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Italia, si inizia a discutere dello stop alla vendita di auto a benzina e diesel

Ache in Italia si inizia a parlare di stop alla vendita di auto endotermiche grazie ad un Odg approvato alla Camera del Deputato Giuseppe Chiazzese.

Italia, si inizia a discutere dello stop alla vendita di auto a benzina e diesel
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 13 ott 2020

Anche in Italia si inizia a discutere di un possibile futuro stop alla vendita di auto endotermiche. Per il momento c'è solamente un Odg approvato alla Camera del Deputato Giuseppe Chiazzese del Movimento 5 Stelle che prevede che si metta la parola fine alle vendite delle auto a benzina e diesel dal 2035 (in generale con valori di emissioni sopra i 50 g/km di CO2). Ovviamente si tratta solamente di una prima proposta. Ben difficilmente si arriverà a prendere una qualche forma di decisione in tempi brevi ma è indubbio che se ne debba iniziare a parlare visto che diversi altri Paesi in tutto il mondo hanno già stabilito delle precise date in cui i modelli endotermici non potranno più essere venduti.

Ci sono anche quelli che puntano ad accelerare questo processo. Si pensi, per esempio, all'Inghilterra che sta ragionando addirittura di anticipare questo stop al 2030 rispetto ai suoi piani originali.

Con il mio Odg approvato oggi alla Camera facciamo un importante passo in avanti verso un obiettivo come che è già realtà in altri Paesi europei come Francia, Germania, Regno Unito e Norvegia. Da un lato concorriamo a rispettare gli obiettivi del PNIEC (6 mln di vetture elettriche nel 2030 sulle strade italiane), dall’altro diamo il tempo all’industria automotive di riconvertirsi e di riqualificare le competenze dei lavoratori. L'emergenza Covid ci ha insegnato come sia importante tutelare l'ambiente, la strada intrapresa va nella giusta direzione. Dobbiamo avere una visione del nostro Paese da qui a 30 anni e non c'è più tempo da perdere!

Se si vuole puntare di più sulla mobilità elettrica in Italia è necessario, però, accelerare sulla realizzazione di un'infrastruttura di ricarica capillare. Una mano, in tal senso, arriva dal Decreto Semplificazioni ma sarà probabilmente necessario fare molto di più.

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