A Milano Auto Classica c'è la Corvette: tutta la gamma nello stand Cavauto
Dalla E-Ray ibrida alla rara Split Window: CAVAUTO presenta a Milano Auto Classica l’essenza della sportiva americana.
Quest’anno il Gruppo CAVAUTO approda a Milano Auto Classica con qualcosa che non si era mai visto prima. Parliamo dell’intera gamma Corvette esposta nello stesso stand. Il distributore ufficiale per l’Italia, su mandato del network europeo GM Hedin Sport Car, mette insieme presente e passato della sportiva americana, affiancando ai modelli attuali un pezzo da museo come la Corvette C2 Stingray Split Window del 1963.
A fare da cornice alla veterana del ’63 ci sono tre modelli che raccontano la Corvette nei suoi capitoli più moderni: la E-Ray Convertibile, la Stingray Coupé e la Z06 Coupé. Una panoramica completa che permette di vedere, in un solo colpo d’occhio, come quest’auto sia cambiata senza mai perdere la sua identità.
Corvette E-Ray
Tra le novità più discusse (e osservate) c’è l’E-Ray, una Corvette che inaugura una fase completamente nuova. È la prima elettrificata della storia del marchio e, allo stesso tempo, la prima dotata di trazione integrale. Una scelta che non nasce per ragioni “green”, ma per esaltare le prestazioni.
Sotto la carrozzeria wide-body pulsa il V8 LT2 da 6,2 litri montato in posizione centrale posteriore, capace di 482 CV e 637 Nm. Davanti, un motore elettrico da 162 CV e 195 Nm porta la potenza totale a 644 CV. Risultato: 0-100 km/h in 2,9 secondi e 291 km/h di velocità massima. Il modulo elettrico, compatto, non sottrae spazio ai due vani bagagli, uno davanti e uno dietro.
L’esemplare esposto da CAVAUTO è una Convertibile in Riptide Blu, allestimento 3LZ, con freni carbon-ceramici rigenerativi. È una vettura che fa parlare anche per il pacchetto aerodinamico derivato dalla Z06 e per i dettagli estetici, cerchi dedicati, scarico quadricromato, badge laterale, che rendono chiara la sua natura elettrificata.
La parte “ibrida” si esprime anche attraverso le modalità di guida. La Stealth consente brevi spostamenti a emissioni zero, perfetti per entrare o uscire da zone residenziali senza rumore. Quando serve, o quando si superano i 70 km/h, il V8 entra in funzione. La modalità Shuttle serve invece per le manovre a bassissima velocità: l’auto si muove solo in elettrico, utile per garage e parcheggi stretti. In aggiunta, la funzione Charge+ permette di ottimizzare la ricarica del pacco batterie, coperto da otto anni o 150.000 km di garanzia. I prezzi partono da 174.900 euro per la Coupé e da 181.900 euro per la Convertibile.
Corvette Stingray
La Stingray, per molti appassionati, resta la Corvette per antonomasia. L’ottava generazione, pur adottando per la prima volta il motore centrale posteriore, rimane fedele allo spirito originale. Il suo V8 aspirato da 6,2 litri e 482 CV, con aste e bilancieri, un tratto distintivo americano, è un inno alla meccanica tradizionale.
Dietro la sua guida “semplice” c’è però molta tecnologia. Ne vengono citati principalmente due. L’Active Fuel Management, un sistema che permette al motore di lavorare anche solo a quattro cilindri nei momenti di andatura costante, mentre le sospensioni Magnetic Ride Control 4.0 effettuano fino a mille regolazioni al secondo per mantenere l’auto stabile e pronta in ogni situazione.
A Milano sarà presente una Stingray Coupé in Hypersonic Gray metallizzato, allestimento 3LT, con interni personalizzabili in alluminio e carbonio. Il tettuccio rigido è rimovibile, mentre la versione Convertible propone un hardtop elettrico che si apre o chiude in 16 secondi anche a 50 km/h. I prezzi: 108.800 euro per la Coupé, 113.174 euro per la Convertible.
Corvette Z06
Più estrema, più vicina al mondo delle competizioni, più radicale. Ecco quindi la Z06, il modello che meglio rappresenta il legame diretto tra la Corvette stradale e quella che corre nelle serie IMSA, WEC e nella 24 Ore di Le Mans.
Il motore racconta tutto da solo: un V8 5.5 litri aspirato, con albero piatto, capace di 646 CV a 8.800 giri/min e 595 Nm a 6.300 giri/min. Non c’è turbo, non c’è compressore. E’ il V8 aspirato più potente mai montato su un’auto di serie. Il telaio wide-body è più largo di 10 cm rispetto alla Stingray, e l’aerodinamica, a cominciare dall’alettone, è decisamente ispirata alla pista.
A Milano Auto Classica viene esposta una Coupé in Accelerate Yellow, un colore che richiama le Corvette ufficiali da corsa. L’abitacolo è pensato in modo chirurgico per chi guida: comandi vicini, posizione raccolta, cockpit che circonda il pilota. Il cambio è il Tremec DCT a otto rapporti, mentre l’impianto frenante adotta dischi in carbon-ceramica con pinze a sei pistoncini davanti e quattro dietro. I Michelin Pilot sono stati sviluppati appositamente per questo modello. I prezzi partono da 195.907 euro per la Coupé e da 203.907 euro per la Convertible.
La Corvette C2 Split Window del 1963
E poi c’è lei, la protagonista senza tempo: la Corvette C2 Stingray del 1963, nella celebre versione Split Window, qui esposta in Sebring Silver con interni Riverside Red. È una vettura che divideva allora e continua a farlo oggi. Il suo lunotto sdoppiato, voluto con ostinazione dal designer Bill Mitchell, fu motivo di discussione tra ingegneri e dirigenti. La visibilità non era il massimo, e infatti molti proprietari dell’epoca modificarono l’auto sostituendo la vetratura.
Proprio per questo oggi la Split Window originale è una delle Corvette più rare e ricercate. È diventata un simbolo del coraggio stilistico americano degli anni Sessanta, un’auto capace di competere (e talvolta di sorprendere) anche nel panorama delle sportive europee.