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Bosch: a rischio fino a 10.000 posti di lavoro in Germania

Bosch continua la sua opera di ridimensionamento ricorrendo ai tagli del personale. Il risultato è che ci sarebbero fino a 10.000 posti di lavoro a rischio nella sola Germania.

Bosch: a rischio fino a 10.000 posti di lavoro in Germania
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Giuseppe Cutrone
Giuseppe Cutrone
Pubblicato il 12 dic 2024

I piani di ridimensionamento del personale applicati dalla Bosch per far fronte della crisi del settore automobilistico potrebbero mettere a rischio da 8.000 a 10.000 posti di lavoro in Germania. La stima arriva da Frank Sell, vicepresidente del consiglio di sorveglianza del gruppo nonché dirigente del consiglio di fabbrica della divisione Mobility Solutions.

Come altre aziende del settore, Bosch è alle prese infatti con un drastico calo della domanda di componenti per auto a cui si è aggiunta una diffusione delle auto elettriche più lenta rispetto a quanto previsto. Come se ciò non bastasse, la situazione è stata resa ancora più problematica dalla forte concorrenza cinese, che vede ormai l'Europa come un perfetto terreno di conquista soprattutto alla luce dell'indebolimento dei costruttori e dei fornitori locali.

Per quanto riguarda Bosch, l'azienda ha già annunciato il mese scorso il taglio di 5.500 posti e la riduzione delle ore lavorative in diversi stabilimenti dando la "colpa" di questa situazione alla debole richiesta sul mercato di sistemi intelligenti di assistenza alla guida e delle tecnologie per la guida autonoma.

 

 

LE DIFFICOLTÀ DELL’INDUSTRIA TEDESCA

Bosch è il più grande fornitore al mondo per fatturato e impiega circa 135.000 dipendenti nella sola Germania. Nonostante le dimensioni del gruppo, la crisi si sta facendo sentire e, come sempre capita, la strada scelta dalla dirigenza è quella dei licenziamenti.

A tal proposito ha parlato Stefan Grosch, membro del consiglio d'amministrazione di Bosch e responsabile delle risorse umane. Il manager ha affermato che i tagli sono necessari per far rimanere l'azienda competitiva in un settore in sofferenza, per poi aggiungere che il consiglio di sorveglianza di riunirà venerdì e che l'obiettivo resta quello di effettuare i licenziamenti in modo socialmente responsabile.

Ricordiamo che Bosch è solo uno dei protagonisti dell'automotive europeo colpito da una crisi che non sta risparmiando nessuno, soprattutto in Germania. Al gruppo Volkswagen, alle prese con la possibile chiusura di tre stabilimenti in patria, si aggiungono infatti anche le difficoltà di aziende come ZF, Schaeffler e Continental, per non parlare delle centinaia di piccoli fornitori il cui futuro appare in questo momento più incerto che mai.

 

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