Dazi USA auto, il ministro Urso all'UE: bisogna sospendere il Green Deal
Il settore auto è stato il più colpito dai dazi americani e quindi serve sospendere le regole che porteranno alo stop alla vendita delle nuove auto endotermiche nel 2035
Il Green Deal deve essere fermato o quanto meno deve essere sospeso alla luce anche dell'istituzione dei nuovi dazi americani del 25% sulle auto prodotte al di fuori del Paese. Questa, in sintesi, è la posizione del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, durante un suo intervento al Senato.
Chiediamo l'immediata sospensione di quelle regole del Green Deal che hanno portato al collasso l'industria delle auto, peraltro la più colpita dai nuovi dazi americani. Chiediamo di realizzare un immediato shock di deregulation che liberi da lacci e lacciuoli le imprese europee.
LE AUTO IL SETTORE PIÙ COLPITO
Insomma, c'è chi rilancia con contro dazi e chi, invece, propone di fermare il Green Deal per salvaguardare il settore delle auto, già in difficoltà e che adesso dovrà vedersela anche con i dazi americani che andranno a pesare moltissimo su diverse case automobilistiche. L'industria auto è del resto una delle colpite dalla guerra commerciale voluta dal presidente americano.
Per questo, il ministro Urso, rispondendo al question time in Senato, ha chiesto che il Green Deal venga fermato. Ricordiamo che regole del Green Deal porteranno anche allo stop della vendita delle nuove auto endotermiche nel 2035. Regole definite dalla premier Meloni "ideologiche" e "non condivisibili sul settore automotive" e che sono paragonabili a "dazi autoimposti". Il ministro Urso va poi avanti e aggiunge:
Chiediamo l'introduzione del principio del buy European, speculare al buy American e la preferenza in ogni appalto pubblico del made in Europe cosi' da incentivare gli investimenti produttivi in Europa.
Per il ministro delle Imprese e del Made in Italy serve quindi fermare il Green Deal, una posizione, in realtà, non propriamente nuova visto che sappiamo bene che il Governo italiano è sempre stato molto critico con l'Unione Europea sulla strada che porterà all'elettrificazione del mondo dei trasporti.
