Caos autovelox, Salvini alla Camera: serve un'operazione trasparenza
Per il ministro serve un'operazione trasparenza sugli autovelox in uso

Serve un'operazione trasparenza sugli autovelox, così si è espresso il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini al question time alla Camera, rispondendo ad una domanda sulla sospensione del decreto autovelox di cui abbiamo scritto nei giorni scorsi. Attualmente c'è un problema di omologazione che sta portando ad una valanga di ricorsi. Sembra che il problema potesse essere risolto e all'interno di una bozza di un decreto si parlava di un'omologazione automatica per tutti i dispositivi approvati dopo agosto 2017.
Improvvisamente, però, l'iter per l'approvazione di questo decreto era stato bloccato dal ministro Salvini che aveva parlato della necessità di maggiori approfondimenti. Adesso ne capiamo di più.
QUANTI AUTOVELOX CI SONO ESATTAMENTE?
Non si sa quanti e quali autovelox ci siano sulle strade italiane. Con la collaborazione del Ministero dell'Interno e dell'Anci, intendo eseguire un'operazione trasparenza, una ricognizione di tutti i dispositivi di controllo della velocità attualmente in uso.
Per Salvini è quindi necessario un censimento dei misuratori della velocità, che in certe aree sono sacrosanti, ma quelli furbetti o non omologati sono una tassa occulta sui lavoratori.
L'autovelox in vie strette, ad alto tasso di incidentalità, in prossimità di ospedali, di asili, di case di riposo, di scuole è sacrosanto. L'autovelox furbetto, mal segnalato, utilizzato per ripianare i debiti di bilancio del comune è un altro paio di maniche. È una tassa occulta sulla pelle di lavoratrici e lavoratori.
Il ministro ricorda poi che il 14 marzo la Cassazione ha evidenziato un quadro preoccupante e cioè la presenza di dispositivi privi non solo dei requisiti di omologazione ma pure anche dei requisiti minimi di approvazione richiesti a normativa vigente.
Serve accertare che il numero dei dispositivi effettivamente utilizzati rispetti i regimi di approvazione. Tale ricognizione ci consentirà finalmente di approfondire le verifiche amministrative sulla presenza di eventuali dispositivi totalmente non conformi alle regole di approvazione. Solo alla luce di tali dati potremo capire l'impatto effettivo delle nuove regole di omologazione sulle esigenze di utilizzo degli autovelox per finalità di sicurezza stradale.
Insomma, il ministro vuole effettuare un censimento degli autovelox. Il problema è che intanto si ritarda l'approvazione di un decreto a lungo atteso che metta chiarezza sull'omologazione di questi dispositivi.
IL COMMENTO DI ANCI
E visto che Anci è stata tirata in ballo, non si è fatta attendere la dichiarazione di Luigi Altamura, comandante della polizia locale di Verona e referente Anci in Viabilità Italia.
Anci fornisce sempre la massima collaborazione sui temi di sicurezza stradale con tutti i propri dirigenti, e anche questa volta daremo il nostro contributo. Ricordo, però, che le postazioni fisse sono autorizzate dai prefetti e non dai sindaci, loro possono dare il provvedimento con cui stabiliscono esattamente il luogo dell'installazione, come anche pubblicato su vari siti internet delle stesse prefetture.