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Parigi, stangata sui parcheggi per i SUV ma il referendum è un flop

La scelta di Parigi potrebbe essere seguita anche da altre grandi città

Parigi, stangata sui parcheggi per i SUV ma il referendum è un flop
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 8 feb 2024

Stangata in arrivo per chi parcheggerà un SUV o una vettura sopra un certo peso, a Parigi. Infatti, il referendum voluto dal sindaco Anne Hidalgo che si è svolto la scorsa domenica ha dato un risultato chiaro: il 54,55% ha detto si al quesito sulla "creazione di una tariffa specifica di sosta per le auto individuali pesanti, ingombranti, inquinanti".

Il risultato del referendum, però, ha sollevato non poche polemiche. Infatti, delle quasi 1,4 milioni di persone che avevano diritto al voto, hanno votato solamente in 78.121. Insomma, l'affluenza alle urne è stata di circa il 5,7%.

  • Voto “favorevole”: 42.415 elettori pari al 54,55% dei voti espressi
  • Voto “Contro”: 35.340 elettori pari al 45,45% dei voti espressi
  • Numero di schede bianche e non valide: 366

Un quorum minimo, però, non era previsto e quindi il risultato, per quanto molto discutibile, è vincolante. Questo significa che le vetture messe nel mirino dall'amministrazione comunale di Parigi arriveranno a pagare fino a 18 euro all'ora. La consultazione mirava a rispondere a diverse questioni di sicurezza, condivisione dello spazio pubblico e inquinamento. In particolare, da Parigi fanno sapere che negli ultimi anni è aumentata la dimensione delle auto che circolano all'interno della città a causa del successo che hanno avuto i modelli SUV. Vetture che hanno iniziato ad occupare sempre più spazio sulle strade, sui marciapiedi e negli spazi pubblici in generale. Inoltre, a causa delle loro dimensioni, i SUV sono anche più pericolosi per i pedoni.

Per una migliore condivisione dello spazio pubblico a Parigi, per ridurre l'inquinamento e ridurre gli incidenti, il Comune ha dunque deciso di indire questo referendum.

Quindi, come cambierà la sosta? A quanto pare, sarà modificata la tariffa per i non residenti, cioè ai proprietari non parigini di vetture endotermiche o ibride plug-in di peso pari o superiore a 1,6 tonnellate o di un veicolo elettrico di oltre le due tonnellate. Pare che il rincaro riguarderà anche i residenti al di fuori della loro zona di parcheggio residenziale. Il costo del parcheggio salirà a 18 euro per la prima ora nei distretti più centrali e a 12 euro nel resto della città. Sono inoltre previste esenzioni per personale sanitario, tassisti nei loro parcheggi dedicati e artigiani.

Non è la prima volta che il Comune di Parigi si affida allo strumento del referendum per decidere modifiche che riguardano la mobilità cittadina. Pensiamo, per esempio, a quello sulla cancellazione dei servizi legati ai monopattini in sharing.

SEGUIRANNO L’ESEMPIO ANCHE ALTRE CITTÀ?

Il risultato del referendum potrebbe essere preso da esempio anche da altre grandi città per limitare la presenza dei SUV. Per esempio, l'idea di un extra costo per il parcheggio dedicato ai SUV piace a Tommaso Gorini e Francesca Cucchiara, capigruppo dei Verdi a Milano.

Guardiamo con grande interesse a queste iniziative e siamo al lavoro su una proposta per chiedere di introdurre una misura simile anche a Milano.

Milano seguirà Parigi? Una proposta potrebbe arrivare ma pare che il sindaco Sala abbia espresso diverse riserve, soprattutto sul modo in cui è stata decisa la nuova misura in Francia.

Trovo assurdo che il 5% dei cittadini possano decidere per tutti. Allora decide il sindaco, la sua Giunta, che è stata votata per questo. L'ho detto anche alla mia collega Hidalgo: non mi piace il fatto che anche nel referendum precedente, che era quello sui monopattini, abbia votato l'8%. Adesso il 5%. Chi fa politica deve prendersi le sue responsabilità.

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