Cerca

Il drone dei record è a idrogeno: autonomia di oltre 3 ore e 12 motori

I ricercatori della Delft University of Technology hanno stretto una collaborazione con la marina militare e la guardia costiera olandesi per sviluppare un drone a idrogeno in grado di decollare e atterrare verticalmente quasi ovunque e volare su lunghe distanze proprio come un aereo.

Il drone dei record è a idrogeno: autonomia di oltre 3 ore e 12 motori
Vai ai commenti
Elena Toni
Elena Toni
Pubblicato il 13 nov 2020

I ricercatori della Delft University of Technology hanno stretto una collaborazione con la marina militare e la guardia costiera olandesi per sviluppare un drone a idrogeno in grado di decollare e atterrare verticalmente quasi ovunque e volare su lunghe distanze proprio come un aereo.

A onor del vero esistono già droni a idrogeno, i quali però volano molto lentamente, e l'atterraggio verticale prosciuga gran parte dell'autonomia; inoltre, per volare in modo efficiente su lunghe distanze avrebbero bisogno di ali fisse, le quali tuttavia richiedono strutture specifiche per atterrare, come ad esempio una pista o una rete.

La soluzione proposta dai ricercatori di Delft è un drone che può decollare e atterrare verticalmente utilizzando l'idrogeno più un set di batterie, le quali si ricaricano durante il volo orizzontale alimentato a idrogeno grazie a una fuel cell. Il design ad ala fissa e l'uso dell'idrogeno gli permettono di volare per diverse ore di seguito, per poi atterrare sul ponte di una nave o, perché no, anche in cima ad un palazzo.

https://youtu.be/lzvsctwbL2cIl drone, completamente alimentato con energia sostenibile, pesa 13 kg e ha un'apertura alare di tre metri; può contare su dodici motori, il che gli garantisce un certo margine di sicurezza per un atterraggio d'emergenza se anche uno o più motori dovessero guastarsi.

L'idrogeno è stipato in una bombola in composito di fibra di carbonio da 300 bar e 6,8 litri, il quale alimenta la cella combustibile da 800 watt che lo converte in elettricità; di conseguenza, le uniche emissioni sono ossigeno e vapore acqueo, un po' come per la Hyundai Nexo con cui ci siamo avventurati a fare il pieno in Svizzera.

I droni sono già usati regolarmente per sorvolare la terra, ma volare sopra al mare comporta delle difficoltà extra: vento, acqua salata, una nave in movimento con limitate strutture di decollo e atterraggio sono tutte condizioni dinamiche che chiedono molto al drone, motivo per cui il prototipo dell'Università di Delft è stato testato non solo in una galleria del vento ma anche su navi della Marina Reale e della guardia costiera olandese, che navigano in mare aperto.


Grazie alla combinazione di ali, bombola di idrogeno e batteria, il drone è riuscito a rimanere in volo stabile per oltre 3 ore e mezza, il che lo rende adatto a fornire supporto nelle attività di ricognizione e ispezione.

Al di là del drone, le conoscenze acquisite durante la progettazione possono essere utilizzate per rendere l'aviazione più verde, contribuendo a portare avanti la ricerca sul volo a idrogeno, come quella sviluppata da ZeroAvia, che ha completato il primo volo di un aereo passeggeri alimentato a idrogeno, e Airbus, che ha presentato il nuovo concept di velivoli ZEROe.

Ti potrebbe interessare:
Commenti Regolamento