
05 Marzo 2020
Prima di partire per le vacanze natalizie vi siete chiesti quale sarebbe stato il modo più sostenibile per affrontare gli spostamenti? Ne dubito, e ammetto di essere il primo a non averlo fatto e aver scoperto quanto vi sto per raccontare mi sta creando non pochi sensi di colpa.
La verità è che siamo settati su delle basi "sbagliate", abituati a cercare sempre e solo la via più economica e breve per spostarci dal punto A al punto B, senza tener conto del fattore ambientale. Potremmo quasi definirci come la "generazione Skyscanner", riprendendo uno dei primi e principali motori di ricerca per i voli aerei che, automaticamente, ci mostra nelle ricerche l'opzione meno costosa (anche a patto di svariati scali) al netto dei filtri che si possono poi impostare.
E poi c'è chi, come il trentasettenne Roger Tyers, ha deciso di cambiare approccio e affrontare dei percorsi più tortuosi per viaggiare, contribuendo il meno possibile alle emissioni di gas serra. Dopo il report impietoso degli esperti climatici delle Nazioni Unite, convinti che il 2030 sia la data ultima prima del punto di ritorno, il giovane inglese ha deciso di non prendere più alcun aereo e scegliere mezzi più ecologici come il treno.
Ben più di una semplice presa di posizione, lo scorso anno ha infatti affrontato un lunghissimo viaggio di oltre un mese che lo ha portato da Southampton, Regno Unito, a Shanghai, Cina, con ben 15 treni (25 a/r) per un totale di 14,660 km ed un costo di $2.500, circa tre volte rispetto ad un classico passaggio aereo.
Tyers non è l'unico ad aver preso una posizione così estrema, in tutto il mondo sono partite iniziative che puntano a sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema e, pare, che siano già 14 mila le persone che hanno aderito al #flightfree2019. Si sta quindi delineando un vero e proprio movimento che sta avendo particolare successo in quei paesi scandinavi come la Svezia, dove un recente sondaggio ha dimostrato come il 37% dei viaggiatori ha ammesso di aver scelto il treno quando possibile nel 2019, un bel salto in avanti rispetto al 20% del 2018.
Il punto chiave è proprio questo: pochi di noi, anzi, quasi nessuno, può permettersi un mese di viaggio per raggiungere la Cina dall'Europa, oppure prendere un catamarano per attraversare l'Atlantico come fatto due volte da Greta Thunberg negli ultimi mesi. Le loro epopee, naturalmente, hanno un valore simbolico che vanno ben oltre i meri conti di CO2 risparmiati dal mancato attraversamento aereo. Un messaggio chiaro e tondo ai potenti della Terra per comunicare che loro, come tanti altri giovani, sono pronti a fare simili sacrifici pur di fare la propria parte e dare il buon esempio.
Il cosiddetto "Flight Shame", ovvero la vergogna di volare, è un concetto molto forte che difficilmente potrà convincere grandi masse a optare per una opzione alternativa, più sostenibile ma potenzialmente più cara o lenta. Ma è sempre così?
Per fare la differenza bisogna muoversi a tutti i livelli, realizzare un vero e proprio piano energetico nazionale, stringere accordi internazionali con obiettivi più ambiziosi e investimenti mirati. Creando le giuste infrastrutture è possibile, ad esempio, realizzare dei corridoi su rotaia che accorcino le distanze, come già avvenuto in parte d'Italia con l'alta velocità. Non sono frasi qualunquiste ma una realtà già odierna che ci permette di scegliere il treno come alternativa credibile ai voli di linea, almeno per certe tratte. Vi racconto una breve storia.
In questi giorni mi sono spostato da Milano a Roma per passare qualche giorno nella Capitale prima delle feste natalizie; al momento della prenotazione, il mese scorso, ho vagliato le due classiche opzioni: treno e aereo. La prima era molto interessante perché i Frecciarossa e i treni di Italo collegano le due principali città italiane in poco più di tre ore, con il vantaggio di partire e arrivare dentro gli stessi centri abitati e non in lontani aeroporti.
