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Carburanti, il cartello dei prezzi medi deve rimanere esposto ma vuoto

Il Tar ha annullato il Decreto Ministeriale ma non la Legge che ha istituito il Cartello del prezzo medio dei carburanti

Carburanti, il cartello dei prezzi medi deve rimanere esposto ma vuoto
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 14 nov 2023

Pochi giorni fa, il Tar del Lazio aveva annullato il decreto con il quale il Ministero delle Imprese e del Made in Italy il 31 marzo aveva introdotto l'obbligo di esposizione del cartello con i prezzi medi dei carburanti. Il Tar aveva dunque accolto il ricorso presentato da Fegica (Federazione Gestori Impianti Carburanti e Affini), Figisc (Federazione Italiana Gestori Impianti Stradali Carburanti) e da alcuni esercenti.

Addio al cartello? A quanto pare non proprio.

CARTELLO SI MA VUOTO

Fegica, Figisc ed Anisa, dopo aver consultato i legali, hanno voluto indicare i comportamenti che devono tenere i Gestori a seguito della sentenza. A quanto pare, il Tar ha annullato il Decreto Ministeriale ma non la Legge che ha istituito il cartello del prezzo medio dei carburanti.

Il Gestore deve quindi mantenere il cartello ma privo di alcuna indicazione e quindi vuoto.

Posto che il Tar ha annullato il Decreto Ministeriale ma ovviamente non la Legge che ha istituito il Cartello del Prezzo Medio ( Regionale per gli impianti di viabilità ordinaria, Nazionale per le Autostrade) il Gestore deve mantenere il cartello stesso ( che in realtà è stato installato dal titolare dell’impianto e pertanto non potrebbe essere rimosso a libera scelta del Gestore stesso ) ma tale cartello deve essere privo di qualsiasi cifra e cioè vuoto.

Questo in quanto il Decreto annullato prevedeva un aggiornamento quotidiano e la decorrenza di tale obbligo dal 1° agosto 2023. Obblighi pertanto che sono attualmente decaduti in fatto e in diritto. Cosi come sono decadute le relative sanzioni legate al mancato aggiornamento. Nessuna autorità di vigilanza quindi potrebbe in questi giorni elevare i relativi verbali in merito.

Fegica, Figisc ed Anisa aggiungono che rimangono in vigore tutte le altre norme in materia di comunicazione dei prezzi all’Osservatorio del MIMIT e di esposizione di tutti gli altri cartelli sulle modalità di vendita e sui prodotti speciali.

Per quanto riguarda, invece, il ricorso che il Governo intende portare avanti, le federazioni evidenziano che il Consiglio di Stato "potrebbe assumere una decisione in merito in un periodo abbastanza lungo, il che lascerebbe al momento un vuoto normativo. Inoltre, un eventuale nuovo decreto emanato dal Governo sarebbe al momento impraticabile e soggetto a immediato blocco, dato l’appello pendente".

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