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L'Europa ha bisogno di 65 milioni di punti di ricarica entro il 2035

Per gestire il crescente aumento delle auto elettriche serviranno molti più punti di ricarica in Europa.

L'Europa ha bisogno di 65 milioni di punti di ricarica entro il 2035
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 11 feb 2022

La crescita della rete di ricarica è un tema molto discusso negli ultimi tempi. Da più parti si chiede che l'Unione Europea predisponga un piano ambizioso per consentire un'espansione rapida di questa infrastruttura che sarà fondamentale per sostenere la diffusione delle auto elettriche. Sul tema dell'infrastruttura di ricarica arriva un interessante rapporto realizzato da Ernst & Young ed Eurelectric che parla anche degli impatti sulla rete elettrica.

La rete elettrica rimarrà stabile nonostante la crescita esponenziale del mercato dei veicoli elettrici e le elevate ambizioni di elettrificazione. Ma la pianificazione tempestiva dell'infrastruttura di ricarica e il coordinamento tra le autorità pubbliche, i servizi di elettricità, gli operatori della rete e dei punti di ricarica saranno fondamentali.

SERVONO MOLTE PIÙ COLONNINE

Dunque, in Europa dobbiamo aspettarci di avere su strada 130 milioni di veicoli elettrici entro il 2035. A titolo di confronto, nel Vecchio Continente, oggi circolano 3,3 milioni di queste vetture. Per supportare tale crescita, il rapporto stima che serviranno ben 65 milioni di punti di ricarica. Di questi, l'85% – pari a quasi 56 milioni – residenziali. Circa 9 milioni, invece, dovranno essere pubblici.

Attualmente, in Europa sono presenti circa 374.000 punti di ricarica. Dunque, il lavoro da fare è davvero imponente, soprattutto pensando che la maggior parte dei punti di ricarica attuali è collocato in una manciata di Paesi: Olanda, Francia, Italia, Germania e Regno Unito. In alcuni Paesi, invece, c'è un singolo punto di ricarica ogni 100 km. Queste differenze, spiega il rapporto, rischiano di complicare il processo di elettrificazione della mobilità.

Per raggiungere l'obiettivo prefissato dal rapporto, sarebbe necessario che da qui al 2030 la rete pubblica crescesse di mezzo milione di punti di ricarica all'anno, per poi accelerare a un milione di punti di ricarica annui fino al 2035.

Il rapporto evidenzia anche che per accelerare la crescita dell'infrastruttura serve anche eliminare molti degli ostacoli che oggi stanno rallentando la diffusione delle colonnine. Si parla soprattutto delle autorizzazioni e dei tempi, spesso lunghi, per l'allacciamento delle colonnine alla rete elettrica.

GESTIONE DELLA RETE ELETTRICA

L'aumento delle vendite di veicoli elettrici causerà, ovviamente, un crescente aumento della domanda di elettricità. Oltre a supervisionare l'installazione di milioni di colonnine, l'industria europea dovrà gestire un carico maggiore sulla rete. Per esempio, lungo i corridoi autostradali, dove i conducenti si aspettano la disponibilità della ricarica rapida, il picco di richiesta di energia crescerà in maniera importante. In ambito urbano, invece, i picchi di richiesta di energia ci saranno di sera quando le persone metteranno in ricarica le auto a casa.

Per questo, il rapporto suggerisce alcune soluzioni. Per esempio, bisognerà digitalizzare la rete per comprendere, anticipare e ottimizzare il comportamento dei clienti, gli impatti della rete e le sue necessità. Si dovranno poi installare punti di ricarica smart in grado di gestire le richieste di energia ed evitare che la rete elettrica subisca la pressione di milioni di veicoli collegati contemporaneamente. Si suggerisce anche di installare soluzione di accumulo sulle colonnine a ricarica rapida per poter gestire i momenti di picco di richiesta di energia. Si consigliano anche tariffe per incentivare le persone a ricaricare durante le ore non di picco e l'utilizzo del Vehicle-to-Grid (V2G) per immettere nella rete l'energia delle auto elettriche ferme e non utilizzate.

La rete elettrica sarà in grado, in futuro, di gestire le auto elettriche ma sarà importante che venga pianificato lo sviluppo anche di questa infrastruttura con anticipo.

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