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Benzinai pronti allo sciopero, il 14 novembre si decide

Convocato un incontro dei gruppi dirigenti di Faib-Fegica-Figisc/Anisa

Benzinai pronti allo sciopero, il 14 novembre si decide
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 11 nov 2024

Il 14 novembre si preannuncia una data molto importante perché potrebbe essere proclamato uno sciopero dei benzinai. Infatti, per questa giornata è convocato un incontro dei gruppi dirigenti di Faib-Fegica-Figisc/Anisa.

La nota stampa è molto chiara e si legge che all’ordine del giorno c'è la calendarizzazione di una prima chiusura degli impianti su strade ed autostrade contro la diffusione indiscriminata degli appalti e la precarizzazione del settore. Dunque, tra pochi giorni capiremo se le associazioni di categoria decideranno di convocare uno sciopero.

LE RIVENDICAIZONE DELLA CATEGORIA

Faib-Fegica-Figisc/Anisa hanno espresso molto chiaramente la loro posizione sui motivi di questa convocazione e della possibilità che possa essere convocato uno sciopero dei benzinai.

È finalmente chiaro a tutti che i petrolieri – Eni in testa-, violando le leggi approvate dal Parlamento Italiano, stanno portando il settore alla deriva ed alla completa precarizzazione un’intera Categoria con l’introduzione, su larga scala, di contratti di appalto di un anno, senza diritti e senza riconoscimenti per chi svolge un servizio essenziale alla mobilità. L’obiettivo, apertamente dichiarato, è quello di muoversi a loro piacimento sostituendo – senza giustificazione – i Gestori con “appaltisti” impiegati al loro posto sugli impianti: appaltisti costretti, da un sistema perverso di precariato, ad accettare qualsiasi ricatto per non essere espulsi definitivamente. I “benzinai” sono solo l’ultimo segmento nel quale la fantasia di avidi industriali si è esercitata: dopo i call center ed il sistema di appalti e sub-appalti nella logistica, nella distribuzione e nell’edilizia ora arriva anche questa Categoria – capillarmente presente nel territorio con un servizio insostituibile – alla quale viene riservato lo stesso trattamento.

Faib-Fegica-Figisc/Anisa chiedono sostanzialmente  il rispetto di Leggi vigenti che il Parlamento ha emanato e delle quali le Organizzazioni di Categoria hanno ripetutamente chiesto – agli organi civili e militari preposti alla vigilanza – di verificarne il rispetto. Purtroppo senza alcun risultato.

Lo stesso Parlamento italiano ha approvato, all’unanimità ad ottobre dello scorso anno, tre risoluzioni, con le quali – maggioranza ed opposizione – hanno chiesto che finalmente si procedesse al riordino del settore, nel rispetto delle norme. Anche il Governo ha ponderato come il primo approccio avuto al tema non rispondesse alle necessità del Paese e dei lavoratori impegnati nel settore: per questo ha disposto un ulteriore approfondimento del testo del ddl di riforma già approdato al Consiglio dei Ministri.

Le associazione di categoria ribadiscono che non si può, impunemente violare la Legge e proporre o immaginare una “riforma del settore” – anche in virtù della decarbonizzazione in atto – che accolga solo le istanze dei petrolieri (che hanno maturato negli ultimi anni superprofitti da capogiro), a danno dei consumatori e dei Gestori.

Il 14 novembre, capiremo quindi che direzione Faib-Fegica-Figisc/Anisa decideranno di prendere.

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