HVOlution, il nuovo biocarburante arriva nelle prime 50 stazioni di servizio Eni
Prodotto da materie prime di scarto e residui vegetali, e da olii generati da colture non in competizione con la filiera alimentare

Eni punta sulla "neutralità tecnologica" per arrivare a decarbonizzare il settore dei trasporti. Dunque, l'azienda intende investire su diverse tecnologie per raggiungere questo importante obiettivo. Tecnologie come, per esempio, i biocarburanti. Lo scorso novembre, Eni aveva raccontato del suo lavoro su HVO (Hydrotreated Vegetable Oil), un biocarburante che descriveva come "realizzato con il 100% di componente biogenica e prodotto in larga misura da materie prime di scarto, residui e rifiuti che derivano da processi di trasformazione di prodotti vegetali o da colture non in competizione con la filiera alimentare".
Dunque, un biocarburante che secondo l'azienda poteva essere in grado di essere utilizzato senza problemi nei motori diesel Euro 5 ed Euro 6. Adesso, Eni ha fatto sapere che il nuovo biocarburante HVOlution, il primo diesel di Eni Sustainable Mobility prodotto con il 100% di materie prime rinnovabili, è in vendita presso le prime 50 stazioni Eni in tutta Italia. Entro la fine di marzo 2023, invece, tale carburante sarà disponibile presso 150 punti vendita. Eni fa sapere che per individuare le stazioni che propongono questo biocarburante, è possibile utilizzare l'app Eni Live o il sito Enilivestation. Nessuna comunicazione ufficiale sul prezzo che, comunque, dovrebbe costare qualcosa in più del normale diesel.
Su questo nuovo prodotto, Eni afferma:
HVOlution può contribuire all’immediata decarbonizzazione del settore dei trasporti anche pesanti, tenuto conto delle emissioni allo scarico, perché utilizzabile con le attuali infrastrutture e in tutte le motorizzazioni omologate, di cui mantiene invariate le prestazioni.
BIOCARBURANTI
Questo nuovo biocarburante viene prodotto da Eni nelle raffinerie di Venezia e Gela che grazie all’investimento realizzato sin dal 2014 sono state trasformate in bioraffinerie (dalla fine del 2022 sono, evidenzia l'azienda, "palm oil free"). Per il nuovo carburante, Eni utilizza la tecnologia proprietaria Ecofining che consente di trattare materie prime vegetali di scarto e olii non edibili per produrre biocarburante HVO di cui Eni Sustainable Mobility è il secondo produttore in Europa.
HVOlution è un biocarburante composto al 100% da HVO puro. L'azienda aggiunge che prima di iniziare la sua commercializzazione presso le stazioni di servizio, l’HVO in purezza è stato utilizzato da diversi clienti su mezzi come quelli per la movimentazione dei passeggeri a ridotta mobilità in ambito aeroportuale e sui veicoli commerciali per la logistica. L'azienda consiglia di verificare la compatibilità sul libretto di uso e manutenzione del veicolo (il carburante è identificato come EN 15940 XTL, qui la scheda tecnica). Inoltre, Eni sottolinea che addizionato al gasolio, dal 2016 il biocarburante HVO è presente al 15% nel prodotto Eni Diesel +, disponibile in oltre 3.500 stazioni di servizio in Italia. Stefano Ballista, amministratore delegato di Eni Sustainable Mobility, ha commentato:
Il biocarburante puro HVOlution ha un ruolo fondamentale perché già da oggi può dare un contributo importante alla decarbonizzazione della mobilità, anche del trasporto pesante. Questo prodotto arricchisce l’offerta nelle stazioni di servizio, affiancandosi all’attuale proposta di prodotti low-carbon, come le ricariche elettriche, e di servizi per le persone in mobilità: obiettivo di Eni Sustainable Mobility è integrare gli asset industriali e commerciali lungo tutta la catena del valore, dalla disponibilità della materia prima fino alla vendita di prodotti decarbonizzati al cliente finale.