Ahimè ho allora optato per l'aereo con volo da Linate a Fiumicino per il motivo più ovvio: il costo, risparmiando circa 30 euro al netto dei mezzi che ho dovuto poi prendere per raggiungere l'aeroporto di Milano (9€ con Car2Go) e la Stazione Termini dall'Aeroporto di Roma (14€ con il Leonardo Express). Risparmio effimero, fatti i conti, soprattutto in termini di tempo visto che con tutti questi passaggi sono andato oltre le 3 ore promesse - e non sempre mantenute - dall'alta velocità.
Superfluo forse aggiungere che se potessi tornare indietro farei una scelta diversa, al di là dei costi e del tempo, documentandomi sull'argomento mi sono infatti imbattuto in uno strumento accurato che permette di calcolare le emissioni generate dai voli commerciali. Con mio grande dispiacere ho così scoperto che questo semplice passaggio di soli 509 km è costato all'ambiente 83 kg in più di CO2 per singolo passeggero, me compreso.
I velivoli che affrontano questa tratta, come i comuni Airbus 319 e 320 in dotazione anche di Alitalia, consumano circa 2940 kg di carburante per completare il viaggio; ma se alziamo il tiro, e la distanza, i numeri incrementano paurosamente. Un viaggio in economy da Roma a New York, ad esempio, pesa su ognuno dei passeggeri con circa 375 kg di CO2 (750 kg per andata e ritorno) e a questo elemento vanno anche aggiunti altri gas serra emessi direttamente in atmosfera. Per i posti in "business class" e "prima" bisogna aumentare questi valori rispettivamente di 3 e 4 volte, vista l'area occupata dal singolo individuo.
I voli di lunga percorrenza impattano tuttavia meno rispetto ai più corti passaggi regionali: il decollo e atterraggio sono infatti le fasi in cui si consuma più carburante e nelle tratte brevi rappresentano buona parte del viaggio, oltretutto nei voli intercontinentali si vola più in alto e si raggiunge una maggior efficienza.
La stima dell'ICAO ci serve come mero riferimento, altre analisi hanno dimostrato una forte discrepanza tra le diverse compagnie aeree, quelle che hanno nella flotta dei modelli più moderni ed avanzati riescono infatti a ridurre di molto le emissioni o attivano dei piani di compensazione come quello di EasyJet. Secondo un report della London School of Economics, riportato dalla BBC, il vettore arancione low-cost dimezzerà nel 2020 le emissioni rispetto ai diretti rivali "grazie anche ad una flotta moderna ed efficiente" e a diversi programmi di compensazione.
Easyjet vuole così raggiungere i 75g di CO2/km emesso per passeggero entro il prossimo anno, ben al di sotto di altre compagnie aeree che invece hanno dei programmi decisamente più deboli, tra questi Air China, Singapore Airlines (al secondo posto tre le migliori compagnie aeree al mondo, secondo Skytrax), Turkish Airlines e Korean Air, fanalino di coda con 172g CO2/km a persona.
L'aviazione, nel suo complesso, contribuisce al 2-2,4% di emissioni di CO2 secondo la IATA (International Air Transport Association), ma il numero di passeggeri sembra destinato a raddoppiare e toccare gli 8,2 miliardi l'anno nel 2037. La percentuale potrebbe quindi crescere ancora, ma è la stessa IATA - di cui fanno parte 290 compagnie aeree - a voler dimezzare le emissioni entro il 2050 ed aver dichiarato che si tratta di un obiettivo "raggiungibile". Un ruolo fondamentale lo giocheranno i nuovi carburanti e la tecnologia a bordo, con i velivoli completamente elettrici che pian piano diventano sempre più efficienti.
Scegliere il mezzo giusto, quando è possibile, può fare la differenza. Veniamo quindi ad una classifica pubblicata di recente dalla BBC su dati della BEIS/Defra Greenhouse Gas Conversion Factors 2019. In testa, loro malgrado, troviamo gli aeroplani nei voli domestici con una media di 133g CO2/km a cui si devono aggiungere altri 121g di gas serra. Seguono i voli di longo raggio con 102g di CO2/km per passeggero ed altri 93g di gas serra.
In terza posizione troviamo l'automobile con ben 171g di CO2/km ma nella configurazione più sconveniente, quella che prevede una sola persona a bordo: il guidatore. Quando le persone sono invece 4 il conto scende a 43g di CO2/km a persona, tanto che sono numerose le iniziative che puntano al cosiddetto car pooling, ovvero la condivisione di un automobile da parte di più persone. Negli Stati Uniti c'è addirittura una corsia riservata a coloro che viaggiano con 2 o più passeggeri a bordo, per lo più si trovano nelle principali arterie e nascono per combattere il traffico.
