I crash test Euro NCAP sono troppo esigenti e penalizzano i modelli economici
Citroen e Dacia mettono in discussione le elevate richieste di sicurezza imposti dai test di Euro NCAP perché penalizzano i modelli più economici.

I requisiti sempre più rigidi richiesti dall'ente indipendente Euro NCAP per la sicurezza delle automobili rischia di avere un impatto negativo sui costruttori che puntano sull'accessibilità dei loro modelli, i cui costi di sviluppo cozzano non poco con la costante ricerca di miglioramenti in termini di sicurezza e dotazioni imposta da Euro NCAP per conquistare le tanto agognate stelle nei suoi crash test.
A sollevare un argomento che da sempre fa discutere gli addetti ai lavori sono stati i numeri uno di Citroen, Thierry Koskas, e di Dacia, Denis Le Vot. I due dirigenti hanno parlato infatti con la stampa britannica degli standard sempre più elevati stabiliti da enti come Euro NCAP, che dal prossimo gennaio si prepara ad alzare ulteriormente l'asticella arrivando a valutare non solo gli scenari tipici di un impatto dovuto ad un incidente, ma anche il coinvolgimento del conducente, i sistemi di assistenza di bordo e le capacità di risposta alle emergenze.
L'ente aggiungerà infatti alle proprie valutazioni quattro categorie: Guida sicura, basata sul livello di monitoraggio del conducente e dell'assistenza del veicolo, Prevenzione degli incidenti, riservata ai sistemi che prevengono attivamente le collisioni, Protezione dagli urti, ovvero una valutazione complessiva sulla sicurezza degli occupanti, e Sicurezza post-incidente, cioè la misurazione dei sistemi eCall che si attivano in automatico in seguito ad un'emergenza.
Queste novità saranno finalizzate a stimolare l'industria nella progettazione di veicoli sempre più sicuri, aggiungendo quindi un ulteriore tassello verso la Vision Zero di Euro NCAP, ovvero una prospettiva futura in cui non ci dovranno essere più vittime della strada.
I PROBLEMI DEI COSTRUTTORI
Se da un punto di vista ideale l'impegno di Euro NCAP e dei suoi parametri di valutazione sempre più esigenti è encomiabile, dall'altro lato c'è da fare i conti con una realtà che vede i costruttori chiamati ad investire in maniera sostanziosa sul perfezionamento dei propri veicoli e sulle relative dotazioni per la sicurezza.
Si tratta di uno sforzo aggiuntivo rispetto a quanto previsto dalle normative europee in termini di sicurezza, che già da sole dovrebbero essere sufficienti a certificare l'adeguatezza di un veicolo alla circolazione. Spiega Le Vot di Dacia:
Non abbiamo nulla contro l'NCAP, ma quando è arrivata questa corsa attiva alla sicurezza per le stelle, non ci piaceva. All'epoca dicevamo: "Non stiamo inseguendo le stelle, non stiamo inseguendo le stelle, non stiamo inseguendo le stelle". Naturalmente ci preoccupiamo molto della sicurezza passiva. Seguiamo le normative una per una. Ma questo è NCAP e questa è la regolamentazione. Quindi siamo oltre la scala regolamentare. Il livello di sicurezza offerto dalle nostre auto è ottimo. Forse non è il punto più alto in termini di punteggio Euro NCAP, ma è fantastico.
Secondo il dirigente Dacia, l'asticella posta da Euro NCAP è superiore a quella richiesta dalle normative e obbliga i costruttori ad andare oltre, rispetto a quanto richiesto dalla legge, al solo fine di non venire penalizzati a livello mediatico quando vengono pubblicati i risultati dei crash test e ad ogni modello vengono assegnate le famose stelle.
EURO NCAP VA OLTRE LE NORMATIVE
Sia Koskas che Le Vot hanno spiegato che è diventato sempre più difficile rendere le vetture adeguate alle richieste di Euro NCAP, specie se si tratta di modelli per i quali è necessario tenere basso il prezzo, ovvero le citycar e in generale tutti i veicoli che puntano sulla convenienza.
La conseguenza è che spesso le cinque stelle (il massimo punteggio di Euro NCAP) sono appannaggio dei modelli più costosi e di fascia più alta, mentre vetture come la Dacia Duster vengono valutate con tre stelle con il rischio di lasciare nell'opinione pubblica l'idea che si tratti di un modello non del tutto sicuro.
La risposta di Citroen, che varrà quasi certamente anche per tutti gli altri marchi generalisti, è stata data da Koskas, che ha dichiarato:
La nostra posizione è molto semplice: la nostra missione è solo quella di rispettare le normative che sono già di altissimo livello. I governi si prendono cura del loro popolo; mettono ciò che è loro necessario in termini di regolamentazione; e non vedo alcun bisogno di andare oltre.
Per la casa francese, quindi, basta rispettare le normative previste dai governi per poter dire di costruire veicoli sicuri, senza andare oltre a quanto previsto dalla legge per inseguire i parametri richiesti da Euro NCAP. Insomma, la questione è tanto delicata quanto complessa. Da un lato c'è l'esigenza dei costruttori che si trovano a dover affrontare un mercato (e una concorrenza cinese) che vuole prezzi di listino accessibili con evidenti margini ridotti per chi le auto le produce e le vende, mentre dall'altro c'è chi, come Euro NCAP, ha nel costante miglioramento della sicurezza la sua ragione d'esistere e ambisce a stimolare costantemente il progresso verso un mondo privo di incidenti con conseguenze gravi.
Entrambe le posizioni appaiono meritevoli di attenzione e di considerazione, per cui la speranza è che si riesca a trovare una sorta di compromesso che consenta di inquadrare la sicurezza dei modelli più economici in parametri dedicati, cioè dei parametri differenti da quelli utilizzati per i modelli più ricchi e costosi per i quali i margini di guadagno maggiori permettono ai costruttori di investire (senza andare in perdita) in una dotazione più completa e sofisticata, capace di soddisfare i più alti standard di sicurezza che vanno oltre rispetto a quanto previsto dalle normative.