
21 Marzo 2023
La notizia che il voto del Consiglio UE sullo stop alle endotermiche dal 2035 è stato posticipato a data da destinarsi, ha fatto molto discutere. Abbiamo già visto le prime reazioni del Governo italiano che è in prima fila per tentare di far rivedere gli obiettivi europei sia per allungare la fase di transizione e sia per puntare verso la "neutralità tecnologica".
In questo dibattito si è inserita anche Motus-E che ha ricordato che l'industria automotive si sta muovendo verso l'elettrico a prescindere dall'obiettivo UE del 2035. Per l'associazione, bisogna finire di litigare per poter poi sfruttare le nuove opportunità.
Con gli investimenti in campo ormai la strada è tracciata e l’Italia non può più perdere tempo in un clima di scontro e incertezza. Chiediamo all’Europa un maxi fondo comune per trasformare il settore come stanno facendo negli Usa.
Secondo il segretario generale di Motus-E, Francesco Naso, "il dibattito pubblico sul futuro dell’auto si sta concentrando in modo miope solo sul 2035, ma la vera partita per il rilancio dell’industria italiana è un’altra".
Francesco Naso evidenzia che sulla data del 2035 è in corso uno scontro mediatico ed ideologico ma l'industria automotive sta andando avanti velocemente verso la mobilità elettrica, con investimenti molto importanti.
Indipendentemente da questa data, oggetto ormai di uno scontro più che altro ideologico e mediatico, il settore ha già iniziato da tempo a muoversi a grandi passi verso l’elettrico, con investimenti senza precedenti che porteranno molti costruttori a diventare full electric ben prima del 2035.
Del resto, sappiamo bene che molte case automobilistiche hanno già annunciato una data a partire dalla quale diventeranno marchi solo elettrici. I costruttori stanno già portando avanti i loro piani di elettrificazione che prevedono investimenti particolarmente ingenti. Per il segretario generale di Motus-E è necessario cogliere le opportunità industriali che si stanno andando a creare prima che sia troppo tardi.
Il vero tema su cui dobbiamo concentrarci è la reattività del nostro sistema Paese di fronte a un megatrend inarrestabile, perché ogni giorno perso a litigare sul 2035 o su altri aspetti marginali di una transizione tracciata è un giorno di vantaggio che regaliamo ad altri Stati, per cogliere le opportunità industriali che noi stiamo già mappando con l’Osservatorio sulle trasformazioni dell’ecosistema automotive.
Un esempio, evidenzia Francesco Naso, arriva dagli Stati Uniti, dove il più volte discusso Inflation Reduction Act sta attirando decine di miliardi di investimenti, creando nuove attività e posti di lavoro proprio grazie alla mobilità elettrica.
Un simile impegno dell’Europa aiuterebbe ad esempio l’Italia a creare una solida industria nazionale delle batterie e a sviluppare tutte le opportunità del riciclo, oggetto di un nostro recente studio messo a punto con Strategy& e Politecnico di Milano.
Per l'associazione è essenziale una chiara visione di politica industriale. Relativamente all'Italia, Motus-E ribadisce ancora una volta la necessità di rivedere gli incentivi per l'acquisto delle auto elettriche.
Le risorse ci sono, sono state già stanziate, ma vanno impiegate bene, e questo vale per l’ecobonus ma anche per i fondi PNRR per le colonnine a uso pubblico: in ballo ci sono 700 milioni per oltre 21.000 infrastrutture di ricarica da non sprecare. A costo zero sarebbe invece un risoluto intervento politico per sbloccare l’infrastrutturazione di molte tratte autostradali.
Quello che davvero può mettere a rischio le imprese e i lavoratori italiani, secondo l'associazione, è l’incertezza che si sta facendo serpeggiare nel Paese, anche con la propagazione più o meno consapevole di informazioni distorte. Dunque, per Motus-E, in questa fase ci sono 4 priorità: superare le sterili conflittualità ideologiche sull’auto, premere sull’Europa per un piano di supporto alla conversione della filiera, rivedere gli incentivi per facilitare il passaggio all’elettrico ed eliminare laddove ancora esistono i colli di bottiglia per la diffusione delle infrastrutture di ricarica.