In quarta posizione i bus con 43g di CO2/km a persona, intesi per i trasporti locali e cittadini, mentre i bus per tratte più lunghe abbattono fino a 27g di CO2/km a persona (7° posizione). Poco prima, in sesta posizione ci sono invece i treni regionali, quelli che affrontano le tratte più brevi e sono generalmente meno efficienti o moderni, loro impatterebbero con 41g di CO2/km.
La classifica si chiude con gli "Eurostar", quindi treni di più lunga percorrenza che riescono a ridurre drasticamente le emissioni grazie alla loro grande efficienza fino ai 6g di CO2/km. Come detto di tratta di stime, ma se volessimo personalizzarlo per capire l'impatto realistico sulle tratte che noi stessi affrontiamo ogni giorno allora bisogna puntare al giusto strumento.
Fuori da questa classifica, ma degne di esser citate, le navi da crociera, tra i mezzi più inquinanti in circolazione e responsabili di emissioni pari a ben 251g di CO2/km per singolo passeggero, almeno secondo la Carnival Corporation che possiede 9 linee di crociere e 104 navi.
Queste, oltretutto, pare siano le dirette responsabili di parte dell'inquinamento di alcune delle città costiere europee dove attraccano regolarmente. Uno studio realizzato dalla ONG Transport&Environment (T&E) ha evidenziato che le 47 navi della Carnival che solcano le coste del nostro continente emettono ogni anno una quantita di ossidi di zolfo (SOx) 10 volte superiore all'intero parco auto circolante in Europa (oltre 260 milioni di veicoli).
A differenza di questo e degli altri portali di comparazione c'è Ecopassenger, che non guarda alle affiliazioni o ai costi delle tratte richieste ma si focalizza piuttosto sul fornire un'alternativa credibile all'aereo, con tanto di grafici e dati accurati sulle emissioni generate se volessimo affrontare tale tragitto in auto o in treno.
Ecopassenger tiene infatti conto dei mezzi utilizzati realmente; ad esempio, calcolando la medesima tratta usata in precedenza da Milano a Roma, vedremo in evidenza anche il codice del treno suggerito. Il motore di ricerca mostra il tempo di percorrenza e i mezzi necessari per raggiungere l'eventuale stazione o aeroporto, non fa vedere alcun prezzo ma la differenza nelle emissioni.
L'aereo, anche in questo caso, risulta di gran lunga il più inquinante con circa 113,4g di CO2/km contro i 67,3g di CO2/km dell'auto (1,5 passeggeri) e i 25,3g di CO2/km del treno, un frecciarossa in questo caso specifico.
Interessanti infine i grafici che mostrano anche altri fattori in gioco come le risorse energetiche impiegate per affrontare con questi tre mezzi la tratta indicata, il particolato, gli ossidi di azoto e gli idrocarburi diversi dal metano.
Tagliare completamente i voli non è possibile e neanche sostenibile per la nostra economia, legata a doppio filo ai rapidi spostamenti di persone e merci, ma le alternative reali esistono già e bisognerebbe forse variare di poco la scala delle nostre priorità. Esistono poi un'infinità di variabili che entrano in gioco aprendo un simile scenario, l'obiettivo principale dovrebbe forse essere quello di creare una coscienza collettiva che tenga conto anche del fattore ambientale.
Magari sarà proprio la tecnologia a cambiare le nostre abitudini, ci sono progetti come i visionari Hyperloop che promettono fra pochi anni di spostarci a terra a velocità uguali o maggiori rispetto a quelle raggiunte dagli aerei di linea, seppur si tratti al momento di qualcosa che visto solo in qualche primissimo test o video animato. Bisognerà rendere più "cool" le soluzioni elettriche, su questo onore al merito a Tesla che in pochi anni è riuscita a far parlare tanto di sé e delle loro eccentriche quattroruote. Senza dimenticarsi di investire maggiormente sulle energie rinnovabili.
