Shell chiuderà 1000 stazioni di rifornimento per potenziare la rete di ricarica
Il secondo fornitore di carburanti fossili sul mercato globale, la londinese Shell, ha annunciato l’intenzione di chiudere 1000 stazioni di rifornimento entro il 2025, in modo da potenziare la rete di ricarica per auto elettriche
Shell chiuderà 1.000 stazioni di rifornimento entro il 2025 ed espanderà notevolmente la rete di ricarica dei veicoli elettrici; sebbene si stia parlando di meno del 3% dell’offerta globale della società londinese, quanto stabilito dalla compagnia segna inequivocabilmente il cambiamento in atto verso la mobilità sostenibile e le nuove esigenze ad essa correlate.
LA ROADMAP DI SHELL
Il colosso petrolifero ha iniziato già da alcuni anni a installare punti di ricarica destinati ad auto elettriche, offrendo al contempo un servizio di roaming con cui attivare stalli anche di altri fornitori e collaborando con la casa automobilistica cinese BYD per abbonamenti dedicati ai clienti cinesi ed europei del marchio.
La recente decisione non arriva pertanto a ciel sereno, ma è perfettamente inserita nell’iter di trasformazione intrapreso dalla società che, all’interno del documento Energy Transition Strategy 2024, ha affermato:
Stiamo aggiornando la nostra rete di stazioni di rifornimento seguendo le esigenze dei clienti, implementando quindi gli stalli di ricarica e le comodità richieste da chi guida un’auto elettrica. In totale, prevediamo di cedere circa 500 siti di proprietà di Shell (comprese le joint venture) all’anno nel 2024 e nel 2025
GLI ASSET DI SHELL E I TAGLI ALLA CO₂
La multinazionale non ha rilasciato dettagli circa l’ubicazione delle stazioni di rifornimento che verranno chiuse nei prossimi anni, ma valutando la capillarità di queste ultime, una previsione abbastanza solida vede prima di tutto la Cina, seguita dall’Europa.
La nazione asiatica, in particolare, non ospita solo la maggior parte dei centri di Shell e la sede di BYD, ma è anche il mercato più vivace ed interessato alle auto elettriche, con una sempre maggiore concorrenza fra le case locali, che si sfidano con prodotti innovativi ma al contempo economicamente accessibili.
La quota di auto elettriche nelle vendite di auto nuove è aumentata da meno del 3% nel 2018 al 18% nel 2023. La crescita più rapida si registra in Cina, il più grande mercato automobilistico del mondo, seguito da Europa e Stati Uniti. In Cina, c’è una vasta gamma di veicoli in vendita a meno di 40.000 dollari, mentre in altri mercati i veicoli elettrici generalmente vengono venduti a prezzi superiori prima che vengano applicati i sussidi governativi
Inoltre, come sottolineato dalla stessa società, Shell può contare su strutture già esistenti e strategiche, dotate dei servizi di ristorazione e di vendita al dettaglio che chi guida un’auto elettrica ricerca durante i propri viaggi:
Ci stiamo concentrando sulla ricarica pubblica, piuttosto che su quella domestica, perché crediamo che sarà maggiormente necessaria ai nostri clienti. Abbiamo un grande vantaggio competitivo in termini di ubicazioni, poiché la nostra rete globale di stazioni di servizio è una delle più grandi al mondo e già ora offriamo servizi di vendita al dettaglio di generi alimentari che ci consente di offrire ai nostri clienti caffè, cibo e altri articoli di consumo mentre ricaricano le loro auto
Shell sta investendo anche nel taglio delle emissioni clima-alteranti legate al proprio core business, ossia i carburanti fossili, al fine di raggiungere il proprio obiettivo di dimezzamento della CO₂ prodotta dalle sue attività entro il 2030 (in riferimento alle emissioni del 2016).
Alla fine del 2023 la società ha dichiarato di aver raggiunto il 60% del proprio obiettivo rinnovando, seppur con meno slancio, il proprio impegno per la net zero entro il 2050.