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Unione Europea, stretta sugli e-fuel: dovranno essere solo 100% carbon neutral

La deroga sugli e-fuel potrebbe essere a rischio

Unione Europea, stretta sugli e-fuel: dovranno essere solo 100% carbon neutral
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 25 set 2023

La Commissione Europea sta lavorando alla deroga degli e-fuel che consentirebbe alle vetture che possono funzionare solo con questo carburante di poter essere vendute anche dopo il 2035. La deroga, ricordiamo, è il frutto di una mediazione con la Germania che ha permesso all'UE di ottenere il via libera allo stop alle endotermiche dal 2035. Di questo tema ne abbiamo parlato moltissimo in passato.

Adesso, secondo quanto riporta Reuters, la proposta di deroga della Commissione Europea sarebbe quasi pronta. Tuttavia, pare che i limiti che si intende introdurre su questo carburante sintetico siano così stringenti da rendere praticamente impossibile il loro utilizzo dopo il 2035.

In pratica, per rientrare nella deroga su cui la Commissione Europea sta lavorando, gli e-fuel dovranno essere totalmente neutrali in termini di emissioni di anidride carbonica. Questo significa che dovranno essere realizzati utilizzando un quantitativo di CO2 catturata in atmosfera pari a quello emesso dai motori durante il loro funzionamento.

Attualmente, la direttiva sulle energie rinnovabili (RED) consente di utilizzare specifici carburanti se ottengono una riduzione delle emissioni del 70% e non del 100%. A quanto pare, però, la Commissione Europea punta al 100%.

Secondo i sostenitori degli e-fuel, attualmente non è tecnicamente possibile produrre carburanti sintetici in modo completamente neutrale per il clima a causa della metodologia di calcolo delle emissioni che include alcuni del trasporto, dello stoccaggio o della distribuzione dei carburanti.

LE POLEMICHE

La bozza della deroga ha suscitato diverse reazioni negative. In particolare, la eFuel Alliance ha puntato il dito contro la Commissione Europea accusandola di non voler mantenere gli impegni presi. Inoltre, fa sapere che durante la discussione interna per decidere i parametri della deroga, c'è stata una disputa tra la DG CLIMA e la DG GROW, cioè la direzione generazione per l'Azione del clima e quella per il mercato interno.

Secondo quanto racconta la eFuel Alliance, la seconda avrebbe chiesto di concordare una riduzione delle emissioni di CO2 del 70% come prevede la direttiva sulle energie rinnovabili (posizione appoggiata dalla Germania). Invece, ha prevalso la DG CLIMA che ha alzato l'asticella al 100%.

Ovviamente non siamo ancora arrivati ad un testo definitivo e quindi sono ancora possibili modifiche. Comunque, pare evidente che un accordo non sarà raggiunto molto facilmente. In ogni caso, c'è tempo solamente fino alla fine dell'anno per raggiungere un'intesa soddisfacente per tutte le parti. Ralf Diemer, Managing Director della eFuel Alliance, spiega:

Gli e-fuel, prodotti da fonti rinnovabili, sono climaticamente neutri. Durante la combustione, viene emessa solo la CO2 catturata con il processo produttivo. La RED prevede di prendere in considerazione nel calcolo dell'anidride carbonica non solo la fase di utilizzo del veicolo, ma anche elementi del trasporto, dello stoccaggio o della distribuzione dei carburanti. 

Una riduzione delle emissioni del 100% è quindi quasi impossibile. Ciò vale per tutte le tecnologie, compresa l’elettromobilità. Fino a quando anche i trasporti e la distribuzione non sono coperti dalle energie rinnovabili, è impossibile raggiungere un obiettivo di riduzione totale delle emissioni. 

Inoltre non è comprensibile su quale base la Commissione abbia scelto il 100%. Ovviamente, non esiste nessuna valutazione d’impatto su come e quando potrebbe essere raggiunto un obiettivo del genere.

Per comprendere le reali emissioni di CO2 di un prodotto, spiega l'associazione, è fondamentale l’analisi del ciclo di vita. Tuttavia bisogna dare all’industria la possibilità di raggiungere gli obiettivi con passaggi intermedi.

Sosteniamo la volontà della UE di tener maggiormente in considerazione il lifecycle, anche se questo approccio non è stato ancora implementato in molti altri regolamenti. Tuttavia bisogna dare all’industria la possibilità di raggiungere gli obiettivi con passaggi intermedi lungo il percorso verso la neutralità climatica. Sembra che i legislatori europei perseguano condizioni quadro che potrebbero avere senso in un mondo dal 2040 in poi. L’attuale intervento normativo della Commissione, già di suo eccessivamente forte, sta bloccando i nostri obiettivi invece di perseguirli con ambizione.

Per ottobre è previsto un incontro tra i rappresentanti degli Stati membri per discutere la questione con la Commissione.

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