Cerca

Olimpiadi 2028, Los Angeles punta su un’edizione "senza auto"

La città californiana ha deciso di cogliere l’occasione delle Olimpiadi per riprogettare completamente la propria mobilità, favorendo i mezzi pubblici alle auto private

Olimpiadi 2028, Los Angeles punta su un’edizione "senza auto"
Vai ai commenti 87
Giulia Favetti
Giulia Favetti
Pubblicato il 13 ago 2024

Domenica sera si sono ufficialmente concluse le Olimpiadi di Parigi, con la capitale francese che ha passato la torcia olimpica oltre oceano, affidandola (simbolicamente) a Los Angeles, scelta per ospitare la prossima edizione.

Karen Bass, sindaca della Città degli Angeli, un paio di giorni prima della cerimonia ha annunciato che la metropoli californiana intende cogliere l’occasione dei giochi internazionali per ripensare la propria mobilità, favorendo i mezzi pubblici alle auto private.

Il piano è piuttosto ambizioso, al punto che alcuni hanno iniziato a parlare di “giochi senza auto”; la prima cittadina, prendendo il testimone per le prossime Olimpiadi, ha dichiarato:

Stiamo già lavorando per creare posti di lavoro espandendo il nostro sistema di trasporto pubblico in modo da avere dei giochi senza auto. E questa è un'impresa a Los Angeles, perché siamo sempre stati innamorati delle nostre auto, ma stiamo già lavorando per garantire che possiamo costruire una Los Angeles più verde.

LA RIVINCITA DELLA CITTA’ DEGLI ANGELI SU GM&SOCI

Il progetto di Bass per un’edizione olimpica “car free” e per una mobilità urbana fortemente orientata al trasporto pubblico, non è solo una scelta green, volta a contrastare il cambiamento climatico e migliorare (sensibilmente) la qualità della vita dei cittadini, ma anche una rivalsa nei confronti di General Motors, la Firestone Tires, la Standard Oil, Phillips Petroleum e Mack Trucks.

Per capire il peso storico e sociale che dell’iniziativa (lanciata dall’ex sindaco Eric Garcetti nel 2017, quando L.A. si aggiudicò l’edizione 2028 delle Olimpiadi) dobbiamo tornare indietro di quasi 100 anni, ovvero nel 1930.

Un secolo fa Los Angeles era già una città molto popolosa, ma con pochissime auto private; la maggior parte dei cittadini preferiva utilizzare il trasporto pubblico, efficiente ed affidabile con 2.500 km di rete tranviaria che collegava ognuna delle cinquanta comunità urbane, raggruppate in quattro contee.

Per spostarsi nel centro di L.A. residenti e turisti potevano contare sulle Yellow Cars, mentre per muoversi fra le periferie c’erano le Red Cars; la rete di trasporto pubblico era “semplicemente” troppo efficiente per rendere necessario l’acquisto di una vettura privata, ed è qui che entrano in scena General Motors, Firestone Tires, Standard Oil, Phillips Petroleum e Mack Trucks.

Le società lavorano di concerto ed acquistano le reti tramviarie, sostituendole con mezzi su gomma (autobus soprattutto, con l’ultima corsa in tram datata al 1961) andando a modificare inevitabilmente la viabilità della città, che iniziò a prevedere strade più grandi per permettere la circolazione dei veicoli.

Gli autobus non sono però veloci come i tram, quindi sempre più cittadini decidono di acquistare un’auto: le strade si allargano ancora, perché i mezzi su gomma aumentano. In parallelo, aumentano anche il traffico, gli incidenti, lo smog, le malattie respiratorie (dobbiamo aspettare il 2019, col Covid e lo smartworking, per poter immaginare nuovamente una Los Angeles senza auto).

Il passaggio dal trasporto pubblico alla dimensione privata si estense a macchia d'olio, imitato anche da altre grandi città (e ad oggi non ancora abbandonato) modificando il tessuto sociale e le politiche americane, con gli esponenti politici che, nelle loro campagne elettorali, tengono sempre debitamente conto dell'industria dell'automotive.

IL CAMBIO DI PARADIGMA E L’OCCASIONE DELLE OLIMPIADI

Come accennato, Los Angeles è stata scelta quale città ospitante delle Olimpiadi 2028 nel 2017; la nomina ha messo in moto il meccanismo di riprogettazione della mobilità cittadina, che si articola su diverse iniziative.

Nonostante gli sforzi di GM & soci, la metropoli californiana mantiene ancora una discreta rete metropolitana (sebbene, confrontandola con quella di Parigi, appaia chiaro che molto lavoro dovrà essere fatto), che nelle previsioni della sindaca Bass sarà il punto di partenza per la nuova mobilità urbana, che inizia coinvolgendo la cittadinanza, portandola a preferire la metro all’auto, invertendo la forma mentis adottata negli ultimi decenni.

La prima cittadina, come il suo predecessore sta investendo nell’aumento delle fermate e delle linee della metro, in modo da riportare il trasporto pubblico di Los Angeles al livello qualitativo dello scorso secolo.

Per finanziare questi progetti, la Pubblica Amministrazione utilizzerà parte dei fondi di due iniziative elettorali, Measure R e Measure M, entrambe approvate con ampi margini, che raccolgono la loro liquidità dalle tasse versate dagli esercenti (i primi a aumentare i profitti quando la gente si sposta a piedi).

Secondo le previsioni verranno raccolti nei prossimi anni oltre 100 miliardi di dollari, ovvero fondi sufficienti a riparare e/o ampliare la rete di trasporto pubblico.

Curiosamente, la storia di Los Angeles e di come la sua rete di trasporto pubblico venne smantellata da alcune società private, è stata raccontata (con qualche modifica) nel fim cult degli anni '80 Chi ha incastrato Roger Rabbit?.

Emblematica (e non casuale) fu la battuta del detective Eddie Valiant:

Andare in città in auto? Che stupidata! Perché, se puoi prendere il tram?

Ti potrebbe interessare:
Commenti Regolamento