Automobili Mignatta Rina: la nuova sportiva che guarda al passato con un V8 aspirato
Automobili Mignatta Rina: ritorno all'essenza sportiva italiana con cuore V8
Automobili Mignatta, giovane realtà piemontese dell’automotive, ha svelato la sua prima creazione: si chiama Rina ed è una speedster dallo stile retrò, ispirata alle icone del motorsport italiano degli anni Sessanta. Il progetto nasce con l’intento dichiarato di offrire un’esperienza di guida purista, in netta controtendenza rispetto alle attuali supercar dominate da software, schermi e assistenze digitali.
Il design della Rina richiama le silhouette filanti delle barchette da corsa che portarono in pista nomi come Alfa Romeo, Ferrari e Maserati. L’auto si basa su una monoscocca in fibra di carbonio, materiale che consente di contenere il peso attorno alla tonnellata. Le fiancate sono scolpite, il cofano lungo e affusolato, mentre l’abitacolo, come spiega l'azienda, è pensato per esaltare il coinvolgimento diretto del pilota.
ANIMA ANALOGICA
Nessun display digitale a bordo, scelta spiegata da AM come un rifiuto del “superfluo”. A dominare la plancia sono invece strumenti analogici: al centro del cruscotto spicca il contagiri, affiancato da indicatori di temperatura e pressione dell’olio, mentre il tachimetro è decentrato, incassato in una struttura centrale in fibra di carbonio che divide lo spazio tra conducente e passeggero.
Sotto il cofano trova posto un motore V8 aspirato da 5,0 litri, dotato di quattro valvole per cilindro e distribuzione a doppio albero a camme per bancata. Le misure interne, in particolare la corsa di 92,7 mm, suggeriscono una derivazione dal propulsore Coyote della Ford Mustang. Tuttavia, l’unità è stata ampiamente rivisitata da Italtechnica, azienda torinese già nota per aver lavorato sul quattro cilindri turbo della Kimera Evo37. Gli interventi hanno riguardato principalmente l’ottimizzazione dell’aspirazione e la riduzione della massa complessiva.
ASSEGNO PRONTO
I numeri precisi non sono ancora stati comunicati, ma AM ha dichiarato un rapporto peso/potenza prossimo a 2 kg per cavallo, lasciando intendere che la potenza massima si aggiri intorno ai 500 CV. La trazione è posteriore, come da tradizione per le sportive classiche.
La produzione sarà estremamente limitata: circa 30 esemplari all’anno, assemblati a mano nello stabilimento dell’azienda in Piemonte. Ogni vettura sarà altamente personalizzabile secondo le richieste del cliente. Il prezzo? Ancora riservato, ma ci si aspetta che si collochi in una fascia decisamente alta, coerente con l’esclusività del progetto.