Nessuno ha la ricetta pronta, serve il contributo di tutti, servono idee, serve parlare del tema e confrontarsi in maniera costruttiva.
Appuntamento a metà gennaio per la prossima rubrica!
Credits immagine di copertina del video Andrea Nepori
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Commenti
non ho una famiglia. E beato un corno. Sono naturalista e filosofo.
Ho la testa 24 ore occupata da mille pensieri.
Ergo, sto lavorando.
E lo faccio per te, voi e la società.
Fosse per me vivrei in una foresta con una tenda e mangerei patate e carote.
riscaldamento domestico, fabbriche, ovini con le loro scorregge
è evidente che non lavori, non hai una famiglia ed in sostanza non fai un caxxo dalla mattina alla sera. beato te
Il punto è che il treno non sostituisce l'aereo neanche sulle tratte brevi. In aereo faccio Genova - Roma e ritorno in una giornata e arrivo anche riposato. In treno ci vuole molto di più.
Anno scorso sono andato in treno da Genova e a Kandel, in Germania. Costo esorbitante (e in Germania i treni sono più in ritardo che qui, oltre 40 minuti per un intercity), oltre il doppio di quello che avrei speso in aereo, lentezza assurda e 10 ore di estenuante viaggio, tra cambi, olezzi vari, controlli di frontiera in Svizzera e chi più ne ha più ne metta.
E poi, ripeto, è solo ipocrisia. L'inquinamento si combatte prima di tutto vietando e tassando tutto ciò che è inutile, come gli imballaggi esagerati e non riciclabili e i materiali inquinanti facilmente sostituibili.
Non si può arrivare al punto di rompere le scatole alla gente perchè prende l'aereo 2-3 volte l'anno. Siamo alla follia. Pensiamo piuttosto a quanta plastica la gente spreca per comprare la carne confezionata invece che in macelleria. O a quante aziende vendono prodotti in imballaggi non riciclabili.
E outlook che fine ha fatto? Cos'è, la Microsoft ti ha licenziato per pubblicità controproducente?
Ma se io sono "Komunishta" non sarei entrato proprio in quei campi, oppure avrei fatto il rieducatore, GENIO. Peccato, un paio di calci in #### te li avrei dati ben volentieri
Meglio spassoso che s t r u n z, come te :-)
Per l'appunto : Tu tireresti le cuoia, a me invece, mi avrebbero trattato benissimo.
F e s s o che non sei altro
Cioè, TU mandi messaggi con una schifezza di software che aggiunge la pubblicità ai tuoi post e poi sarei IO l'ign0r@nte? Ma sei uno spasso, continua così!
A te invece ti avrebbero trattato benissimo, anche i khmer rossi avevano bisogno di farsi quattro risate ogni tanto
Tu li dentro ci tireresti le cuoia, mezza Pippa che non sei altro.
Ignorante, rispondo tramite outlook per Android.
E comunque che a te faccia quasi schifo outlook, m'importa na sega
è l'aereo perchè ormai costa troppo poco al consumatore e non c'è modo per farci su altri soldi.
Quindi lo si dirotta verso un mezzo di trasporto che "non inquina" ma molto più caro.
Idem per il settore auto con le ibride, tutta fuffa.
perchè è tutto un percul@mento, forse?
fantastico non inquinare ma finchè non convinciamo cina india e sud america a farlo, è come se cercassimo di smacchiare i leopardi con la varechina
Peggio, è stata fatta mettendo d'accordo tutti i Paesi del mondo, compreso quelli dove risiedono le compagnie aeree
Perché non gli interessa l'autore, è stato chiaro.
non entro nel merito, ma lo ha detto esplicitamente.
mica è stata scolpita sulla pietra ;)
Povero innocentino, sei tu quello che ha iniziato ad insultare, e sei sempre tu quello a cui mancano gli argomenti ed invece di rispondere nel merito si mette a fare esercizi di retorica infantile ed a millantare presunte specializzazioni che niente hanno a che vedere con l'argomento in questione, il riciclo dei materiali. Non ci vuole nessuna laurea per sapere che i pannelli solari siano composti per la maggior parte da materiali di semplicissimo recupero (vetro ed alluminio), se ti interessa informarti qui ti riporto un'intervista a chi il riciclo dei pannelli lo fa per davvero, in Italia:
https://www.corriere.it/ambiente/14_gennaio_16/pannelli-solari-smaltimento-vera-miniera-1e349a18-7ebf-11e3-a051-6ffe94d9e387.shtml
Come tutti gli ign0r@nti non credo che avrai l'umiltà di seguire il link e leggerlo, ma dovresti farlo, vengono spiegate anche le procedure che adoperano e si può facilmente capire che non è niente di trascendentale
E cosa c### c'entra Outlook, che, tra parentesi, mi fa pure abbastanza schifo? Cos'è, fai finta di essere sponsorizzato da Microsoft?