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Commenti
Ahhhh, 2060. Tra 40 anni.
No no, che fa, meglio la tua di estrazione sociale. Si capisce che sei "uno studiato", probabilmente laureato all'università del "bar con gli amici". È incredibile come abbiate opinioni su tutto, pure su cose di cui non capite un caxxo. Assurdo. E dire che basterebbero due calcoli ma neppure quello sei in grado di fare.
Guarda tutti hanno capito la tua estrazione sociale non c'e' bisogno di scavare ancora.
Io te li faccio per disperazione.
Gli auguri si fanno per educazione e a quanto pare ti manca anche quella.
Ne hai più bisogno tu di auguri.
Dal sito Lifegate "La corsa all’auto elettrica è rallentata dal caro prezzi e da uno scenario geopolitico instabile. Eppure in Italia, complice anche la vertiginosa ascesa dei costi per il rifornimento, ben il 78 per cento dei consumatori vorrebbe abbandonare le motorizzazioni a benzina e diesel. A tracciare il quadro è il Global automotive consumer study 2023, la ricerca che Deloitte conduce ogni anno su oltre 26.000 consumatori in 24 paesi..."
Dal sito key4biz "Stando all’ultima edizione dello studio eReadiness di PwC Strategy&, in Italia oltre un consumatore su tre si dichiara interessato ad acquistare auto elettriche nei prossimi due anni, percentuale che sale al 75% in caso di orizzonte temporale esteso a 5 anni..."
Quello che pensavo..non dipende certo da quello che fa fratelli di ricino o i legaioli il futuro dell’industria dell'auto in Europa..possono sbraitare quanto vogliono..
Auguri per tutto...
C'è la logica a darmi ragione insieme alla matematica. Meglio vendere una macchina con gli incentivi che non venderla affatto.
Auto che si vendevano come il pane? Forse si vendevano come il pane grazie agli incentivi?
Ripeto: torna al bar a parlare di pallone, è quello il tuo posto.
Eammechemmenef0tte. C’ho Il Diesel
Sei sicuro? A me risulta più alto
un'auto a gpl o metano è più a rischio di esplosione di un diesl o benzina, ed anche di una EV.
Sottoposto a una pressione eccessiva il GPL può esplodere. Ciò non significa che anche le auto a GPL possano farlo, anzi: dal 2001, sono attive una serie di norme per evitare che questo accada. Un impianto a GPL a norma non esplode nemmeno dopo il più terribile degli incidenti.
E' chiaro che metano è più rischioso di GPL. in ogni caso il discorso non è questo
Se pensi a dover cambiare la bombola + tutte le manutenzioni extra di un impianto aggiuntivo, iniettori e comq il consumo di benzina in avviamento sommato ai compromessi prestazionali e peso.
Sono comunque vantaggiose solo per l'uso cittadino e NON sono una soluzione ecologica definitiva.
Guarda MG o tutte quelle che stanno arrivando.. hanno costi molto competitivi.
Parli di quelle introdotte nei mercati europei?
Si è detto gpl --> esplosioni e non è vero
Si parlava di gpl e esplosioni, che una macchina che maneggia liquidi infiammabili sia più a rischio è indubbio, per quanto comunque la statistica è 'drogata' dai numeri in gioco
No a me da fastidio l'imposizione di una tecnologia, l'auto elettrica di suo assolutamente no, cosi come non mi danno fastidio gli incentivi, ma se ti poni ( non tu i governi ovviamente ) in maniera netta, imponendo la fine dei motori endotermici, la chiusura ad altre tecnologie ( e-fuel, idrogeno etc ), scadenze rigide e via dicendo, allora io mi pongo a prescindere da tutto, contro
le auto EV esplose fanno notizia, le auto gpl e metano no, come anche le benzina. Ma se vai a vedere le statistiche in % esplodono più benzina che ev, e non parlo di statistica sul totale delle vettura dove è ovvio, parlo di statistiche EV con % esplose e termiche con % esplose (che poi prendono fuoco non esplodono). Detto questo le batterie LFP hanno ridotto molto il rischio sulle EV, come quelle a stato solido ancor di più.
