

CRESCONO LE CICLABILI

L'Osservatorio sottolinea che ci sono notizie positive sul fronte della crescita delle piste ciclabili in Italia. 31 Comuni hanno realizzato 224,5 km di nuove piste ciclabili. Inoltre, la maggior parte delle amministrazioni locali intervistate ha introdotto più di 2 km di piste ciclabili, mentre 7 più di 10 km.

La disponibilità media di piste ciclabili, ciclopedonali e zone con moderazione di velocità a 20 e 30 km/h sale anche nel 2020 e raggiunge 9,5 metri equivalenti (+25% rispetto al 2015, primo anno di rilevazione del Focus2R). Cresce anche il numero di Comuni in cui è consentito il trasporto di biciclette sui mezzi pubblici (52%), in lieve aumento rispetto al 2019 e in netta crescita rispetto al 31% del 2015.

Questo nuovo rapporto racconta anche che rimane stabile il dato delle amministrazioni che hanno allestito postazioni di interscambio bici in tutte o almeno una stazione ferroviaria (74%), oppure presso scuole e università (80%), mentre cala la percentuale delle città dove sono disponibili punti di ricarica elettrici delle biciclette a pedalata assistita, che passa dal 38% del 2015 al 33% del 2020 (era il 35% nel 2019).

Come nel 2019, i punti di ricarica per le ebike si concentrano in poche città, in particolare a Trento e a Padova (rispettivamente 320 e 312). In ogni caso, 13 comuni su 23 non superano i 5 punti di ricarica e soltanto 6 comuni ne hanno più di 10. Sul fronte del bike sharing il 54% dei comuni ha introdotto servizi di condivisione delle biciclette con una flotta complessiva di circa 35 mila mezzi.

Tra le città con il maggior numero di prelievi troviamo Milano, Brescia, Firenze, Torino e Bologna, tutte sotto il milione di prelievi annui, tranne Milano che registra 4.3 milioni di prelievi nel 2020. Il numero di prelievi totali annui diminuisce del 47% rispetto al 2019, così come la percorrenza totale che scende del 51% rispetto al 2019.

E parlando dell'ambito dei motocicli, il nuovo Osservatorio evidenzia che la media di moto ogni 100 abitanti si attesta sulle 13 unità, in crescita rispetto al 2019.

In aumento anche il numero di città in cui è consentito l’accesso alle corsie riservate ai mezzi pubblici, ma rimane una possibilità limitata: nell’84% delle Comuni intervistati non è infatti ancora permesso. Preponderante invece il numero di città che consentono il libero accesso alle ZTL (56%), mentre resta critica la situazione dei parcheggi: un Comune su tre dedica alle due ruote una percentuale di stalli non superiore al 5%.

Il nuovo Osservatorio mette in evidenza che migliora la percentuale di città dove sono disponibili punti di ricarica dei veicoli elettrici, passando dal 42% del 2015 al 56% del 2019 e al 62% nel 2020. Inoltre, il numero dei punti di ricarica è più che raddoppiato andando da 801 nel 2019 a 2.602 punti di ricarica nel 2020.

Sul fronte della sicurezza, invece, a fronte di una diminuzione del numero di incidenti e dei decessi sulle strade italiane, preoccupa ancora la percezione dei Comuni sul tema.

Nei due principali strumenti di pianificazione della mobilità urbana (PUM e PGTU) la sicurezza non è infatti considerata una priorità dal 51%. Fanno sperare invece i municipi che dichiarano di avere installato i guard-rail dotati di protezioni a tutela dell’incolumità dei motociclisti, che passano dal 17% del 2015 al 28% nel 2020, mentre un altro 25% dichiara di volerli ampliare o utilizzare in futuro.

Infine, nel 2020 lo sharing di moto/scooter elettrici, è disponibile in 9 Comuni (Brescia, Genova, Grosseto, Firenze, Milano, Lecce, Rimini, Roma e Torino): due in più rispetto al 2019 e 5 in più rispetto al 2015. Seppur limitato a poche città, il numero complessivo di veicoli comincia ad avere una certa consistenza con 4.532 unità a Milano, circa il doppio rispetto all’anno precedente (2.360), 1.000 a Rimini, 580 a Torino, 560 a Roma e 100 a Genova e Firenze.

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