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Crisi auto: ContiTech (Continental) chiuderà alcuni stabilimenti in Germania

Il tutto rientra nel piano di ristrutturazione del Gruppo Continental

Crisi auto: ContiTech (Continental) chiuderà alcuni stabilimenti in Germania
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 3 feb 2025

La crisi dell'auto in Europa ed in particolare in Germania sta purtroppo portando diverse aziende di questo settore ad entrare in difficoltà. Negli ultimi mesi abbiamo visto diversi annunci legati a fallimenti, licenziamenti e chiusura di fabbriche. Adesso è il turno della divisione ContiTech di Continental che chiuderà alcuni impianti in Germania.

CROLLO DEGLI ORDINI

Il Gruppo sta valutando la possibilità di tagliare più di 7.000 posti di lavoro nell'ambito di un piano di ristrutturazione a cui sta lavorando da oltre un anno, con l'obiettivo di risparmiare 400 milioni di euro all'anno a partire dal 2025. In particolare, ContiTech prevede di chiudere tre stabilimenti in Germania – Bad Blankenburg (Turingia), Stolzenau (Bassa Sassonia) e Moers (Renania Settentrionale-Vestfalia) – e la sospensione nella doppia sede di Frohburg e Geithain, in Sassonia.

Anche la produzione nello stabilimento di Hannover-Vahrenwald dovrebbe concludersi nella prima metà del 2026 ed essere trasferita nella Repubblica Ceca, mentre le attività presso il sito di Amburgo saranno ridotte. Le misure impatteranno su circa 580 posti di lavoro su 11.000 in Germania.

Philip Nelles, membro del consiglio esecutivo di Continental e responsabile della divisione ContiTech ha evidenziato che queste decisioni molto difficili sono il frutto dell'attuale situazione, con i continui e persistenti cali della domanda.

Con queste misure, rispondiamo ai cambiamenti di mercato dei nostri clienti, in particolare al calo forte e persistente della domanda. I dolorosi passi che stiamo intraprendendo sono necessari per riposizionare l'azienda verso una crescita economica sostenibile. Data l'attuale congiuntura economica sfavorevole e il ritmo accelerato della trasformazione tecnologica, dobbiamo agire ora per salvaguardare il nostro futuro e portare avanti il nostro riallineamento strategico. Ci impegniamo a strutturare le misure nel modo più responsabile sotto il profilo sociale, offrendo a quanti più dipendenti possibile l'opportunità di trasferirsi in altre aree dell'azienda.

Una scenario, dunque, sempre più difficile. L'industria auto europea, compresa la filiera, è sempre più sotto pressione e quindi sarà fondamentale il piano di rilancio che emergerà dal Dialogo Strategico che l'UE ha avviato con il settore. Discussione da cui emergerà un piano che sarà illustrato all'inizio del mese di marzo.

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