Benzina e diesel, i prezzi calano ma da dicembre si riduce il taglio delle accise
A dicembre fare un pieno di benzina o diesel costerà di più

I prezzi dei carburanti sono in calo. Si tratta di una buona notizia. Tuttavia, come sappiamo, da dicembre scatterà la riduzione del taglio delle accise voluta dal Governo Meloni. Ne abbiamo già parlato ampiamente e sappiamo che su benzina e diesel, il taglio delle accise passerà da 30,5 centesimi di euro a 18,3 centesimi di euro. Dunque, molto presto fare un pieno di carburante costerà di più. Una decisione che ha fatto molto discutere e che è stata bocciata dalle associazioni dei consumatori.
Per esempio, Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, sull'imminente rincaro, ha commentato:
La decisione del Governo Meloni di tagliare lo sconto sulle accise da 25 a 15 cent al litro (+ IVA), che comunque inciderà su una famiglia che fa 2 pieni da 50 litri al mese per 146 euro e 40 cent su base annua, una stangata di cui gli italiani farebbero volentieri a meno, resta una scelta sconsiderata, anche perché un aumento dei prezzi dei carburanti, indipendentemente dal loro livello attualmente basso, avrà comunque effetti nefasti sull'inflazione, anche se il Governo non ha modificato il regime per gli autotrasportatori.
Proprio per tutto questo, Dona chiede che il Governo faccia un passo indietro.
QUANTO COSTERÀ UN PIENO DI CARBURANTE?
Secondo i dati comunicati oggi da Quotidiano Energia. In modalità self, il prezzo medio della benzina è pari a 1,650 euro al litro, mentre in modalità servito è di 1,801 euro al litro. Invece, il prezzo medio del diesel in modalità self è pari a 1,733 euro al litro che sale a 1,885 euro al litro in modalità servito.
Dunque, a partire da dicembre, la benzina in modalità self arriverà vicina alla soglia di 1,8 euro al litro e dovrebbe superare quota 1,9 euro al litro in modalità servito. Per il diesel in modalità self il prezzo medio si attesterà oltre quota 1,85 euro al litro. In modalità servito, invece, si andrà a sfondare probabilmente quota 2 euro al litro (parliamo sempre di prezzi medi nazionali).
L'andamento del prezzo dei prossimi giorni poi dipenderà dal mercato e su questo tema Massimiliano Dona lancia un'allarme. Infatti, se a novembre il taglio della produzione di 2 milioni di barili di petrolio al giorno dei Paesi Opec+ non ha avuto conseguenze a causa di una serie di fattori economici ed internazionali, rimane l'incognita su quanto sarà deciso nella prossima riunione Opec+ del 4 dicembre e sugli effetti che ci saranno rispetto alle decisioni sul petrolio russo.
Il dato certo è che dicembre 2022 partirà con un rialzo dei costi per un pieno di carburante. Per il 2023, invece, nulla è ancora deciso e non sappiamo se il taglio delle accise, anche in forma ridotta, sarà ulteriormente prolungato. Tutto dipenderà dalle prossime iniziative del Governo Meloni.
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