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Mercato auto Italia, attesa per i nuovi incentivi. Serve un'attuazione immediata

I benefici della nuova struttura degli incentivi rischiano di essere spazzati via se non si passa subito dall’annuncio all’effettiva attuazione

Mercato auto Italia, attesa per i nuovi incentivi. Serve un'attuazione immediata
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 3 gen 2024

Il Governo ha annunciato già da un po' di tempo che per il 2024 la struttura degli incentivi sarà modificata. Il nuovo Ecobonus di cui abbiamo già parlato più volte, però, potrebbe non arrivare rapidamente tanto che il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha convocato per il primo febbraio un tavolo automotive dedicato. In questo appuntamento, si legge in una nota, sarà illustrato il nuovo piano degli incentivi per il settore automotive.

L'attesa per i nuovi incentivi preoccupa UNRAE e Motus-E che temono un rallentamento o addirittura una paralisi del mercato auto italiano nei prossimi mesi.

RISCHIO CAOS E PARALISI

Da una parte ci sono le concessionarie che ancora non hanno informazioni precise da fornire ai clienti e non sanno nemmeno quando sarà disponibile la piattaforma da cui accedere per i nuovi incentivi. Dall'altra parte ci sono i clienti che ovviamente attenderanno l'entrata in vigore del nuovo Ecobonus prima di procedere all'acquisto di una nuova vettura. Insomma, le vendite rischiano di rallentare molto fino a che non se ne saprà di più. Il Presidente di UNRAE, Michele Crisci, ha commentato:

Alla luce dei tempi burocratici di approvazione e ratifica da parte delle istituzioni coinvolte e della necessità di aggiornare la Piattaforma Invitalia, è molto forte e preoccupante il rischio che i nuovi incentivi non siano operativi in tempi brevi, situazione che porterebbe a un ulteriore rallentamento o alla paralisi del mercato.

Per Crisci, inoltre, il nuovo Ecobonus non basta in quanto è importante prevedere anche una revisione del regime fiscale delle auto aziendali in uso promiscuo.

I Decreti attuativi della Delega Fiscale rappresentano un’occasione immediata per prevedere una revisione del regime fiscale delle auto aziendali in uso promiscuo, agendo su detraibilità IVA e deducibilità dei costi in funzione delle emissioni di CO2 e riducendo il periodo di ammortamento a 3 anni. Ciò favorirebbe il rilancio di un settore utile anche ad un accelerato rinnovo del parco, considerato il veloce ricambio dei veicoli aziendali.

Per il segretario generale di Motus-E, Francesco Naso, i benefici della nuova struttura degli incentivi rischiano di essere spazzati via se non si passa subito dall’annuncio all’effettiva attuazione.

Il 2024 può e deve essere l’anno del cambio di passo per il mercato auto italiano, ma in questo momento c’è grande apprensione tra gli attori della filiera e tanta confusione tra i cittadini. Purtroppo all’annuncio della rimodulazione degli incentivi auto non è seguita una tempestiva formalizzazione della disponibilità delle risorse, il che rischia da un lato di creare il caos tra gli operatori, che non hanno ancora informazioni sulla nuova piattaforma per l’ecobonus, e dall’altro di paralizzare il mercato, perché i potenziali acquirenti sono naturalmente portati ad attendere le nuove agevolazioni prima di decidere come muoversi.

Anche se non mancano alcune criticità, come il permanere di un cap di prezzo per le auto elettriche incentivabili incomprensibilmente più basso di quello delle ibride plug-in la riformulazione degli incentivi, a quanto si apprende, porterà con sé elementi di miglioramento importanti, dall’aumento del differenziale tra il bonus per le auto elettriche e quelle endotermiche – che pure resta un unicum italiano – al potenziamento del canale delle flotte aziendali. Tuttavia, come già osservato nel recente passato, i benefici di un incentivo rischiano di essere spazzati via se non si passa subito dall’annuncio all’effettiva attuazione. Siamo fiduciosi che il Governo abbia la piena contezza della situazione e che possa intervenire in tempi rapidi per evitare una pericolosissima paralisi del mercato.

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