Ei....sono sicuramente migliorati ma alla faxconn lo stipendio medio degli operai è 300 euro......300, o ninini, i più son poracci.......
Film già visto; l'Italia convinta di aver rallentato (se non bloccato) il trend non si svilupperà investendo invece in settori marginali, vecchi e decadenti.
Quando poi sarà di tutta evidenza l'arretratezza allora dovremmo acquistare risorse dall'estero a caro prezzo perdendo comunque ciò che pensavamo di preservare.
L'unica cosa che ci siamo risparmiati questa volta è il referendum
Aggiungo alle varie motivazioni; credo non esista ad oggi la possibilità di effettuare rifornimento in self a GPL.
Vedi, sono stati stimati aiuti alle fonti fossili per 600 miliardi di dollari. Ogni anno.
L'economia è fortemente distorta in questo senso, ma ci danno fastidio un po' di incentivi alle elettriche?
Proposta: togliamo tutti gli aiuti, EV e fossili.
il 15% del venduto nuovo, globalmente, è gia EV puro. Pensa, con le condizioni di oggi (infrastrutture, differenze di costo).
mi sa che la tua idea di Cina è ferma a 30 anni fa..
Mica ho detto in tempi brevi.
negli anni aumenteranno le colonnine e le ev miglioreranno .
non sarà certo il 90% al 2035, ma verso il 2060 porebbe essere realistico'
Ei......... ci vogliono i dineri, in asia e cina i più sono dei mezzi morti di fame....
I parcheggi sotterranei lo bandiscono per ovvi motivi, un eventuale perdita rimarebbe all'interno del parcheggio essendo il gpl più pesante dell'aria, a differenza del metano che invece va verso l'alto.
Di auto a gpl o metani esplose non ne ho mai sentite, ne ho sentite molte di più di elettriche.
Io la penso esattamente come te. Ho una Clio a GPL e sto pensando a una Captur a GPL che ha lo stesso identico motore. Il motivo è presto detto: consumi bassissimi e una buona affidabilità. Ad oggi dopo 5 anni ho solo fatto le normali manutenzioni previste. Unica cosa da cambiare rispetto al benzina è il filtro del GPL, una inezia dal punto di vista economico
Ogni 2 pieni dovresti fare 30-50 km a benzina e in generale non va mai lasciato il serbatoio della benzina sotto il 50% o bruci la p0mpa e sporchi gli iniettori, perché la benzina se non la usi degrada.
Da nuova quasi nessuno fa queste cose, quindi dopo un po' iniziano a saltare fuori i problemi (p0m0a, iniettori. Per lo più, ma ançhe la questione dell'olio)
Detto ciò, la benzina in inverno la usa per diversi chilometri, se hai il garage molti meno,
Benzina sono 10€ ogni 6 mesi. E non brucia olio (da possessore di captur GPL). L'utenza di questo sito è peggiorata tantissimo. 10 anni fa era tutta un'altra storia
anche le auto elettriche necessitano di fari, sospensioni, ruote, alzacristalli, parabrezza, centraline, lamierati, seleria, ecc, e stellantis, bmw, mercedes, seat, ww, ecc.. continueranno ad esistere avranno bisogno di questi componenti quindi tutte le fabbriche italiane che fanno questa roba continueranno a venderla e se si svegliassero aprirebbero anche centri di raccolta, riparazione e riciclo di batterie
in asia c'è la cina che farà elettriche per tutti
il gpl è peggio del benzina, genera prestazioni inferiori, richiede doppia alimentazione e quindi doppio serbatoio e doppi problemi (come il metano) e non è poi comunque così ecologico. inoltre è a rischio "esplosioni" infatti molti parcheggi lo bandivano. sicuramente per un uso cittadino è conveniente.
Per un discorso di infrastruttura. Non in tutti luoghi c'é una colonnina di GPL. É vero che forse oggi é diffuso ma 10 anni fa non lo era certo come oggi.
