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IONITY: si pagheranno 0,79 euro a kWh, addio alla flat

IONITY ha annunciato che dal 31 gennaio si andranno a pagare 0,79 euro a kWh; i partner della Joint Venture potranno applicare prezzi agevolati ai loro clienti.

IONITY: si pagheranno 0,79 euro a kWh, addio alla flat
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 17 gen 2020

IONITY ha comunicato un'importante cambiamento della struttura dei prezzi delle ricariche per le auto elettriche presso le sue stazioni. Sino ad ora, ad ogni ricarica si pagava un fisso di 8 euro indipendentemente dalla quantità di kWh caricati.

Una flat che comunque tutti sapevano che era provvisoria e che sarebbe durata il tempo di rodare l'infrastruttura.

NUOVO PREZZO, MA NON PER TUTTI

Adesso, la Joint venture creata dai costruttori europei come BMW, Audi e Dailmer ha annunciato che dal 31 dicembre si andrà a pagare la bellezza di 0,79 euro a kWh prelevato.

Trattasi di un costo elevatissimo rispetto alla media dei prezzi delle colonnine veloci. Una vera "mazzata" per tutti coloro che utilizzano questa rete. Tuttavia, la notizia va approfondita in quanto IONITY, nel suo comunicato stampa, evidenzia come i Mobility Service Provider (MSP) partner potranno proporre ai loro clienti tariffe agevolate.

I Mobility Service Provider (MSP) non sono altro che i circuiti di ricarica costituiti dai produttori partner della Joint venture. BMW, per esempio, da tempo ha creato ChargeNow, mentre Mercedes ha me Charge.

Proprio Mercedes è intervenuta ufficialmente dopo l'annuncio di IONITY evidenziando che i suoi clienti pagheranno 0,29 euro a kWh, una bella differenza. Audi, invece, applicherà una tariffa di 0,33 euro a kWh.

Trattasi di una bella differenza. In Italia, Enel X è partner di Ionity avendo in passato stretto un accordo di collaborazione e quindi sarà interessante scoprire se per i suoi clienti saranno predisposti piani tariffari vantaggiosi o se si andrà a pagare la tariffa piena. (Qui la guida su come si ricarica un'auto elettrica)

Dunque, la mossa di IONITY sa molto di marketing. Del resto, i punti di ricarica sono stati realizzati per le auto dei partner. Una mossa molto simile a quella fatta da Tesla per le sue auto elettriche con la differenza che qui le stazioni sono aperte a tutte le auto che dispongono di un connettore CCS Combo.

Dunque, con questa scelta, IONITY ha deciso di avvantaggiare le auto elettriche dei partner che potranno contare su tariffe ancora convenienti. Ad essere penalizzati gli utenti occasionali e soprattutto quelli che possiedono auto elettriche di marchi non partner come le Tesla i cui proprietari utilizzano spesso e volentieri le colonnine di IONITY in virtù del fatto che erogano una potenza spesso superiore a quella dei Supercharger.

Questa decisione della Joint Venture, comunque, porta a due conseguenze negative. La prima è che i proprietari di un'auto elettrica di un marchio partner dovranno dotarsi dell'ennesima tessera per ricaricare. La seconda è sul piano dell'immagine.

Il messaggio che sta passando è che per ricaricare in viaggio un'auto elettrica servono molti soldi e questo non fa sicuramente bene ad un mercato che sta tentando di crescere.

IONITY, al momento, può contare su 200 stazioni di ricarica con colonnine in grado di erogare sino a 350 kW. Di recente, la Joint Venture ha comunicato di aver scelto ancora ABB per la sua seconda fase di espansione in Europa.

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