Come al solito quando gli argomenti latitano si insulta e basta......
"i pannelli solari sono facilmente riciclabili"....ripeto evita di scrivere sciocchezze e informati. La differenza tra me e te è che io sono informato visto che sono specializzato in Tecnologie elettroniche e dispositivi quantistici (quindi è il mio lavoro), tu in lettura di articoli che non capisci.
PS
Non sei nemmeno bravo ad insultare
S t r u n z
Scarica Outlook per Android
Mentre invece l'estrazione, raffinazione e distribuzione del petrolio non fanno niente all'ambiente o all'acqua? Falla tu una bella ricerca in rete e vedi se qualcuno ti può vendere un cervello di ricambio, ne hai veramente bisogno!
P.s. Rispondi nel merito invece di adoperare la tua retorica infantile, non incanti nessuno
Ca##aro decerebrato e trollino dilettante che non sei altro. Il comunismo, di cui non sai un acci##nti di niente, ha fatto grandissimi disastri e milioni di morti (molti meno delle varie religioni, comunque) ed i leader comunisti, specialmente quelli dell'estremo oriente, possono pacificamente essere considerati dei grandissimi criminali: Tuttavia, l'idea di mandare quelli come te a "rieducarsi" per qualche anno zappando nelle risaie non era per niente malvagia
Più che complesso mi sembri complessato
peggio di quel che pensavo: il tuo non è un problema di comprensione ma proprio di LOGICA.
Anche se la cina è il primo mercato per mobilità elettrica questo non vuol dire che non sia comunque ancora responsabile di buona parte dell'inquinamento mondiale (insieme al resto dell'asia, che non è solo cina, apri un libro ogni tanto). E di conseguenza questa tua arguta osservazione non inficia affatto il mio ragionamento.
Rispondo al tuo concistoro di disinformazione e cavolate bloggare con:
The lithium carbonate extraction process harms the soil, and can cause air pollution and water pollution.
Questa è la base di tecnlogie elettroniche...
E' inutile perdere tempo con chi cita blogghettini e non si perde nemmeno 2 minuti a fare una banalissima ricerca, non dico su google scholar o scopus, ma almeno su google
Prot!
Ahahah
Per uno che tenta di identificare una persona complessa come me è già qualcosa.
C o m u n i s t a e qualunquista che non sei altro
Qui di deleterio c'è solo la tua retorica senza senso
Non c'è assolutamente niente da ridere, sono serissimo!
Appunto, insulti gratuiti e manifestazioni di infantilismo. Poverino...
Fatti un favore, informati prima di scrivere altre str...upidaggini, stai sfondando la barriera del rid1c0l0
1) La cosa giusta è quella che causa meno danni? Ma va'! GENIO!
2) Collezione di ca####e:
2a) Il neodimio si ricicla semplicemente rifondendo i vecchi magneti e forgiandone di nuovi: Le Tesla, prima degli ultimi modelli, adoperavano dei semplicissimi motori ad induzione, senza alcun magnete permanente
2b) Raffinerie, oleodotti, petroliere, distribuzione del carburante sono stati donati all'umanità dagli alieni, o forse sono cresciuti nei campi? E guarda che qualunque impianto industriale non è eterno, va gestito, mantenuto, revisionato ed, alla fine, smantellato
2c) Il litio non è affatto raro né tossico, molto meno della benzina, le riserve dei giacimenti attualmente scoperti si misurano in milioni di tonnellate, e c'è n'è migliaia di volte tanto nell'acqua di mare
2d) Se la produzione di energia elettrica non è interamente rinnovabile allora continuiamo a sfruttare i motori a combustione interna alimentati al 100% da combustibili fossili, e con un rendimento molto inferiore a quello delle centrali elettriche? Ma come ##### ragioni?
