Ddl concorrenza: via libera alla riforma delle autostrade
Nuovo modello tariffario e nuovo sistema delle concessioni

Negli ultimi giorni si sta parlando molto dell'entrata in vigore del nuovo codice della strada. In realtà, di recente il Senato ha approvato il disegno di legge d'iniziativa governativa denominato "Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2023" (Ddl Concorrenza) che include diverse novità tra cui anche il riordino delle concessioni autostradali che era stato voluto fortemente dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini.
NUOVO MODELLO TARIFFARIO
Una delle più importanti novità riguarda l'introduzione di un nuovo modello tariffario. Per la prima volta una parte dei pedaggi non entrerà nelle casse dei grandi gruppi di concessionari, anche internazionali, ma allo Stato. La novità sarà introdotta per le concessioni in scadenza nel 2025. Il nuovo modello prevede di distinguere la tariffa in tre componenti: la componente tariffaria e di gestione (di competenza del concessionario); la componente tariffaria di costruzione (di competenza del concessionario); la componente tariffaria per oneri integrativi (di competenza dell’ente concedente, il cosiddetto extragettito), finalizzata al recupero dei finanziamenti pubblici concessi per la realizzazione del sistema infrastrutturale a pedaggio.
I fondi derivanti da questo nuovo modello tariffario saranno poi utilizzati per realizzare gli investimenti autostradali, compresa la messa in sicurezza della viabilità locale di adduzione, senza incrementare i pedaggi. Le risorse, nello specifico, saranno usate per un fondo apposito dedicato agli investimenti sulla rete autostradale e uno per le concessioni, entrambi sotto la gestione del ministero dei Trasporti.
Ma non è finita qui perché con l'approvazione del Ddl concorrenza c'è anche un nuovo sistema delle concessioni di cui abbiamo già parlato in passato. Il nuovo modello prevede che le future concessioni non dovranno superare di regola i 15 anni. Per le concessioni in essere, si mantengono le regole esistenti e si prevedono scadenze tassative per la revisione del PEF (piano economico finanziario).
Le concessioni saranno sempre affidate dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti tramite una gara pubblica, a parte in specifici casi in cui sarà permesso l'affidamento diretto o "in house", cioè a società di gestione pubblica.