Caro carburanti, Urso: il cartello dei prezzi medi funziona. Per FIGISC no
Scontro tra il ministro Urso e il Presidente nazionale FIGISC sui motivi che hanno portato alla discesa dei costi dei carburanti

Il tema dei prezzi di benzina e diesel continua ad essere molto caldo e fonte di polemiche, soprattutto politiche. I venti di guerra che soffiano in Medio Oriente avevano fatto temere una nuova corsa al rialzo del costo dei carburanti. Per il momento, però, nonostante un aumento delle quotazioni del Brent, i prezzi alla pompa continuano progressivamente a scendere.
Sui motivi che stanno portando alla riduzione dei prezzi di benzina e diesel si è aperta, in Italia, una nuova polemica. Il motivo?
LA POLEMICA
Secondo Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, il calo dei costi è attribuibile al successo del cartello con il prezzo medio del carburante. Il ministro ha pure aggiunto che molti avevano affermato che il cartello avrebbe portato le stazioni di servizio ad uniformarsi al prezzo più alto. Invece, è accaduto esattamente il contrario.
L’esposizione del cartello con il prezzo medio del carburante ha avuto successo, perché oggi il prezzo del gasolio e della benzina é sceso a 1,9 euro al litro, ben sotto i due euro. Ci avevano detto che con l’esposizione del prezzo medio ci sarebbe stata la corsa ad uniformarsi al prezzo più alto. E’ avvenuto esattamente il contrario, la curva del prezzo é scesa verso il basso. Sostanzialmente il prezzo si é ridotto di un terzo.
Alle dichiarazioni del ministro ha subito replicato Bruno Bearzi, Presidente nazionale FIGISC, la sigla di rappresentanza dei benzinai Confcommercio, che ha sottolineato che non è certo il successo del cartello dei prezzi la causa della riduzione dei costi dei carburanti.
Con buona pace del Ministro Urso non è certo il cartello del prezzo medio ad aver fatto calare i prezzi, e non certo di ‘un terzo‘, secondo le sue affermazioni, ma di alcuni cent, spostando l’asticella da 2 euro a poco più di 1,9.
Bearzi spiega, invece, che il calo dei prezzi alla pompa è stato favorito da una serie di fattori tra cui la diminuzione delle quotazioni internazionali dei prodotti raffinati per autotrazione.
Le ragioni vanno cercate in una diminuzione delle quotazioni internazionali dei prodotti raffinati per autotrazione, peraltro ancora in una fase di volatilità a causa della situazione in Medio Oriente. Anche gli aumenti del greggio di questi giorni non hanno influito pesantemente, perché chi decide i prezzi (le compagnie, non certo i benzinai) ha scelto di tenere un profilo basso sui margini, almeno in questa fase.
Dunque, per FIGISC, sostenere che il calo dei prezzi di benzina e diesel è frutto del successo del cartello medio dei prezzi è pura narrazione propagandistica.
Il meccanismo dei prezzi funziona sulle quotazioni dei prodotti, sul tasso di cambio e sul mantenimento di un livello stabile dei costi e margini del complesso sistema distributivo. Non è un inutile pezzo di carta o di plastica, con un numero di pura astrazione statistica a determinare il mercato ed è fuorviante ed irresponsabile illudere il consumatore con questa narrazione.