2e) No, ma i petrolieri sono contentissimi che arrivi una tecnologia in grado di ridurre del 90% i loro affari! Vero?
3) Il campo in cui lavori tu si coltiva con la zappa, tra ricerche allo stato iniziale ed applicazioni industriali passano decine d'anni. E comunque le tue fantabulose applicazioni "superseeback" non possono superare i limiti del ciclo di Carnot
4) Ad oggi si riesce a riciclare il 98% dei pannelli solari, vedi
http://www.rinnovabili.it/ambiente/riciclo-pannelli-solari-silicio-333/
. In ogni caso i residui dei motori a combustione sono estremamente più inquinanti5) Per riciclare i motori e le turbine non si consuma niente? Non si genera CO2?
6) Ripeto per chi facesse finta di non aver capito (tu): La stragrande quantità del mercurio disperso nell'ambiente proviene dalla combustione del carbone e, visto che i tubi al neon hanno fatto risparmiare parecchia energia elettrica e, quindi, fatto bruciare meno carbone, è assai probabile che a conti fatti di mercurio ne sia stato disperso nell'ambiente meno di prima. Ad ogni modo le fluorescenti sono in via di estinzione, problema risolto
Per finire se io guardo al futuro come un giardino fiorito (ed ho solidissime basi per pensarlo) tu non fai altro che metterti i paraocchi e ripetere a pappagallo le fesserie messe in giro dai soliti "disinteressati"
Più un singolo uomo vuole strafare, più gli serviranno i mezzi di trasporto inquinanti per effettuare spostamenti rapidi.
Il problema è che questo singolo uomo consuma molti di più di tanti animali messi insieme (uomini e altri compresi).
In poche parole, sottrae letteralmente energia agli altri animali per se stesso. Sbilanciando il tutto.
E' deleterio alla lunga.
Ma non scassare u caz .
Cammina che ti fa bene, e non oltraggiare i tempi naturali che madre natura ti ha dato.
Se ci sono troppe cose da fare, anziché ricorrere a mezzi sempre più rapidi ma esosi, taglia le attività od organizzati diversamente le giornate.
Ai produttori servono incentivi per convincerli a cambiare le linee di produzione da termico a elettrico, altrimenti quelli manco morti che gliene frega qualcosa. Sicché, i governi occidentali hanno deciso che questi incentivi dovranno pagarli i cittadini, in particolare quelli meno abbienti su cui ricadrà il grosso del costo di questa «conversione all'elettrico». Anziché fare un passaggio graduale, passando per il gas naturale, preferiscono fare un passaggio drastico all'elettrico; peccato che l'energia elettrica sia ancora prodotta con metodi inquinanti. In sostanza, tutta propaganda. Puro marketing. Sarebbe il caso di incentivare l'uso del gas e spingere i produttori a impegnarsi su motori termici a gas, anziché investire tutto nelle batterie.
Se non si tiene conto che attualmente i 2/3 dell'energia elettrica mondiale è prodotta da combustioni in centrali spesso a carbone, si traggono le conclusioni sbagliate; Switchare i trasporti a "completamente elettrico" in poco tempo non serve a molto Già messi a dura prova dal settore IT (che divora quote percentuali di corrente sempre maggiori) a richieste esponenziali di maggiore corrente, i fornitori di energia elettrica scalerebbero aumentando la quantità di combustibile bruciato nelle centrali piuttosto che nelle costruzioni di campi fotovoltaici.
Urge un breakthrough tecnologico serio tipo fusione nucleare per tutti, perchè la tecnologia attuale non basta, non c'è niente di nuovo.
Le pile a combustibile d'idrogeno le ho studiate all'università 25 anni fa; se ancora latitano e solo ora si vedono i primi mezzi circolanti non prototipali, vuol dire che non sono questo gran breakthrough tecnologico neanche loro.
Tu in campo automotive farai al massimo il benzinaio abusivo, se non il lavavetri ai semafori, altrimenti non ignoreresti che in quel settore tutti hanno sempre copiato tutto il copiabile. Un esempio? Fiat 600 vs. Volskwagen, Fiat 1300/1500 vs. Chevrolet Corvair. Impara a trollare meglio, sei patetico. Segnalato...
