Electreon, in Germania si sperimenta la ricarica wireless dei veicoli elettrici
3,9 milioni di euro di investimento per la realizzazione di una pista sperimentale di 400 metri.

Abbiamo già parlato di Electreon Wireless, la società israeliana che sta portando avanti diversi progetti per elettrificare le strade per ricaricare i veicoli durante i loro spostamenti. Negli anni, la sperimentazione di questa tecnologia da parte di Electreon è passata dalla partnership con Toyota per la ricarica wireless delle auto elettriche all’installazione dell’infrastruttura per la ricarica a induzione dinamica in una strada di Detroit (Michigan) e anche in Italia, nei pressi dell’Autostrada A35 Brebemi.
Ora è stato avviato un nuovo progetto della durata di tre anni, che prevede la realizzazione di una pista sperimentale di 400 metri, costruita ad Aldenhoven, nel Nord Reno-Westfalia, per un investimento, finanziato dalla regione tedesca e dall’Unione Europea, di circa 3,9 milioni di euro.
Obiettivo di questo progetto è quello di testare in condizioni reali la ricarica induttiva di veicoli elettrici sia quando sono in movimento che da fermi. Oltre al progetto ad Aldenhoven, Electreon testerà anche un altro sistema simile, sempre in Germania ma questa volta su un tratto dell’autostrada A6 in Baviera, in direzione di Norimberga.
Come funziona il progetto ERS.T-NRW
Il progetto ERS.T-NRW di Electreon mira a sperimentare la ricarica induttiva dinamica per i veicoli elettrici, ovvero la possibilità di ricaricare i mezzi a batteria mentre sono in movimento. Al centro dell’iniziativa vi è la realizzazione di una pista di prova sulla quale verranno testati veicoli elettrici dotati di appositi ricevitori in grado di captare l’energia trasmessa da bobine integrate nell’asfalto. Il sistema funziona grazie al principio dell’induzione elettromagnetica, che permette di trasferire energia tra le bobine installate sulla strada e quelle collocate sotto il veicolo.
A rendere possibile questa tecnologia è l’utilizzo di diversi componenti avanzati come l’elettronica di potenza per la gestione della trasmissione energetica e un sistema di comunicazione intelligente tra auto e infrastruttura. Quest’ultimo permette di gestire in modo sicuro ed efficiente lo scambio di dati prima, durante e dopo ogni fase di ricarica. Oltre alla trasmissione dell’energia, viene quindi testata anche la capacità del sistema di scambiare informazioni in tempo reale con la rete elettrica e con il veicolo con l’obiettivo, tra gli altri, di monitorare lo stato della batteria o regolare la potenza trasmessa.
Uno degli aspetti più innovativi e interessanti di questo progetto è l’obiettivo di rendere la tecnologia compatibile anche con veicoli elettrici già esistenti. Questo permetterebbe di accelerare l’adozione della ricarica induttiva senza attendere una generazione futura di veicoli e senza dover costringere i proprietari di auto elettriche a sostituirle in favore di modelli capaci di supportare questa tecnologia.
Un futuro davvero pioneristico
L’idea che le auto elettriche si possano ricaricare mentre sono in movimento è particolarmente suggestiva, degna dei migliori film di fantascienza. Eppure, anche se in una fase ancora sperimentale e limitata a poche centinaia di metri, sembra una realtà sempre più possibile.
La possibilità che questa tecnologia possa essere realmente utile alla causa consentirebbe di eliminare uno degli ultimi ostacoli rimasti alla diffusione di massa delle auto elettriche. Si ridurrebbero i tempi di inattività e le attese alle colonnine di ricarica, ma per evitare rischi di sovraccarico della rete sarà fondamentale integrare questa tecnologia in un sistema elettrico intelligente, in grado di gestire in modo dinamico i flussi di energia. A beneficiare di questa tecnologia non sarebbero solamente i privati, che potrebbero ottenere un aumento dell’autonomia delle loro auto, ma anche e soprattutto quei mezzi come taxi, autobus e veicoli per la logistica, che operano costantemente in ambito urbano. Sarà interessante conoscere i risultati dei test e capire se e quando una tecnologia di questo tipo potrà diventare realmente operativa.
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