Seconda cosa il GPL ti espone a dei limiti, non puoi parcheggiare oltre -1, ti devi accontentare dei motori che trovi e dei pochi modelli disponibili, non hai la ruota di scorta in genere.
Ti dico quali sono stati pensieri che mi hanno frenato sul GPL.
Buongiorno a tutti. Non sono un esperto di motori e la mia non vuole essere una domanda polemica. Ho appena acquistato una auto GPL, e pur non facendo vagonate di km il risparmio rispetto al benzina è evidente. Il motore a GPL si comporta in modo analogo rispetto a quando vado a benzina e l'incremento di costo al momento dell'acquisto rispetto alla versione solo benzina è stato esiguo e ripagabile con poche decine di migliaia di km. Con queste premesse prettamente economiche a cui se vogliamo potremmo aggiungere discorsi relativi ad aspetti "ecologici", come mai negli ultimi 20 anni il GPL non è diventato lo standard per le endotermiche? Ripeto, vorrei evitare confronti con l'elettrico, il mio è un dubbio più storico che in prospettiva futura. Ringrazio chi avrà la pazienza di rispondermi
90%? Voglio vedere in città come Milano o Roma il 90% del parco auto in elettrico! A meno che non si arrivi ad avere una ricarica completa in 10 minuti a costi umani e capillare come avviene oggi coi distributori di carburante.
Anche senza fotovoltaico 17KWhX100 Km a 25cent a KWh sono 4,25€/100Km.
Ossia meno di qualunque termica esistente. Poi questo numeri possono migliorare o peggiorare in base a dove uso la macchina ma resta il fatto che una BEV costa in gestione molto meno di una ICE.
Se hai il FV, lasciamo stare non c'é proprio paragone alcuno.
2 milioni di km se la spingi anche 3
Olio e benzina dove li hai messi?
Per non parlare della manutenzione... Ne ho una in casa e purtroppo non puoi guardare solo il costo del GPL.
Comunque elettrico fa 100/6*0,27=4,5 e sono stato largo
Quello che vado a ripetere da una vita. Tutti questi blocchi, che danneggiano soltanto gli operai e tutte le persone per le quali comprare un'auto è un sacrificio enorme, non servono assolutamente A NIENTE.
Il mercato si regola da se. La transazione verso l'elettrico non si fermerà sicuramente, il blocco nel 2035 non serve. Chi vorrà potrà continuare a guidare un'auto a benzina, ma il 90% del settore sarà già elettrico da diversi anni.
In questo modo ognuno potrà fare il gran caxxo che vuole, senza obblighi, senza rotture di scatole, e la transazione avverrà atomaticamente.
Le aziende si lamentano solo per cercare di spillare denaro pubblico
Cosa non ti torna? 100 km / 13 km/l = 7.69 l . Quindi 7.69 l / 0.75€ al litro = 5.76 € Non sapete neanche fare i conti di 5° elementare?
Ora lancio la petizione per avere Barisoni ai trasporti
Hai i dati delle auto vendute sotto i 30000€? Mi dai il link? Grazie
Ma mica sarebbero buttati.
Continuerebbero a sviluppare le EV.
La richiesta è quella di allineare il regolamento a quello del trasporto merci.
90% di riduzione al 2040.
Conta che c'è anche Euro 7 nel mezzo.
Però BMW ha investimenti nell'idrogeno, Porsche negli e-fuel e non vogliono buttare nemmeno quelli.
Il titolo di questo articolo è quantomai vero, si va comunque lì, vogliono solo più tempo, soldi e un piccolo spazio anche per altro, che magari poi non si concretizzerà, ma lascia margini
Se guardi la media siamo attorno ai 10 anni, che cresce perché la gente non ha più soldi
Anche tu hai fatto la tua statistica, il 25% max, quindi non vedo perché lui non dovrebbe fare la sua. Comunque un dato c'è ed è molto vicino alla tua: oggi un italiano su 5 è propenso ad acquistare un'auto elettrica, a patto che non superi i 30.000, preferendola ad una termica. Il problema principale oggi è il prezzo. Se e quando caleranno si vedranno percentuali a 2 cifre