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Autovelox, pubblicato il decreto: ecco come cambiano le regole

Ecco come cambiano le regole dell'utilizzo degli autovelox

Autovelox, pubblicato il decreto: ecco come cambiano le regole
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 29 mag 2024

La stretta sugli autovelox promessa dal ministro Matteo Salvini è arrivata. Nella serata di ieri, in Gazzetta Ufficiale è stato infatti pubblicato il decreto che va a disciplinare le modalità di collocazione e uso dei dispositivi di rilevamento a distanza dei limiti di velocità. L'obiettivo, come più volte sottolineato dallo stesso ministro, è quello di garantire un utilizzo degli autovelox conforme alle esigenze di sicurezza della circolazione, prevenire gli incidenti e tutelare gli utenti della strada. Possiamo leggere nel testo:

Il presente decreto definisce le modalità di collocazione delle postazioni di controllo ove sono installati i dispositivi e i sistemi di misurazione delle violazioni delle norme di comportamento di cui all'art. 142 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, nonché le modalità d'uso di tali dispositivi e sistemi.

LE PRINCIPALI NOVITÀ

Dunque, quali sono le principali novità che introduce la riforma sull'utilizzo degli autovelox? Lo spiega direttamente il Ministero delle Infrastrutture e Dei Trasporti.

Innanzitutto, i tratti di strada su cui gli autovelox potranno essere utilizzati dovranno essere individuati con un provvedimento del prefetto e segnalati almeno 1 km prima fuori dei centri abitati.

Dunque, i Comuni non potranno decidere in autonomia dove collocare i dispositivi per il rilevamento della velocità. In ogni caso, come specificato all'interno del decreto, sulle strade "extraurbane secondarie, urbane di scorrimento, urbane di quartiere, urbane ciclabili, locali urbane ed extraurbane, itinerari ciclopedonali urbani ed extraurbani", le postazioni di controllo potranno essere collocate solo in tratti stradali dove ricorrono alcune condizioni specifiche quali: elevato livello di incidentalità, impossibilità di contestare immediatamente la violazione e velocità dei veicoli in transito mediamente superiore ai limiti consentiti.

Inoltre, per evitare un'eccessiva proliferazione di sanzioni, spesso anche oggetto di contenzioso, viene fissata per la prima volta la distanza minima che deve intercorrere tra un dispositivo e l’altro (progressiva per tipo di strada).

 

Il decreto stabilisce che non si potranno utilizzare autovelox dove esiste un limite di velocità eccessivamente ridotto: inferiore a 50 km/h, nelle strade urbane; per le extraurbane solo nel caso in cui il limite di velocità imposto non sia ridotto di più di 20 km/h rispetto a quello previsto dal codice per quel tipo di strada. Per esempio, spiega il ministero, se il limite è di 110 km/h, il dispositivo può essere utilizzato solo se il limite è fissato ad almeno 90 km/h ma non per limiti inferiori.

Infine, il decreto precisa che l’utilizzo di dispositivi a bordo di un veicolo in movimento è consentito solo se c’è la contestazione immediata, altrimenti dovranno essere scelte postazioni fisse o mobili, debitamente visibili.

UN ANNO DI TEMPO PER ADEGUARSI

Per gli autovelox installati prima della pubblicazione del decreto e non conformi alle nuove disposizioni ci saranno 12 mesi di tempo per l'adeguamento. In caso contrario saranno disinstallati.

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