Volo autonomo, effettuato il primo atterraggio senza assistenza da terra
Un Diamond DA42 ha compiuto l'operazione con l'ausilio di un sistema basato su fotocamere a infrarossi.
Il volo autonomo di un velivolo potrebbe presto diventare realtà: a contribuire a questo risultato è (anche) il lavoro svolto dai ricercatori della Technische Universität München, che sono riusciti ad implementare una soluzione che ha consentito – per la prima volta in assoluto – di far atterrare un aereo senza affidarsi ad alcun segnale radio inviato dalla torre di controllo. Il test è stato condotto all'interno del progetto C2Land finanziato dal governo federale tedesco.
Diversi aeroporti, specie quelli di maggiori dimensioni, utilizzano il cosiddetto Instrument Landing System (ILS) per far atterrare i velivoli in modalità automatica (ovvero senza l'intervento dell'uomo) attraverso segnali radio che, attraverso le antenne, vengono inviati al pilota automatico per "guidarlo" nella procedura di atterraggio sulla pista. Tale procedura risulta essere fondamentale specialmente in casi di scarsa visibilità. Negli ultimi anni sono sempre più frequenti poi sistemi di atterraggio automatico basati sulla navigazione satellitare, ma anche in questo caso si rende necessario un collegamento tra l'aereo e la torre di controllo.
La soluzione implementata dal team di ricercatori si spinge dunque ben oltre l'atterraggio "automatico", rendendolo in tutto e per tutto "autonomo": tale tecnologia risulta essere particolarmente importante per lo sviluppo di mezzi come aerotaxi autonomi e aerei per il trasporto di merci. Nello specifico, il progetto ha realizzato un sistema di atterraggio per piccoli velivoli che non necessita di assistenza a terra in quanto sfrutta un sistema di riferimento ottico con una camera a infrarossi che fornisce indicazioni in caso di scarsa visibilità. Un software di elaborazione delle immagini permette poi di determinare la posizione dell'aereo sulla base dei dati ricevuti incrociandoli con quelli forniti dal GPS. In tal modo, l'aeromobile è capace di calcolare il percorso di discesa e di completare tutte le fasi di atterraggio in modo completamente autonomo.
Il test è stato condotto con un Diamond DA42 modificato e dotato di un sistema Fly-by-Ware per la guida autonoma. "Le telecamere sono già in grado di riconoscere la pista ad una grande distanza dall'aeroporto", spiega il pilota Thomas Wimmer. "Il sistema guida quindi l'aeromobile attraverso l'approccio di atterraggio su base completamente automatica e lo fa atterrare esattamente in corrispondenza della linea centrale della pista".
La strada da percorrere per perfezionare la tecnologia è ancora lunga, ma i risultati conseguiti dal team tedesco fanno guardare al futuro con una buona dose di ottimismo. Tra le aziende che maggiormente investono nella ricerca va citata sicuramente Boeing, che da tempo mostra interesse in questo campo. Da un paio di anni, ad esempio, è in corso lo sviluppo di software e sensori che consentano agli aeromobili di ispezionare, mappare e rilevare terreni e infrastrutture al fine di completare l'atterraggio senza l'intervento dell'uomo.