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Luca De Meo su Euro 7. "Regole non opportune, spero ci sia una revisione"

Il manager auspica un cambiamento delle regole di Euro 7

Luca De Meo su Euro 7. "Regole non opportune, spero ci sia una revisione"
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 27 mag 2023

Luca De Meo è tornato a parlare di Euro 7 e della Cina nel corso del suo intervento durante il Festival dell'Economia di Trento. Il CEO del Gruppo Renault e presidente di ACEA ha puntato nuovamente il dito sulla nuova normativa sulle emissioni inquinanti proposta dalla Commissione Europea. Come abbiamo già avuto modo di vedere, il manager è sempre stato molto critico sui contenuti di Euro 7. Durante il suo intervento, De Meo ha ribadito tutte le sue perplessità sulla normativa. Inoltre ha ringraziato il Governo italiano che ha preso una chiara posizione su Euro 7. Nei giorni scorsi, ricordiamo, l'Italia, insieme ad alcuni Paesi membri, ha inviato all'Unione Europea un documento in cui si chiedono modifiche alla normativa giudicata "irrealistica".

Anche De Meo durante la sua intervista auspica che l'Unione Europea riveda la sua idea.

Stiamo cercando (come ACEA) di dribblare regolamentazioni che consideriamo non opportune e non proporzionali. La regolamentazione ci distrarrebbe dalla missione di trasformare l’industria, perché metteremmo soldi su cose che non hanno un futuro. Domani mattina mi augurerei che ci sia una revisione da parte di UE per modificare l'Euro 7. Il Governo italiano ha preso una posizione chiara in questo senso e lo ringrazio per il supporto.

SERVE UNA STRATEGIA INDUSTRIALE

De Meo ha poi affrontato il tema dei rischi per il mercato automotive europeo portati dalle aziende cinesi che continuano a crescere in questo settore. Per il manager, servono delle regole uguali per tutti e un principio di reciprocità che deve essere rispettato.

Servono delle regole del gioco uguali e un principio di reciprocità, che va rispettato. Quando ero in Volkswagen e siamo andati in Cina anni fa, non siamo andati con le mani in tasca, bisognava localizzare la tecnologia, realizzare partnership con imprese locali. Non possiamo permettere a tutti quanti di entrare in Europa senza contribuire alla crescita dell'ecosistema europeo. Quando gli europei sono andati in Cina, hanno dovuto investire sul posto, localizzare alcune produzioni.

Per il manager, quindi, serve una chiara strategia industriale da parte dell'Europa. Dunque, non bisogna chiudersi ma approfittare dell'arrivo dei nuovi marchi per far crescere l'economia. Bisogna proteggere gli investimenti per non mettere in crisi l'industria automotive. Del resto, i vantaggi della Cina sono evidenti visto controllano la parte alta della catena del valore. Sull'elettrico hanno iniziato a lavorare molto prima.

In Europa l'11% della popolazione attiva lavora direttamente o indirettamente nel settore automotive. Il 30% degli investimenti e sviluppo è nei budget dell'automotive e dei suoi fornitori. Il settore va assolutamente protetto.

I cinesi controllano la parte alta della catena del valore, visto che sono partiti 5-10 anni prima. In Europa si vendono un milione di auto elettriche, mentre in Cina 6-7 milioni. Dunque, la loro prossima frontiera è entrare in Europa. Inoltre, non disponendo una industria dei semiconduttori sofisticata, noi dipendiamo da altri.

De Meo ha poi affrontato il tema della transizione ecologica e dell'importanza di seguire il principio di neutralità tecnologica. Inoltre, ha rimarcato la necessità di lavorare sullo sviluppo dell'infrastruttura di ricarica, fondamentale per poter sostenere la diffusione delle auto elettriche.

Il regolatore ci deve dire dove vogliono che arriviamo, ma non esattamente come farlo. Questo bisogna lasciarlo ai tecnici, agli ingegneri. Anche io continuo a predicare che ci lascino la possibilità di trovare delle soluzioni. L’industria automobilistica sta lavorando per fare in modo che la tecnologia dominante sia quella delle batterie. Ci sono 250 miliardi investiti nelle auto a batteria da parte dell’industria europea, ma è chiaro che se non ci sono punti di ricarica la gente non comprerà auto elettriche.

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