Non capisco perché questo mio messaggio di risposta, ad altro utente del blog, vada in moderazione.
Provo a fare un copia-incolla qui
A proposito del protezionismo e della proprietà intellettuale
E allora?
Un altro piccolo aneddoto, in campo automotive ( il mio lavoro)
Fiat Vs Great Wall, Panda VS Peri.
La m i n c h i a la lascio volentieri a te
La Cina fa parte del WTO quindi il fatto che ignorino la proprietà intellettuale è una solenne minkiata, anche perché i loro prodotti li vogliono esportare. Certo non li si può obbligare a rispettare brevetti del tipo "rettangolo con gli angoli arrotondati", e faremmo bene ad ignorarli anche noi
Per quelli che , non si sa bene a che titolo, hanno parlato di protezionismo a proposito di questo articolo
Sicuri di non confondere il protezionismo (opinabile) con la protezione della proprietà intellettuale (sconosciuta o quasi nel Paese più popolato di questa terra )?
Sicuro di non confondere il protezionismo (opinabile) con la protezione della proprietà intellettuale (sconosciuta nel Paese più popolato di questa terra )
Hai scritto esattamente questo, siccome qualcuno non se ne bada, allora chissenefrega, poi magari informandosi si scopre che il primo mercato.mondiale per la mobilità elettrica é la cina, dove in alcune città l'intera flotta di bus é elettrica
La collezione di luoghi comuni l'hai postata tu e si vede la scarsa competenza in materia, oltre alla poca capacità di vedere oltre il singolo step...
1) perché "la cosa giusta" non esiste, ed è qui il problema ma esiste al momento la strada che produce meno danni
2)ho scritto qualcosa sulla trazione elettrica? Come al solito, dimostri, come altri, di non vedere mai il quadro completo ma solo un piccolo pezzetto. Per permettere la ricarica di auto su grande scala serve un ripensamento della rete di distribuzione con lavori per centinaia di miliardi di euro (oltre ad inquinamento). Il neodimio per i motori ad alta efficienza DEVE essere estratto ed è una terra rara (e qui sono percentuali in peso importanti).
Le batterie usano litio che è un materiale raro ed inquinante, il mix produttivo mondiale di energia elettrica al momento è lontano dall'energia pulita.... e si può continuare (scrivo per sommi capi tanto ti fermi a quello)
Stendo un velo pietoso sul complotto moto/petrolieri in auge dagli anni 70....un abbraccio da Adam.
3) Sei tu che hai Fede e "credi", a differenza tua io le studio queste cose e ci lavoro nel campo. Esiste il super effetto seebeck visto nei nanowires. Questo è in grado di aumentare l'efficienza di conversione termoelettrica in modo notevole.
Giusto per dire prototipi sono in sviluppo in tutte le università e centri di ricerca del mondo.
4)quei micro grammi ( centinaia di microgrammi) per metro quadro se li moltiplichi per milioni di metri quadrati (perché è qui la miopia di voi che ne capite poco) significa cifre esorbitanti.
Circa il riciclo ti rimando alla lettura delle energie impiegate per la fusione del silicio, per la sua depurazione e il recupero delle materie prime pure. Sono quantitativi di energia consumati e c02 emessi da far impallidire tutto il parco auto di un intero paese.
6) come al solito miopia miopia miopia. Tutti tubi al neon e tutte le lampadine a basso consumo (non a led o a filamento) contengono microgrammi di mercurio per l'avvio della scarica ( e sono come scritto sulla confezione rifiuti speciali). Come al solito centinaia di microgrammi per milioni di lampadine fa migliaia di kg di mercurio dispersi nell'ambiente (ogni anno).
Quindi, come consiglio, guarda oltre al bel giardino fiorito e allarga il tuo campo di vista.
Un esempio ultimo sul riciclo: in italia tutto bello funziona ed è splendido... poi la cina dice alt alla ricezione di rifiuti e il riciclo in Italia salta....
Per riciclare servono le capacita di smaltimento e non si ottengono dall'oggi al domani ma in anni se non decadi.
Non ho scritto questo. Rileggi, possibilmente comprendendo ed evitando l'integralismo ecologista che ora va di moda.
Che ti colga una diarrea esplosiva
Che ridere